Capitolo 23.- Niall

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Non riusciva a dormire. Era strano, considerato quanto fosse stanca, ma non riusciva a chiudere occhio; forse era per tutto quello che era successo quel giorno, la storia di Matthew, la sua, Lilo e infine lo scambio di battute con l'Armato poco prima: era semplicemente troppo.

Alla fine rinunciò: si alzò dal letto e camminò su e giù per la stanza per diversi minuti, sospirando, avvolta nella camicia da notte che aveva trovato nell'armadio, ma nulla poteva distrarla in quella stanza che non le apparteneva davvero. Milky miagolò fissandola, ma poi occupò senza problemi il posto caldo di Calendula sotto le coperte e prese a fare le fusa, acciambellandosi. La ragazza fece una linguaccia. Pensò alla biblioteca e decise di andare a leggere qualcosa, forse avrebbe trovato qualche libro interessante.

Iniziava ad orientarsi nei corridoi della Casa, anche se un paio di volte sbucò per errore in posti completamente deserti e sconosciuti, freddi e inquietanti. I suoi passi risuonavano nel silenzio mentre cercava di ricordare quale fosse la scala giusta, pensierosa, concentrata; le tenebre della notte era appena rischiarata dalle deboli fiamme di alcune lampade appese alle pareti e dalla luce lunare che filtrava attraverso le finestre. Poi sentì una musica, che improvvisamente ruppe il silenzio.

 Si fermò, il cuore in gola e posò l'orecchio sulla porta più vicina: era una melodia dolce, inframmezzata da risa complici. Si morse un labbro ed aprì la porta di pochi centimetri, curiosa di scoprire chi, in quella Casa di guerrieri, sapeva suonare uno strumento musicale.

Era la biblioteca che aveva cercato, ma era molto affollata, almeno secondo il suo gusto personale; Jamie sedeva al piano, accanto a Beth, palla a spalla, il capo di lei posato sul braccio di lui e  sorridevano.  Non aveva mai visto nessuno sorridere in quel modo prima, come se fosse al culmine della felicità, come se quella gioia facesse quasi male.

-Riprova.- disse Jamie. Portava la Divisa nera,  come poche ore prima, ma era sporca di sangue, come il  suo  viso. Eppure manteneva  un carisma incredibile, una bellezza extra-terrena.

- Così.- posò con delicatezza le dita sui tasti, producendo note dolci e melodiose. Beth lo copiò goffamente, generando un accordo stridulo che echeggiò nell'aria, ma Jamie sorrise. -Migliori.- disse posando le labbra sul collo della moglie con delicatezza, in un punto qualche centimetro sotto la giugulare. Lei fece una smorfia.- Sei gelato, stammi lontano!

Lui sorrise, una ciocca di capelli davanti all'occhio.- Sei sicura?- le sollevò il mento, baciandola  in un modo molto personale, molto intimo, molto paradisiaco, tanto che un gemito lieve uscì dalla bocca socchiusa della donna, soffocato dalle labbra del marito.

Calendula si ritrasse, le guance in fiamme e chiuse la porta, indietreggiando. Aveva appena avuto  uno scorcio dell'amore di due persone che evidentemente non si stancavano mai l'uno dell'altra, anche dopo anni, che si desideravano e volevano ad ogni livello. Avrebbe mai provato qualcosa di così assoluto? Si voltò e corse via lungo il corridoio, sentendosi sola, sola ed inutilmente prigioniera.

-Calendula!Cosa fai qui?- si bloccò, con l'assurda paura di essere stata vista mentre sbirciava nella vita privata di Jamie e Beth. Era Niall, che le andava incontro. Le sorrise, arricciando le labbra, mettendo in mostra i denti perfetti.-Volevo fare due passi.- disse respirando profondamente per calmarsi.- Non riesco a dormire.E...t... tu?

-Cercavo Matthew, ma non è nella sua stanza, come al solito.-roteò gli occhi -Quindi immagino sia occupato.- le tese una mano snella, guardandola.- Visto che sei qui, ti faccio vedere una cosa. Vieni.

L'Armato le strinse le dita, coprendole con le sue e la portò verso la biblioteca. Calendula avvampò   e   fece per dire che c'era già stata, ma il ragazzo svoltò improvvisamente. Si trovarono in un passaggio polveroso, con statue contorte e a tratti raccapriccianti nella luce flebile, impilate ordinatamente lungo il muro. C'erano ragnatele tese tra le figure di pietra.-Dove stiamo andando?

-Lo vedrai.- disse Niall in tono misterioso. Si fermò, tendendo l'orecchio.- Spero che abbiano finito di pulire, non ho voglia di fare conversazione...con nessuno che non sia tu.- aggiunse con un sorriso gentile.

-Pulire cosa?- domandò Calendula mentre scendevano sempre più in basso. L'altro non rispose, ma le strinse le dita con forza. Sbucarono nell'Atrio, luminoso nonostante l'ora tarda; lui si guardò attorno, gli occhi che vagavano alla ricerca di qualche intruso, ma tutto era tranquillo e silenzioso, la porta che conduceva al salotto chiusa. La tirò verso un corridoio laterale, facendola cenno di fare piano; erano vicini all'Infermeria e la ragazza ebbe un leggero brivido: le sue visite a quel posto non erano state piacevoli e non voleva vedere Khaius più dello stretto necessario. Il suo turbamento non sfuggì all'Armato, che la guardò da oltre la spalla. -Dorme.- la rassicurò.- E non lo disturberemo. Ho una chiave, sai, sono il suo apprendista; lo ero anche di Calliope, la vecchia Guaritrice, ma Matthew l'ha fatta scappare.- si chinò dolcemente su di lei, accarezzandole la guancia.- Vedrai, ti piacerà.






ANGOLO DELL'AUTORE.

Cosa vorrà mostrare Niall a Calendula? Spero che i vostri primi giorni di scuola siano andati bene pinguini u.u


Prigioniero- Senza aliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora