Capitolo 18.- Lotta civile

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La notte calò su Roma e sulla Sala Bianca portando con sè un silenzio attonito; i cadaveri di Niall, Annette e altre decine di caduti in quello scontro furono allineati con cura nel corridoio che dava accesso alla Sala, pietosamente coperti da drappi purpurei e bianchi. Gli Armati che erano rimasti feriti furono accolti da Kahius, Cecily e le altre Fate nell'Infermeria; solo a Natasha fu vietato di intervenire: Mahumut diede l'Ordine tassativo di arrestarla e lei non oppose resistenza, lasciandosi trascinare nelle Prigioni senza dire una parola.

Il Capo dell'Ordine si chiuse nel Studio, mentre il resto degli Armati ripuliva il sangue dal marmo immacolato dell' antica Sala, mormorando, scambiandosi pareri circa quello che era accaduto.

A Matthew sembrava di essere tornato ai giorni immediatamente successivi alla Guerra, con una grande differenza: nessuno festeggiava e sembrava che quella fine non fosse che l'inizio.

Neithel era stata battuta, per sempre imprigionata da Sigilli che nulla avrebbe potuto più spezzare, neppure l'antica maledizione che ormai non grava più sul capo di Calendula. Il nemico era battuto, ma l'Ordine stava avviandosi alla rovina: nei corridoio bisbigli si levavano come un vento leggero, contro le Fate che li avevano ingannati, contro Mahumut per aver permesso quel massacro, perfino contro chi aveva sconfitto Neithel.

Matthew li sentiva mentre camminava per gli infiniti corridoi della Casa, alla ricerca di Calendula; l'aveva lasciata ore prima in Infermeria, ancora spossata dopo aver affrontato Neithel e quando era tornato, sporco di sangue e ansioso di vederla, non l'aveva trovata.

La paura stava avendo la meglio sul suo buon senso mentre la cercava quasi disperatamente.

Stava attraversando il Corridoio dei Morti, dove i cadaveri giacevano inerti, quando finalmente la vide, accovacciata accanto a un corpo. Sulle prime pensò fosse quello di Niall e sentì un groppo in gola, ma si rese conto che era un corpo molto più piccolo e fragile: Marie.





Si bloccò ed osservò la ragazza, che non lo aveva notato, chiedendosi cosa stesse facendo; aveva in mano dei fiori bianchi, delle calle forse, e stava posandone delicatamente uno sul cuore morto della donna. Qualcuno aveva pietosamente posato la testa mozzata accanto al corpo, sotto al telo candido.

Si appoggiò al muro, continuando a guardare Calendula con tristezza; sembrava stare bene, ma il suo viso era teso nello sforzo di non piangere e Matthew si sentiva straziare al pensiero che avesse sofferto così tanto nel suo Mondo.

Alzò la testa e i loro sguardi si incontrarono.

-Cosa stai facendo?- chiese con dolcezza, senza avvicinarsi.

-Mia mamma mi diceva sempre che i fiori sono come simboli che la natura ci regala; il simbolo della purezza è il bianco e tutti loro sono morti per salvare il mondo: non posso immaginare una morte più pura.

Lui sospirò.- Però sono morti.- distolse lo sguardo da quelle file di corpi freddi, che fino a poche ore prima erano vitali e caldi.- Morti, Calendula.

-La morte non è che la fine di un cerchio.- rispose lei alzandosi e posando la mano sulla spalla del ragazzo.-Hanno salvato al nostra vita.

-Il Mondo è sull'orlo dell'abisso.- rispose lui, guardandola dall'alto. Non portava più l'abito della cerimonia, ma un paio di pantaloncini neri e una maglietta azzurra che le illuminava lo sguardo.- Lo vedi anche tu, vero? Mahumut non può sopportare una sollevazione degli Armati contro di lui, le Guardiane sono senza una guida, le Fate di nuovo considerate traditrici... E la struttura stessa su cui ci siamo retti per millenni ora si rivela falsa: il Mondo finirà, l'Ordine collasserà.

-Non è ancora detto!- cercò di protestare la ragazza, ma Matthew era troppo stanco, triste, sfiduciato; la prese tra le braccia, cercando nel suo tocco delicato una pace che sembrava sfuggirgli. Lei gli accarezzò i capelli scompigliati e si alzò in punta di piedi, le labbra che cercavano le sue.

Matthew rispose al bacio teneramente, circondandola con le braccia, assaporando il suo gusto di miele; se era con lei, tutto sarebbe andato bene.

Ma come sarebbe stata la loro vita? Cosa sarebbero stati, se l'ordine mondiale pareva di nuovo travolto da forze a cui era impossibile opporsi? La strinse più forte, cercando di sentire il calore del suo corpo fino nel profondo della sua anima gelata, del suo cuore freddo. Lei si spinse contro di lui disperatamente, le lacrime che scivolavano sulle guance, tra le ciglia socchiuse...

-Ragazzi.- si voltarono, ancora avvinghiati. Era Cecily, l'espressione turbata.- Ragazzi...

-Cosa succederà?- chiese improvvisamente Calendula.- Cosa succederà al Mondo e all'Ordine, Cecily?






Lei scosse la testa sconsolata.- Non ne ho idea.- poi esitò.- Il fatto che l'Ordine abbia un'origine oscura era già stato ipotizzato, ma avere una conferma e soprattutto vedersi negare la verità da qualcuno per anni....forse sarà la fine per Mahumut. Per tuti gli Armati.

-Dobbiamo fare qualcosa.- Galway si avvicinò, il viso duro ma segnato dalle lacrime appena versate.- Per Niall e per tutti questi corpi che una volta avevano un nome! Dobbiamo fare qualcosa.

-E cosa?- Matthew la fissò, la mano sul fianco di Calendula.- Cosa facciamo, Galway? Siamo solo tre ragazzini ed una Fata!

-E una Guardiana con un Contaminato.- ribattè dolcemente una voce, mentre Beth e Jamie si avvicinavano, insieme ad Alex e Alexia.- Nonchè due Umani che hanno scelto di diventare Armati.

-E non dimenticare il Tutore della Casa neo Zelandese.- aggiunse Matthias, stringendo la mano di Alex con forza.

-Siamo tutti Armati.- disse accorato Jamie.- E non lasceremo che l'Ordine cada per colpa di segreti o bugie. Noi siamo la luce contro le tenebre: che inizialmente non fosse così, non ha importanza. Ora lo siamo e così resteranno le cose.

-Cosa stai proponendo?- chiese Matthew sgomento, mentre un'idea prendeva forma nella sua mente.

-Di prendere il potere prima di Ksenjia o Volodjia o di uno di quei pazzi che hanno dato ragione a Neithel.- rispose Beth decisa.- Possiamo farlo, possiamo cambiare l'Ordine, cambiarlo davvero: moltissimi Tutori sono con noi, le Guardiane e le Fate. Naturalmente, Volodjia ha molto seguito, ma forse...forse potremmo , anzi possiamo, costruire una nuova Alleanza, più forte, convincendo tutti che l'errore di una sola Fata non rende meno valido il loro aiuto.-deglutì.- Possiamo cambiare questo Mondo, possiamo farlo per davvero, ma non sarà facile.

-Non lo è mai.- rispose dolcemente Calendula, stringendosi al fianco di Matthew, che la strinse.- Ma certe cose...vanno fatte e basta.

-Allora, siamo tutti d'accordo?- Cecily alzò lo sguardo sulle persone che la attorniavano. Matthew e Calendula, Jamie e Beth, Alex ed Alexia, Matthias, Galway e sollevò le spalle.- Riformeremo l'Ordine?

-Come voleva mio padre.- sussurrò piano il ragazzo, gli occhi azzurri fissi su Calendula.- Come è giusto che sia.






ANGOLO DELL'AUTORE.

Una nuova Rivoluzione è alle porte. Un nuovo Mondo nascerà dalle ceneri di quello crollato. Ne vedremo delle belle :3

Prigioniero- Senza aliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora