Capitolo 14.- Cosa faresti?

200 10 0
                                    


Matthew posò la testa contro il muro, cercando di rilassarsi, di non pensare, ma era difficile scacciare gli occhi colmi di desiderio con cui lei lo aveva guardato, o allontanare il ricordo delle sue labbra che cercavano le sue, che reclamavano qualcosa che era loro per diritto di nascita. Basta, doveva restare concentrato.

Doveva stare lontano da Calendula, era l'unico modo per proteggersi: lei se ne sarebbe andata e non importava quante volte promettesse il contrario.

Poteva fingere che non fosse così, ma Calendula era pericolosamente libera rispetto a lui e sarebbe stato devastante lasciarla andare. Non era come le altre: non poteva farci sesso e poi dimenticarla, stancarsi di lei. Era innamorato di quella piccola, bellissima ragazza, la voleva davvero accanto a sè,voleva sorriderle e che lei sorridesse, che fosse felice e al sicuro; ogni mattina la voleva guardare mentre si svegliava, voleva essere visto da lei mentre dormiva, voleva che ridesse e piangesse sulla sua spalla.

Per la prima volta nella sua vita, Matthew voleva un sempre. Un sempre che non poteva avere.






-Perchè fai così?-chiese una voce triste improvvisamente e Matthew scattò in piedi, alzando la spada.

Sulla soglia della sua stanza si stagliava la figura di Calendula, illuminata dalla luna che si rifletteva sull'Oceano nero oltre la porta; portava un vestito bianco, che le svolazzava attorno alle gambe nude e quando fece un passo avanti, zoppicando appena, Matthew ebbe la visione perfetta e nitida del suo corpo nudo attraverso la stoffa leggera.

Rimase fermo a guardarla, cercando la risposta a quella domanda.-Tu cosa ne pensi?

-Io?-Calendula abbassò la testa.- Io penso che tu mi ami.- alzò gli occhi ardenti, che si scontrarono con i suoi.- Ma hai troppa paura che me ne vada per accettarlo.

-Questo te l'ho detto io.- ribattè Matthew, distogliendo lo sguardo dal suo corpo. Calendula gli si avvicinò, i capelli sparsi sulle spalle.- Perchè continui a credere che lo farò? Io voglio stare con te, perchè non puoi credermi?

Lui chiuse gli occhi.- Non puoi farlo..- disse in un soffio.- Tu sei un'Umana: sei in un Mondo che non dovresti conoscere, troppo pericoloso per te. Hai il diritto di tornare alla realtà, di dimenticarmi.-la guardò distante.- Tu pensi che il tuo amore sia abbastanza forte, ma un giorno la tua vita ti mancherà, ti mancherà essere normale, Calendula, e tu mi odierai per averti costretto a restare qui, in questo mondo che non ti appartiene.

La ragazza gli arrivò così vicino che Matthew sentì il suo profumo di zucchero, il suo corpo sfiorare il suo, la pelle fredda della sua guancia che toccava quella bollente del suo petto attraverso la stoffa della maglietta leggera. Istintivamente strinse le braccia attorno ai fianchi di lei, tirandola più vicina, per sentire quel corpo aderire al suo in modo perfetto un'ultima volta.

-Io non ti voglio dimenticare.- sussurrò Calendula.- Io ti amo. Non voglio andarmene se questo significa rinunciare a te! Non ho una vita che mi aspetta: la mia famiglia mi ha dimenticato, io non esisto più. Esisto solo per te, Matthew, perchè mi cacci?






- Calendula non siamo fatti....forse sbaglio a credere che esista un destino che ci vuole insieme. Tu meriti molto meglio che non me, fidati. Meriti qualcuno che non ti abbia distrutto la vita, che non sia bravo solo a combattere e che sappia cosa significa pace. Io non sono niente di tutto questo.

-Eppure io voglio te.- rispose aprendo gli occhi e guardandolo.- Cosa posso fare perchè anche tu...voglia me?

Matthew reclinò indietro il capo.- Non potrei volerti più di ora, Calendula, mai.

-Allora perchè scappi da me?-domandò triste. Lui le accarezzò i capelli, stirandoseli tra le dita.- Perchè non voglio fare nulla di cui potresti pentirti una volta tornata alla tua vita, quando potrai incontrare qualcuno che ti meriti...un giorno tu sarai una bellissima donna libera ed io ti guarderò da lontano, come ho sempre fatto. Ho sempre e solo visto da lontano la libertà, non ho mai potuto toccarla.

La ragazza fece un passo indietro, il viso in fiamme-. Questa è la mia vita, non lo capisci? Io voglio restare esattamente dove sono, non tornare indietro!

-E ti piace?- chiese lui duramente.- Ti piace ferirti, addestrarti, essere picchiata, torturata, scappare, sentirti sempre in pericolo?- sentì un nodo in gola al ricordo del suo viso massacrato da Ksenja.- Ti piace uccidere? Saresti felice con me? Io posso offrirti solo questo. Guerra e Sangue, morte ed orrore, ferite che non guariranno mai e cicatrici che ti resteranno impresse nella pelle.

Lei abbassò la testa, forse ricordando il coltello che affondava nell'occhio di Ksenija, forse ripensando alle sue cicatrici, stringendosi tra le braccia.

Matthew odiava farla soffrire in quel modo, ma doveva capire, lei doveva capire che potevano anche essere destinati a stare insieme, ma il destino era spesso avversato dalle stelle; non voleva che Calendula rinunciasse a nulla per lui, lui che per lei avrebbe dato tutto quello che aveva, compresa la sua anima, la sua vita, il suo cuore. Si voltò per andare a letto, sperando che la ragazza se ne andasse da quella stanza, prima che l'ultima briciola del suo autocontrollo fosse annientata dal suo profumo e dalla sua voce.

-E se non mi importasse nulla della mia felicità?-chiese in un sussurro roco che fece fermare il cuore di Matthew.-Se non volessi tornare ad essere una stupida Umana cieca?-si volse a guardare il viso straziato di Calendula, segnato dalle lacrime.- Se di essere felice non me ne fregasse nulla, Matthew? Se io volessi solo stare con te?

-Io però non voglio.- ammise lui.- Non voglio che tu sia infelice per rendere me felice.

Lei sgranò gli occhi.- Saresti felice se rimanessi?- lui si maledì, mordendosi la lingua, ma il danno era fatto.

- Se lo sarei?- si passò le mani tra i capelli, guardandola.-Calendula tu, sei la mia libertà, la mia felicità, tu sei tutto quello che mi sono sempre visto negare. Sei l'unica di cui mi sia mai importato, l'unica dopo Beth ad essere entrata nel mio cuore, ad aver distrutto la mia maschera: tutto quello che credevo di essere...mi hai fatto crollare, dimostrandomi che invece non ero proprio nessuno. Sono diventato molto migliore da quando ti ho visto quella sera al Marinaio. Non ho mai sentito niente di così sconvolgente: i tuoi occhi mi hanno catturato, non mi vogliono rendere la mia anima indietro ed io non la rivoglio se posso continuare a vederla riflessa nel tuo sguardo quando mi sorridi. -socchiuse gli occhi.-Ma non per questo devi rimanere in questo Mondo, una volta che sarà tutto finito. Non voglio renderti infelice con il mio amore.

-E se volessi restare?-lo sfidò lei avanzando, arrivando a un centimetro dal suo corpo teso.- Allora....-alzò su di lui due occhi incantevoli, ammalianti, profondi ed insondabili.- Tu cosa faresti?





ANGOLO DELL'AUTORE.

Cosa farebbe Matthew? Lo vedrete moolto presto. Forse. O forse no. :3


Prigioniero- Senza aliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora