Capitolo 29.- Olil

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- Sai che non mi puoi battere, Calendula.- disse Matthew mentre la ragazza lo fissava dal basso, con la lancia da addestramento in mano, decisa.-Avanti, è ridicolo...

-Hai paura di perdere?-gli chiese con un sorriso, facendo ruotare con un movimento impacciato l'arma.

Lui alzò gli occhi al cielo, stringendo la sua: era assurdo che pensasse di poterlo battere. Matthew era un Armato, aveva sempre combattuto, era il migliore dell'Ordine: solo Jamie era riuscito a vincere contro di lui ed era stata una lotta violenta e lunga.

Calendula invece era solo una ragazza Umana, la ragazza che amava, che non era stata addestrata ad uccidere o a combattere come loro; fino a poche settimane prima, non aveva mai neppure tenuto in mano un coltello.-Per nulla, piccolina.

Lei si fece scura in viso e tentò un affondo, puntando alle caviglie. Matthew evitò con facilità il colpo, ruotando su se stesso, sospirando.- Cosa vuoi provare, Calendula? Che sei forte?- la colpì dolcemente alla schiena, mandandola quasi fuori dal cerchio.- Perchè non lo sei ancora abbastanza e ne sei consapevole.

Lei si voltò, arrabbiata.- Voglio che tu ti fidi di me e di Cecily! Perchè non vuoi aiutarla?-avanzò, ruotando la lancia e lui indietreggiò, scuotendo la testa e parando il colpo. - Perchè è un piano stupido.

-Io faccio solo cose stupide.- gli ricordò seccamente, colpendolo al fianco; nonostante fosse stato un colpo preciso, lei era troppo minuta per fargli davvero male e Matthew soffocò una risata.- Lo so.

-Allora aiutami.- mormorò lei continuando invano a cercare di colpire il ragazzo, che semplicemente parava annoiato i colpi, indietreggiando con leggerezza sino al bordo del cerchio, senza però contrattaccare.-Non se ne parla.

Calendula lo guardò negli occhi e lui fu rapito, come sempre, dalle loro profondità inesplorate, come fossero il livello più profondo di una grotta che nessuna osava raggiungere, perchè nonostante fosse chiaro che c'era qualcosa di prezioso là sotto, il rischio di essere inghiottiti per sempre era troppo alto; guardarla negli occhi era bellissimo, lo faceva sentire vivo e insieme fragile.

La ragazza sorrise e poi lo colpì con violenza, stavolta in un punto poco sotto il ginocchio. Impreparato a quel dolore, Matthew lasciò cadere la sua lancia, imprecando e si chinò per raccoglierla; Calendula ne approfittò e con un gesto improvviso e scoordinato, ma pur sempre efficace, lo spinse fuori dal cerchio. L'Armato atterrò sul freddo pavimento della Sala delle Armi e si trovò a fissare il soffitto, incerto su come fosse effettivamente finito così, steso sulla schiena e disarmato. La piccola Umana raccolse anche la sua lancia e con uno sforzo si raddrizzò, poi puntò entrambe le armi alla gola del ragazzo, fissandolo dall'alto, ansante, ma soddisfatta, i capelli sciolti lungo le spalle.- Ho vinto.

Lui fece una smorfia.- Mi hai distratto, così non vale.

-Ognuno ha i suoi biechi mezzucci.- fu la sola risposta.

-Non credo che Neithel si distrarrà guardandoti negli occhi. Funziona solo con me e perchè stavo pensando a cosa vorrei farti...

Calendula si morse un labbro, abbassando la testa.- Ti prego, Matthew, aiutami. Lo farò lo stesso, che tu lo voglia o no; ma sappiamo che se tu non ci sarai, morirò certamente.

L'Armato scosse la testa, scostando le punte delle lance e sedendosi.- E se invece morissi comunque? Come andrò avanti? Come sopravvivrò al pensiero che non ti potrò più sentire ridere?

Calendula arrossì sotto i suoi occhi azzurri e si fissò la punta delle scarpe.- Quando mia mamma è morta ha sofferto tantissimo.- disse dopo una lunga pausa, alzando appena lo sguardo sul viso del giovane.- Volevo morire anche io con lei. Una persona che ci lascia, porta via con sè un brandello della nostra anima e del nostro cuore, ma non per questo possiamo impedire alla natura di fare il suo corso.- si inginocchiò davanti a Matthew, gli occhi seri fissi nei suoi.- Un giorno ci troveremo tutti insieme in un posto migliore, ne sono certa e sai perchè? Perchè l'Inferno è questo.- deglutì.- Deve esistere un Paradiso dopo questa vita, deve esserci. Deve, Matthew.

Prigioniero- Senza aliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora