Capitolo 32.- Speciale per me

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-Io ti...ti ho chiamato?-arrossì violentemente, coprendosi la bocca con le mani.- Scu...

Scosse la testa.- Hai solo detto il mio nome, probabilmente sognavi.- le scoccò un'occhiata.- Tu non vorresti mai uno come me, vero?

Calendula distolse lo sguardo.- Certo che no.- mentì e si alzò, stringendosi nelle spalle. Matthew la guardò per un minuto, con un sorriso sghembo. -Cosa c'è?- chiese alla fine lei, frustrata per quello sguardo.- Ho qualcosa che non va?

-No.- si alzò, senza più sorridere.- Vieni, dobbiamo andare prima che diventi troppo buio.

Le tese una mano e lei, dopo qualche esitazione, la afferrò. Matthew iniziò a camminare, avvicinandosi al lago; in quella luce, era arancione, con sfumature dorate e gli alberi che si affacciavano sulle sue acque erano come mille fiamme sfocate. La sabbia della riva era compatta sotto le scarpe di Calendula. Lei alzò gli occhi al cielo, guardando il cipria che lo illuminava e sbattè le ciglia. Era uno scenario romantico, pensò, e si sentiva a disagio nell'essere lì con lui. Lasciò la mano del ragazzo, imbarazzata. Lui si voltò, perplesso. La stava fissando dall'alto, avvolto dalla luce, con un lago in fiamme alle spalle, il rumore dolce del vento fra le fronte attorno. Un fuoco divampava tutto attorno a loro, senza bruciare.

-Cosa c'è?- le chiese con gentilezza.- Ho le mani fredde?

-Non...non lo fare per favore.- disse lei a fior di labbra.

-Non vuoi che ti tenga per mano?- si avvicinò, sollevando la ghiaia che scricchiolò. Scosse la testa, chinando il capo. Lui si fermò davanti a lei, sollevandole il mento con due dita. -Perché?- le sussurrò.- Non c'è nulla di male, è solo un modo per tenerti vicina a me e fidati, tu devi starmi molto vicina quando non siamo nella Casa.

-Mi mette a disagio.- disse lei con le guance in fiamme.- Se Sybil ci vedesse...

-Sybil. Sempre lei.- lasciò cadere la mano lungo il fianco, come se fosse diventata troppo pesante.- Sybil non è la mia fidanzata. Smettila di pensare a lei, di decidere come comportarti con me in base alle sue possibili reazioni.

-Ma state insieme in qualche modo.- ribattè.- Non...non è giusto che tu tenga per mano me!

Lui sospirò, passandosi le dita tra i capelli. Anche i suoi occhi sembravano in fiamme in quella luce.- Perché non è giusto? Io non ho mai detto a Sybil che lei è importante per me. Perché non posso tenerti per mano? Perchè non posso fare qualcosa che voglio per una dannata volta?

-Perchè tu per lei sei importante, lo sai perfettamente!- disse Calendula.- Lo vedo, anche se tu sei cieco. Il modo in cui ti guarda....non credo tu possa capire. Per lei non sei un gioco, Matthew, lei ti ama, lei mi tratta male perchè è gelosa di qualunque ragazza ti stia vicino.

-Fammi indovinare.- la sua voce si tinse di rabbia.- Ha lo sguardo di chi è innamorato?

-Bhe...

-Calendula.- Matthew parlò in tono amaro.- Credi che non sappia cosa vuol dire? Pensi che non veda Jamie o Alexia quando guardano le persone che amano?-si voltò verso il lago, sedendosi sulla riva e prese un sasso, soppesandolo.- Lo sguardo di chi è innamorato. Sybil non crede nell'amore, me lo ha detto chiaramente e io neppure: i per sempre non esistono, esiste solo il presente. Tutto il resto è una grande bugia che ci inventiamo per sentirci meglio, per avere una speranza; tutte cazzate.

-Non serve credere nell'amore per amare.- Calendula esitò, e sedette accanto all'Armato, a trenta centimetri di distanza. Guardò il lago scintillare, la superficie incrinarsi quando Matthew scagliò la pietra con rabbia.- Perché non le dai una possibilità? Perchè non provi ad aprire il tuo cuore?

-Io non la amo!- scosse il capo.- Amarla? Come dovrei fare? Dovrei fingere che mi piaccia la sua presenza quando invece sono stanco di lei? Dovrei fingere che in lei ci sia la scintilla che c'è in persone come te e come Beth? Non ci riesco. Non posso fingere, Calendula.

-Scintilla?- ripetè lei vaga. -Ma di cosa stai parlando?

-Tu e Beth.- incalzò  lui. Raccolse un'altra pietra e la lanciò verso il lago, dove sparì nelle tenebre del fuoco.- Avete qualcosa di speciale. Siete vere. Non siete belle perché vi allenate ore ed ore, oppure perché la natura è stata generosa. Siete belle per qualcosa di diverso: Beth sembra sempre sul punto di spezzarsi, eppure ha la forza di un uragano. Vedo come Jamie la guarda, cosa credi? La guarda come se fosse l'unica ragazza al mondo. Sybil non è unica. esistono altre mille come lei.- si prese la testa fra le mani. -Magari sto sbagliando tutto. Non ne faccio una giusta, la colpa è solo mia.

-Ma non è vero!- disse lei sconvolta. Anche le barriere che lui aveva eretto erano crollate, improvvisamente.- Tu salvi delle vite! Solo perché non sei innamorato di...

-Ma la illudo, hai ragione.- si raddrizzò, gli occhi vuoti, sfiniti.- La uso. La uso perché è l'unico modo per non sentire quella voce dentro, che mi urla "non va bene" . Lei non può lasciarmi, ma io posso lasciare lei.- si zittì, la mano abbandonata a terra.- Uso davvero le persone per divertirmi: hai ragione su di m e, Calendula, io sono un insensibile Armato senza cuore, cinico e stronzo.

Calendula vide sorpresa che Matthew stava fissando il vuoto, la testa tra le mani.- Non è vero.- ripetè sottovoce.- Io non penso davvero quelle cose. Tu non sei un mostro.

Lui scosse la testa senza guardarla. -Cosa vuoi saperne, tu, di mostri, pulcina?

 Lei gli si avvicinò, posandogli la mano sulla spalla; lui si irrigidì per quel contatto.- Io non so molto di mostri hai ragione.- disse candidamente.- Ma so cosa sei tu, cosa sei per me. Tu sei un ragazzo che mi ha salvato la vita da Kevin. Tu mi hai protetta quando avresti potuto fingere che non esistessi. Tu sei speciale, Matthew, lo devi solo capire. Mi hai preso al volo prima che cadessi da un albero, mi hai vincolata...tu...tu sei una persona speciale. Per me lo sei.

Lui si voltò verso di lei, gli occhi azzurri socchiusi.- Sei innamorata di Niall?

Lei sussultò, sorpresa per quella domanda.- Pe...perchè?

-Perchè non lo posso sopportare.- rispose lui cupo.- L'idea che tu ami qualcuno mi fa male ed è qualcosa che non riesco a controllare. Calendula.- Matthew le prese la mano, sollevandola. La ragazza fissò per un momento la sua mano arrossata, le unghie mangiate nei momenti di ansia degli ultimi mesi, la scottatura quasi guarita grazie alle pozioni  e i tagli che si era fatta arrampicandosi sugli alberi, poggiata su quella più grande di Matthew, la mano di un guerriero, una cicatrice sottile che gli correva sul dorso.- Pulcina...

-Non....- lui le alzò il mento con la mano libera, guardandola dritto negli occhi, le pupille dilatate.-...chiamarmi così.

Lui chinò il viso e appoggiò la fronte alla sua, portandosi la mano della ragazza al petto. Lei sentì il battito del cuore veloce sotto le dita, come un uccello impazzito contro le sbarre di una gabbia. Sbattè le ciglia e sospirò, senza riuscire a prendere fiato, la mente che andava nel panico.

-Mentivi quando dicevi che non potresti mai volere uno come me?-le chiese piano, chiudendo gli occhi. Lei sospirò.- Certo che mentivo, Matthew. Sei un ragazzo fantastico, chi potrebbe non volerti accanto?

Lui sorrise.- Anche io mentivo, sai?- aprì gli occhi, guardandola.- Non mi sono avvicinato a te perchè mi hai chiamato, ma perchè volevo starti vicino mentre dormivi, volevo accarezzarti e guardarti.


ANGOLO DELL'AUTORE.

Preparatevi a momenti di profonda pace interiore. :3 Dureranno solo il tempo di un respiro, ma li sentirete eccome sotto pelle. 

Scusate anche oggi per il ritardo, ma probabilmente potrei iniziare ad aggiornare in modo fisso la sera durante la settimana, considerato quanto ho da fare. Spero siate nella mia stessa situazione, mi fareste sentire meno sola. u.u

Prigioniero- Senza aliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora