Capitolo 2.- L'urlo della sua anima

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-Sta bene?- chiese Jamie alzando lo sguardo dal tavolo. Beth annuì, chiudendosi la porta alle spalle e voltandosi di nuovo a fronteggiare i presenti.

 Natasha le sorrise, guardando qualcosa oltre la sua spalla; Alex immaginava stesse fissando al sua anima, come faceva spesso: non gli piaceva che la Fata vedesse i suoi sentimenti più profondi, ma dopotutto...cosa poteva fare lui, mettersi contro un potere vecchio di millenni e accettato universalmente? Anche Cecily, in fin dei conti, aveva quel dono e presto sarebbe stata la moglie di sua sorella. Quel pensiero, come sempre, lo spaventò: da un lato era felice per Alexia, ma allo stesso tempo aveva paura di perderla in qualche modo, di vedersi portare via l'unica persona che amava e in cui riponeva totale fiducia. Sua sorella era tutto per lui da quando Lilo era morto.

-Dovrò incontrarla.- disse dolcemente dopo un attimo la Fata. -Per capire se effettivamente è solo una ragazza Umana come tante.

Beth si sedette accanto al marito, massaggiandosi le tempie.- Non ora. Forse sbatterle davanti una Fata è troppo: Calendula è molto turbata e non intendo traumatizzarla.

Alex pensò che Beth avesse ragione, come spesso accadeva, e Jamie annuì deciso, stringendo le dita della moglie. Beatrice aveva i piedi appoggiati al tavolo e l'aria annoiata; stava limandosi le unghie con un coltello e portava una maschera che le copriva il volto sfigurato, di un bel rosso brillante, con brillantini lungo il contorno degli occhi. Alex non era mai riuscito a capire se si vergognasse del suo passato e delle sue cicatrici, o semplicemente volesse evitare noiose e prevedibili domande su cosa le era accaduto.

-Credevo che Matthew esagerasse.- disse alla fine.- Quando diceva che doveva seguire l'Umana. Non riesco ad immaginare come quel ragazzo che la voleva prendere sia entrato in contatto con dei Demoni.

-Probabilmente perchè non è un Umano.- Jamie si chinò in avanti, gli occhi puntati su Natasha.- Non dovevi parlarci proprio di Kevin?

Lei si riscosse, sbattendo le ciglia nere e arcuate che avrebbero fatto morire di invidia qualunque donna, distogliendo gli occhi dall'anima di Beatrice. Poi annuì, e le sue mani delicate scivolarono ad accarezzare una ciocca di capelli azzurro cielo. -Si tratta della sua essenza. Non è un Contaminato. -decretò.- Ci ho messo parecchio, perché è veramente oscura, ma alla fine ho notato che ci sono piccole, minuscole scintille di magia in lui. Niente di demoniaco...qualcosa di più arcano, ma non maligno in senso stretto. Un'anima corrotta, non nata dal peccato, ma neppure Umana. Non capisco cosa sia, dovrò studiarlo ancora per un po'.

Jamie sospirò.- Speravo davvero che fosse solo un pazzo che voleva evocare il padre con una delle loro dannate tavole Ouja.- scosse il capo.- Questo complica le cose.

-Annette sta esaminando i libri trovati da Calendula.- disse Beth.- Forse troverà qualcosa di interessante. Sembra una figura molto particolare, questo zio Claudio.

-Cosa dice la ragazza?- chiese Alex, scrollando le spalle per scacciare la sonnolenza. -Insomma, avrà un parere sul fatto che suo zio sapesse cosa sono gli Armati.

-Sono scritti in altre lingue.- commentò Beatrice.- Probabilmente li ha sfogliati, ma non ha capito esattamente cosa contenessero. Suo zio potrebbe essere, che so, un Armato uscito dall'Ordine che ha recuperato dei ricordi e stava indagando. Sono libri rari, ma di certo con un po' di impegno si possono reperire nelle biblioteche delle Case...forse li aveva rubati.

Beth scosse la testa.- Non penso conosca bene questo zio. Mi ha detto che è emigrato in America da anni, lei non sapeva nemmeno esistesse. Poi si è fatto avanti, ma non aveva accennato alla sua malattia generativa, si è solo offerto di ospitarla qui per un anno. Tra l'altro.- Beth si raddrizzò.- Calendula è molto arrabbiata, ed a ragione, oserei dire: non può lasciare la sua vita così dal nulla!

Natasha guardò fuori, verso il sole che stava tramontando, lo sguardo perso.- Non può? Chi lo ha detto?

-Ha una famiglia in Italia.- commentò Jamie e parve intristirsi.- Ha una vita fuori da questo Inferno e immagino voglia tornarci: ha qualcuno che la aspetta.

-Non è solo questo.- spiegò Beth.- Lei deve lavorare, le servono i soldi per poter tornare a casa. E deve frequentare la scuola: le serve una media eccellente per restare lì e passare l'anno con gli esami in Italia.

-Sembra che abbia una vita piuttosto deprimente.- fu il commento molto pratico di Natasha.- Credo di poterla aiutare. Basterà usare un po' di magia e i suoi voti resteranno invariati anche se lei non si presenta. Potrà studiare qui, se lo desidera.

Beth sorrise.- Lo prenderà come un imbroglio. È molto onesta, quasi...troppo.

-Ma accetterà.- disse la Fata alzandosi.- Perché è disperata. E la disperazione porta a scelte folli.- socchiuse gli occhi come se soffrisse. -Sento l'urlo della sua anima e mi sta letteralmente uccidendo.


ANGOLO DELL'AUTORE

Condividete la scelta di Natasha e Beth, ospitare Calendula nella Casa? Credete che porterà guai, oppure no?

Prigioniero- Senza aliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora