Capitolo 33.- Nessuna era te

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-Suona un po' da pervertiti.- disse lei con voce strozzata, il cuore fuori controllo. -Non è che Kevin ti ha ingaggiato per rapirmi?

Lui si adombrò, attirandola contro il suo corpo. -Non scherzare su questo. Una volta.- le sussurrò all'orecchio, e il suo respiro caldo le diede i brividi.- Sono entrato nella casa sua, mentre ti seguivo, per capire che tipo era. Sai cosa ho trovato?

-Piatti sporchi, giornali porno e anime di bambini?- chiese cercando di sembrare ironica, ma le tremò la voce. Matthew piantò le mani nella sabbia ghiaiosa, circondandola completamente.

-Corde.- sussurrò lui roco.- Droghe. Siringhe. Foto tue appese alla parete. Fruste.- le accarezzò il braccio nudo, risalendo lentamente fino alla spalla.- La casa di un maniaco, che voleva te. Non hai idea del desiderio che avevo in corpo di poterlo uccidere anche solo per aver pensato di farti del male.

-Non credevo veramente che tu potessi farmene.- mormorò imbarazzata,

-Ho avuto paura. – Matthew le posò delicatamente le mani sulla schiena, tra le scapole, fissandola.- Ho avuto paura per te Calendula. Io non ho paura per nessuno, per niente. Ma tu...- sospirò.- Tu sei bellissima e diversa, lo sai questo, vero? Hai qualcosa che non riesco a spiegarmi, qualcosa che mi attira in modo inesorabile. La tua innocenza, la tua ingenuità, tu...Non capisco niente quando sono vicino a te. Sei...- la strinse, appoggiandole la guancia alla spalla.- Sei come me. Tu sai cosa vuol dire abbandono, tradimento. Tu sei come me e io mi sento attratto come se tu fossi la risacca e io un pezzo di legno in mare, alla tua mercè.

Calendula esitò, poi accarezzò i capelli di Matthew, dolcemente, stirandoseli tra le dita. Era vero, erano simili; entrambi avevano perso tante persone, erano tutti e due stanchi di lottare.... Stava per dire qualcosa- forse di ironico, forse di dolce o gentile, non lo avrebbe mai saputo- quando lui raddrizzò di scatto il collo e la baciò.





Posò le labbra sulle sue con naturalezza, sollevando una mano e accarezzandole il viso, racchiudendole la guancia. Lei rimase paralizzata, inginocchiata, gli occhi sgranati fissi in quelli di lui. Pensò a Sara, a tutto quello che avrebbe dovuto raccontarle ma che non poteva, a suo padre e a quanto gli sarebbe dispiaciuto non essere lì armato di fucile. Pensò che mai nella sua vita avrebbe immaginato di poter essere baciata da un ragazzo come Matthew, presuntuoso, lunatico, ma anche dolce con le persone a cui teneva; sapeva che avrebbe dovuto respingerlo, ma il suo cuore protestava all'idea di allontanarlo. Non voleva che lui smettesse, sentiva dentro sè un fuoco che ardeva in modo violento, voleva che lui la baciasse ancora ed ancora, fino a che il mondo intero non fosse collassato su se stesso. Matthew si staccò di un centimetro, sbattendo le ciglia, guardandola.

-Non dovevo.- disse roco.- Non dovevo.

Lei rimase immobile.- Ma io...

-Ma cosa ho fatto?- si voltò, imbarazzato.- So che non volevi lo facessi, di non piacerti per nulla, ma...ho perso completamente la testa, scusami, Ca...

Lo afferrò per il polso, tirandolo con forza contro di sè e accumulando il poco coraggio che le era rimasto, prese fra le mani il viso del ragazzo, baciandolo. 

Lui rimase immobile per un istante e lei temette di aver sbagliato, ma poi la afferrò per i fianchi, tirandola più vicina, facendola sedere sul suo grembo. La strinse, accarezzandole il viso e Calendula intrecciò le dita ai suoi capelli. Le creature simili si appartenevano, era una legge; si sentiva come se il fuoco fosse divampato nel suo petto, dove c'era il vuoto. 

Quello era il suo destino e sapeva che era ridicolo pensarlo, ma era così. Matthew le apparteneva e lei apparteneva a lui. Dopo un'eternità, si separarono. Il sole era tramontato oltre i grattacieli e ora il lago era indaco, esattamente come il cielo sopra di loro. Matthew la guardava sorridendo, le labbra gonfie, con l'espressione più felice che lei gli avesse mai visto in viso, le fossette in bella vista. Calendula dovette trattenersi dallo sfiorarle con le dita, incerta se lui l'avrebbe considerato stupido o tenero.

-Cosa?- chiese imbarazzata dal suo sguardo.- Se mi dici che non bacio bene io ti...

-Questo è stato il momento migliore della mia intera vita, da che ricordi.- disse lui, accarezzandole una spalla. Ebbe una scossa al contatto con la sua pelle.- E penso che lo rifarò molto presto.

-Pensi che io sarò d'accordo?- lo fissò, il capo inclinato di lato.

Matthew alzò l'angolo della bocca.- Sì.- le accarezzò un labbro con un dito, tracciandone il contorno.- Sei così bella...-chiuse gli occhi.- Non sapevo si potesse stare così bene nella vita.

- Solo per un bacio?-chiese lei sorpresa.- Avrai baciato almeno un centinaio di ragazze, no?

-Certo.- mormorò guardandola negli occhi.- Ma nessuna di loro era te, Calendula.



ANGOLO DELL'AUTORE.

Prendiamoci un attimo per contemplare la tenerezza di Matthew in questo momento. Amatelo con me :3


Prigioniero- Senza aliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora