Capitolo 29.- Ferite mortali

220 13 4
                                    


Odiava stare in quella piccola Infermeria poco curata. Non le piaceva stare neppure in quella della Casa, con Khaius che camminava nervosamente su e giù ma lì era mille volte peggio: i letti erano polverosi, sporchi e le finestre lasciavano entrare spifferi freddi, che le coperte non bastavano a smorzare.

Marysol, la minuscola Fata dai capelli radi e l'espressione assente, stava controllando la fasciatura ad un' Armata riottosa. Pareva che le Fate là dentro non fossero molto amate e a Calendula faceva quasi pena vedere l'inutile affaccendarsi di quella creaturina dalle ali trasparenti, sottilissime, fatte di luce lunare, che portava sulla schiena, in un fagotto, una piccola bambina; cercava di non farla scomodare per lei, visto che stava bene.

Le aveva fatto bere qualcosa, qualcosa di amaro e il dolore era scomparso, così come gran parte delle ecchimosi sul corpo; ma le cicatrici sulla sua schiena erano un ricordo indelebile, che la spingeva a chiedersi se Beth ricordasse esattamente come si era procurata ognuna delle sottili cicatrici che coprivano il suo corpo.

 Avrebbe tanto voluto andarsene, ma la sua stanza era certo gelida e il letto dell'Infermeria, seppur sporco, era comodo rispetto a quello che l'aspettava; aveva paura che qualcuno potesse vendicarsi per quello che era successo a Volodija, anche se non era stata colpa sua :anzi, la reazione violenta di Matthew l'aveva spaventata.





Marysol si voltò con delle bende in mano e le sorrise, notando che la osservava.

-So che ti faccio pena, sai.- disse con voce nasale, veleggiando verso di lei e controllando che i cuscini fossero ben sprimacciati.- Lo vedo nel modo in cui mi fissi triste e sconsolata.

Lei arrossì.- Mi dispiace vedere il modo in cui trattano una persona che fa tanto per loro.- ammise.- Mi sembra ingratitudine.

-Persona.- rise Marysol.- Nessuno qui mi considera altro che una serva, un essere inferiore che non è degno di essere accolto nella Casa; sono una Rifugiata, ma non ho nessun Vincolo: qui nessuno Vincola un essere inutile come me.- le rivolse un sorriso triste.- E tu lo sai, piccola Umana tormentata.

Abbassò lo sguardo.-Lo sai perchè vedi la mia...

-La tua anima.- tagliò corto la Fata. Fece per andarsene, ma Calendula voleva farle una domanda che la assillava.- Aspetta.- si voltò, incuriosita, la testolina inclinata.- La mia anima...come è?

La Fata alzò lo guardo e i suoi occhi seguirono qualcosa che solo lei poteva scorgere, poi sedette sul bordo del vecchio letto, sollevando un nugolo di polvere che la fece starnutire un paio di volte.

Alla fine sorrise, guardando Calendula con occhi castani, morbidi, giovani, stanchi e malinconici.- La tua anima è una colomba; significa che la tua vita è segnata dalla Pace, che il tuo destino è la Pace...ma non è candida, il che mi fa pensare che tu sia molto più incline alla Guerra, che la tua vita sia una lotta continua.- fece una strana risata.- Sai, è buffo, anche l'anima di un altro Armato in questa Casa assomiglia moltissimo alla tua. Destinata alla Guerra, sogna la Pace.

-Pace e Guerra non esistono nello stesso momento.- disse tristemente Calendula.- Non possono esistere.

-Certo che possono.- la rimproverò dolcemente Marysol.- Esiste un detto ad Edom, il posto da cui vengo. Ne hai mai sentito parlare?

Lei ebbe un brivido al ricordo degli occhi blu di Kevin mentre le parlava di quel luogo selvaggio ed oscuro; annuì, senza guardare la Fata.

Lei sorrise distratta.- Noi Fate studiamo le anime da secoli, da prima che l'Ordine nascesse; eppure ci sono ancora così tanti segreti che ci impediscono di capire esattamente un'anima. Quello che è certo, è il fatto che esistano Anime Affini, destinate a completarsi. Per questo, spesso il Male desidera il Bene, il Giorno la Notte, il Sonno la Veglia e così via: non possiamo decidere di quale anima innamorarci o a quale essere legati. Possiamo solo accettare il fatto che, spesso, le cose più differenti se accostate sono perfettamente complete: gli opposti si completano, colmano i reciproci vuoti. Non la vedi forse così, Calendula?

Prigioniero- Senza aliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora