Capitolo 17.- Annie

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Il corpo della ragazza fu scosso da un ultimo spasmo, poi rimase immobile. Matthew la sollevò tra le braccia, senza fiato, cercando con delicatezza la vena sul suo collo; pulsava lentamente. Abbassò la testa, posando la fronte contro la sua, stringendola con forza per sentire il suo respiro leggero sulla pelle.

-Sta bene.- sussurrò al vuoto.- Stai bene, Calendula...

Cecily al suo fianco trattene il respiro.- Neithel!- indicò un punto sopra il corpo di Calendula, gli occhi dilatati.

Gli Armati fissarono vacuamente il vuoto, ma Natasha vide quello che la Tutrice indicava: l'anima della Regna, scacciata dal corpo di Calendula dalla luce accecante che covava in lei, era sospesa a mezz'aria, un'ombra scura di morte, che sembrava cercare la sua prossima vittima.

Cecily si voltò per gridare a Beth che era il momento di farlo, di cacciarla, ma la Guardiana stava fissando la scalinata, a bocca aperta, come molti degli altri presenti: la Madre della Pace incedeva sicura di sè, il velo avvolto attorno al capo con leggerezza, un pugnale in mano.

-Ho fatto tanti sbagli nella mia vita, Elisabeth.- sussurrò fissando la sorella.- Tanti errori che ho pagato, come i nostri genitori. Ora, farò qualcosa che avrei dovuto fare tanti tanti anni fa: proteggere la mia sorellina.

In quel momento, Cecily realizzò che sulla mano della donna era inciso qualcosa, un complesso disegno di sette triangoli che si incrociavano, stillante sangue chiaro, di un rosa pallido, come se fosse stato diluito con dell'acqua. Sollevò il braccio, fissando il vuoto in corrispondendza del punto dove volteggiava l'anima oscura della regina.

Cecily capì e si voltò di scatto, rivolgendosi agli Armati radunati sulle gradinate e a Natasha, attorniata dalle sue Fate.- Tutti giù!







Beth fissò sua sorella Annette senza realizzare subito cosa volesse fare. Poi vide quel simbolo inciso nella sua pelle, quello stesso simbolo che più di dodici anni prima lei stessa aveva disegnato sul corpo di Epoh, rendendolo il padrone dei Reietti da lei evocati, spezzando uno dopo l'altro i Sette Sigilli Inviolabili posti da Dio; lo avrebbe risconosiuto tra altre mille siboli di evocazione, così complesso e crudele, così doloroso da utilizzare per la Guardiana che vi incanalava il suo potere.

-Annette, no!- gridò cercando di correre da lei, ma era troppo tardi. Jamie la afferrò per la vita bloccandola e attirandola nel cerchio delle sue braccia proprio mentre la donna apriva le labbra per parlare.

-Tutti giù!- gridò Cecily ed afferrò Alexia per il polso, obbligandola a sdraiarsi; Matthew strinse a sè il corpo ancora inerte di Calendula e Jamie rafforzò la presa, impedendo alla donna di muoversi.

Annette stava dicendo una serie di nomi, una cantilena che Beth ricordava, elenacava i nomi dei Reietti per farsi aprire le porte del loro Regno. Il simbolo sulla sua mano cambiò, si contrasse e lei fece una smorfia: ad ogni nome, uno dei trinagoli si apriva e lei impallidiva un po', ansante, ma non si fermava.

-Annette!- gridò di nuovo, ma Jamie la fece girare verso di sè, cullandola.- Non puoi fare nulla, piccola. Shht.

Alla fine, la Madre della Pace alzò gli occhi, occhi grigi e duri come perle.- Neithel, che tu sia dannata! Dannata nel Regno dei Reietti, dove mai più vedrai la luce del Sole. Tu sia dannata, Regina! Tu sia bandita per sempre tra i tuoi simili!

Il simbolo brillò, rosso cupo e porpora e Annette gridò, cadendo sulle ginocchia, gli occhi chiusi. La stanza tremò, il candelabro cadde in un fragore di vetri infranti insieme alle decorazioni per il matrimonio; Jamie avvolse le ali attorno al corpo della donna, proteggendola da quella pioggia scintillante.

Dopo pochi secondi, calò il silenzio.

Beth si districò dall'abbraccio del marito e avanzò verso la sorella. Era stesa supina, gli occhi vuoti fissi sul soffitto. La mano sanguinante portava ancora il simbolo dei Sette Sigilli, ma erano di nuovo tutti chiusi.

Sollevò lo sguardo su quel viso austero e privo di ogni sentimento e sussultò per il dolore e la sorpresa: sua sorella sorrideva, una lacrima che le rigava come una perla la guancia scavata.




ANGOLO DELL'AUTORE.

Scusatemi se il capitolo è corto...ho preferito lasciarlo così per non mischiare con la parte finale...

So di essere stata cattiva....e considerate che è il mio compleanno, quindi mi sono trattenuta :3


Prigioniero- Senza aliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora