Capitolo 26.- Loro erano rimasti

213 13 3
                                    


Matthew ricordava la Guerra, anche se ne parlava raramente.

Ricordava il silenzio ovattato dell'armadio dove era stato nascosto per delle ore e la furia delle grida dei combattimenti non appena era ruzzolato fuori. E ricordava Beth, il suo sguardo disperato, il suo viso nascosto nella spalla di Jamie: era un gesto che la ragazza aveva fatto senza accorgersene, nascondendosi da Epoh mentre Yerathel lo affrontava. 

Matthew aveva sempre trovato bellissimo quel gesto, Jamie che la difendeva con il suo corpo dalla vista del Demone e aveva sempre desiderato trovare qualcuno di abbastanza speciale da tenere in quel modo; ma poi aveva rinunciato all'amore, perchè non voleva essere tradito o abbandonato di nuovo. Proprio quando credeva di essere ormai completamente indifferente a quel sentimento straziante, era arrivata Calendula. 

Avrebbe venduto la sua anima pur di poterla stringere in quel momento, per potere dire che l'avrebbe protetta ed amata per sempre, che con lei doveva per forza esistere un "sempre". Ma lei non c'era.

Erano arrivati nella Casa insieme con Alex, Alexia e Matthias e avevano comunicato quello che avevano scoperto, per poi fare irruzione in un Atrio deserto. Era stato subito chiaro che il piano di Beatrice, sempre se quello era il suo vero nome, aveva funzionato; Calendula era sparita, come anche Kevin e la donna stessa.  Cercarono ovunque, controllarono ogni anfratto della Casa, ma per Matthew era evidente che stavano sprecando tempo: Calendula era stata rapita e il Rituale sarebbe stato portato a termine. Qualunque cosa volesse evocare Beatrice, il Sacrificio era stato preso.

Il ragazzo non riusciva a smettere di tremare: era come se una parte di sé fosse stata violentemente strappata via e lui non potesse resistere senza.






-Niall e Galway stanno bene.- annunciò Kahius comparendo dall'Infermeria con un suono di zoccoli leggero. Avevano trovato i due Armati storditi nella stanza del ragazzo.

Matthew era arrabbiato con l'amico perché aveva lasciato il suo posto davanti alla stanza di Calendula, ma non voleva fargli pesare quella situazione. Era certo che Niall stesse male abbastanza da solo. Si concentrò sulla ricerca disperata dell'entità che Beatrice voleva evocare: erano radunati nella biblioteca, tutti insieme, in attesa che Natasha spiegasse loro cosa fosse esattamente la Regina. Nessuno pareva saperlo se non la Fata, che ora parlava a voce bassa con Cecily, cercando di calmarla. Lei stessa era però in perda al panico, i capelli neri come un cielo senza luna e stelle.

Alexia sedeva con la testa fra le mani, mentre il fratello le accarezzava i capelli e scuoteva il capo piano, lanciando occhiate preoccupate a Matthias, immobile come una statua davanti alla finestra. I Discepoli bisbigliavano eccitati fra loro; Matthew li fissò, con disprezzo: come potevano essere eccitati per quello che stava accadendo? Calendula era stata rapita, sarebbe stata uccisa, sarebbe stata torturata...non riusciva a cacciare il pensiero di lei che urlava per il dolore, singhiozzando, mentre Kevin e Beatrice le potevano fare quello che volevano.

-Matt.- si voltò di scatto e incontrò lo sguardo di Sybil, uno sguardo impaurito.- Sei arrabbiato con me?

Lui si passò la mano tra i capelli.- No. Sì. Forse.- distolse gli occhi.- Sono io che ho sbagliato tutto, la colpa è solo mia.

-Però sono stata io a dire a Beatrice dove era.- mormorò sottovoce.- Se non lo avessi fatto forse...sareste arrivati in tempo. 

-Forse.- Matthew guardò verso la porta della biblioteca, desiderando intensamente che al posto di Kahius ci fosse Jamie. Lui era l'unico che avrebbe capito quello che provava; era l'unico ad aver perso Beth, l'amore della sua vita, a capirlo profondamente.- Oppure no. Ormai, non lo scopriremo mai.

-Tu la ami.- disse Sybil piattamente, senza emozione.- Basta guardarti. Se fossi scomparsa io, saresti a parlare con Alex per decidere come agire. Ma Calendula ti paralizza completamente: è la tua debolezza più grande, la tua unica debolezza, probabilmente, l'unica a cui tieni o hai mai tenuto.- sorrise amaramente, voltandosi.- La invidio da morire, lo sai? Per questo la trattavo male, perchè sapevo perfettamente che io posso anche fingere di appartenerti, di essere amata da te....ma tu sei suo, la ami davvero e mentre io sono il gioco di una notte, lei è una ragazza per la vita.

Lui seppellì il viso nelle mani.- Sybil lasciami semplicemente da solo.

Lei sospirò.





Il ragazzo rimase immobile, ascoltando i suoi passi che si allontanavano, gli occhi colmi di lacrime. La amava e non glielo aveva detto. La amava e lei sarebbe morta credendo che la odiasse. La amava ed aveva fatto l'impossibile per tenerla lontana, perchè lo disprezzasse. Come poteva essere stato così stupido, accecato dalla paura di perderla da perderla davvero, senza mai neppure averla avuta?

 Una mano gli accarezzò i capelli scompigliati e Matthew alzò lo sguardo di scatto, il cuore in gola. Gli occhi dolci di Beth lo fissavano dal basso mentre la donna gli scompigliava i capelli come quando era bambino, come quando dopo la Guerra aveva un incubo ed invocava Marie, ma lei non c'era più. Però c'era Beth, che accorreva, sempre, per sempre, cercando di aiutarlo, di ascoltarlo, di crescerlo.

-Va tutto bene, Matthew.- disse con voce dolce.- Starà bene.

Lui la strinse fra le braccia, affondando il viso nella sua spalla e piangendo, i singhiozzi leggeri che gli scuotevano le spalle. La donna lo sostenne, accarezzandogli la schiena, sussurrando con dolcezza al suo orecchio.

Matthew tornò bambino per alcuni minuti, sentendosi piccolo e sperduto in un mondo che non lo voleva, dove tutti se ne andavano, senza che lui capisse cosa c'era di sbagliato in lui, chi era, se era sua la colpa. Ma non tutti, si rese conto, se ne erano andati. Una mano affusolata si posò sulla sua spalla e attraverso il velo delle lacrime vide Jamie, lo sguardo serio, uno sguardo che gli confermò quello che aveva pensato poco prima: lui capiva. Jamie e Beth non se ne erano mai andati, nonostante gli anni. E neppure Alexia ed Alex. Cecily era ancora lì. Si raddrizzò, asciugandosi le lacrime. -Cosa fate qui?- chiese con voce soffocata.

-Annette ci ha avvertito di quello che era successo.- disse Jamie.- Abbiamo terminato di tradurre le carte, sono...incantesimi di evocazione. Cosa sta succedendo qui? Perché non stanno facendo nulla?

-Perché stiamo lottando contro qualcosa di molto antico ed imprevedibile.- Natasha veleggiò verso l'angolo dove si erano radunati gli Armati della Casa, con aria preoccupata. Cecily evitò lo sguardo di Alexia.- Qualcosa che risale all'origine stessa dell'Ordine, a un tempo lontano e oscuro.

-E sarebbe?- Beth si strinse fra le braccia.- Qualcosa di peggiore di Epoh?

-Sì.- disse gravemente Natasha, sbattendo le ali.-Epoh era un Demone terribile e potente, ma la Regina è molto peggio: è un essere destinato a radere al suolo il Mondo, tutti i Mondi, compresi quelli Demoniaci.- socchiuse gli occhi stancamente, in un gesto che mise i brividi a Matthew.- La Regina è la nostra fine.




ANGOLO DELL'AUTORE.

Primo, grazie per i commenti (sapete che adoro leggerli?) e secondo per le letture ed i voto. Terzo, Matthew ha appena ammesso di amare Calendula o sbaglio? Avrà la possibilità di dirglielo, oppure...?


Prigioniero- Senza aliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora