Capitolo 31.- Accuse

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Matthew entrò nella sala mensa e si guardò attorno, alla ricerca di Calendula; voleva godersi ogni minuto che gli restava da vivere prima dell'attacco di Neithel. Non sapevano quanto ci avrebbe messo quell'essere a scoprire che Calendula era di nuovo in quella Casa e nessuno sapeva come avrebbe reagito e come avrebbe attaccato: la tensione logorava i nervi del giovane e solo averla vicino lo calmava.

-Sembra tu stia cercando qualcuno.- commentò una voce amara e il ragazzo si voltò. Si trovò a fronteggiare un paio di Discepoli del Corso Avanzato, che si potevano chiamare Tommy e Aurora, anche se non ne era del tutto convinto: aveva sempre provato scarso interesse per i Discepoli in generale, con poche eccezioni molto fisiche.

-Sono decisamente fatti miei, ragazzini, se cerco o meno qualcuno.- disse in tono freddo, fulminandoli.- Non sono in vena di scherzare con voi, Discepoli.

-Cerchi la tua Umana, vero?-chiese il ragazzo in tono di sfida.- Quella patetica Umana che è costata la vita a Sybil.

Lui accusò il colpo; la morte della ragazza era un peso con cui avrebbe convissuto per tutta la vita.

Certo, lei era stata crudele, lo aveva convinto a rifiutare Calendula, facendo la parte del diavolo, ma lui era l'unico responsabile delle sue scelte, Sybil lo aveva solo spronato. Sapeva di averla ferita, di averla usata e che era morta solo a causa di Neithel, ma si sentiva lo stesso in colpa: se solo le cose fossero andate in modo diverso, forse l'avrebbe potuta salvare.- La colpa non è di Calendula.

-E di chi altri?-disse in un sibilo la ragazza senza nome, guardandolo con odio.- Sappiamo tutti che siete stati voi due a causare la sua morte! Tu hai portato qui quello stupido gatto, lei...lei è il motivo per cui quella cosa ci attacca!

Matthew fece un passo avanti, minaccioso, puntando un dito contro i due Discepoli, che si ritrassero, spaventati- State zitti!- ringhiò con voce severa e molte teste scattarono nella sua direzione, ma era troppo arrabbiato perchè gli importasse.- Ora vi dirò molto chiaramente come stanno le cose. Io sono un Armato, voi due Discepoli. Io ho viaggiato in capo al mondo, ho visto una Rivoluzione, ho ucciso e lottato. E sapete chi c'era con me? Un'Umana, una ragazza che non era addestrata e che mi ha salvato la vita, che ha sopportato più di quanto uno qualunque di voi potrebbe mai fare.

-Però la colpa di questo disastro è solo sua.- commentò Tommy a bassa voce, senza guardarlo.- Soltanto sua e del suo sangue.

-Il sangue non conta un bel niente.- disse lui tra i denti. Nella Sala Mensa tutti ormai lo stavano fissando, interdetti, compresi Jamie e Cecily.- Non determina quello che siamo, sono le nostre scelte a renderci uomini e donne. Siamo noi a scegliere cosa essere.

-Facile dirlo, vero?- sibilò Aurora rabbiosamente.- Dopotutto quella ragazzina non deve far altro che nascondersi dietro di te!

Matthew la fissò dall'alto.- Se ti sento ripetere questa frase una sola volta, Aurora, ti farò pentire amaramente di essere diventata una Discepola.

Jamie si alzò.- Niente risse in Sala Mensa.- disse pacato, ma sembrava divertito.- Matthew, credo che la Discepola abbia perfettamente capito il concetto, come del resto l'intera Casa. Ora, se qualcuno pensa che ospitare una ragazza Umana coraggiosa sia sbagliato, può venire a parlarne con me e Cecily.

Cecily assentì, sorridendo.- Sia ben chiaro che sarà trasferito in una Casa diversa, dove forse le sue idee saranno più in linea con quelle del Tutore. Chiaramente, noi tutti siamo convinti che aiutare gli Umani a diventare Armati e proteggerli sia la nostra Sacra Missione, ma per chi non fosse d'accordo, molte Case sono ancora arretrate.

-Io vi consiglierei la Russia.- disse Matthew duramente, voltandosi per uscire dalla Sala, arrabbiato per quel litigio.- Chiedete a Calendula quanto sono dolci con gli estranei.

Prigioniero- Senza aliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora