Capitolo 24.- Tra le spine

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L'Infermeria era vuota, i letti intatti e un profumo speziato si diffondeva nell'aria. Niall si mosse silenzioso come un gatto fra le corsie che conosceva così bene, fino alla porta in fondo alla stanza. Sollevò un dito e se lo portò alle labbra, poi la aprì. C'erano due soglie nell'anticamera; da una giungeva un russare profondo che mise in allarme la ragazza al pensiero di svegliare un satiro addormentato e rischiare la morte, ma l'Armato aprì l'altra.

Calendula rimase senza fiato: l'Erboristeria, di cui Beth le aveva parlato vagamente, era meravigliosa, più bella di quanto avrebbe mai potuto immaginare; fiori multicolore si arrampicavano lungo i muri e piante aromatiche crescevano allineate in capienti vasi su delle mensole, attorno ad un tavolo di legno su cui erano posate forbici, alambicchi e boccette varie, collegate da tubi trasparenti. L'unica finestre si affacciava sul Giardino, sul vialetto che si snodava dolcemente verso la porta partendo dal Cancello.

Niall sorrise.- Bella, vero?- si tese e afferrò un vaso posato molto in alto, attento a non sfiorare le piante vicine. Calendula sedette su uno sgabello, guardandosi attorno, sentendosi immersa in un sogno bellissimo, avvolta dal profumo esotico di quelle pianticelle e di quei fiori colorati, che cullavano i suoi sensi stanchi.

-Questa.- disse l'Armato orgoglioso.- È una pianta Irlandese molto rara, che ho curato io, sin da quando è nata.- le mostrò un groviglio di spine che sulle prime le fece solo pensare ai tagli che aveva sulle gambe; era brutta a primo acchito, ma in un certo senso era affascinante: sembrava pulsare di vita e questo, ai suoi occhi, la rendeva incredibile, più che bella.

-Carina.- commentò educatamente, incerta se esprimere ad alta voce quel pensiero. Lui sorrise. I suoi occhi erano sorprendenti in quella luce, tanto che la rapirono: quello azzurro era cristallino, quasi trasparente, mentre quello scuro era come un abisso impenetrabile, blu e nero che si mischiavano. Due mari bellissimi in cui perdersi. -Lo so che è orrenda.- disse in tono complice. Prese un bastoncino di legno.- Però guarda.- Solleticò le spine della pianta in un punto preciso, che tremò e si aprì, come una conchiglia. Calendula sospirò ,sorpresa: al centro delle spine, c'era un fiore. Era minuscolo, del colore dell'alba, cipria ed oro e sembrava splendere, luminoso, tanto da fare male. Rimase visibile per pochi secondi, poi le spine lo soffocarono di nuovo. Niall rimise al suo posto il vaso con cura amorevole.

-Niall ma è...è meravigliosa.- sussurrò Calendula mentre il ragazzo si sedeva sul tavolo, accanto a lei. Le rivolse un sorriso. -Non serve a molto, si usa per creare una miscela di erbe aromatiche e fiori che aiuta a sconfiggere la sonnolenza.- spiegò.- Ma è bella. Mi piace per questo, per la sua bellezza nascosta. Da fuori è la cosa più brutta del mondo, ma dentro...la bellezza non è altro che l'essenza delle cose.

-Scommetto che a Matthew non piace vero?- commentò lei piano, sorpresa dal suo stesso pensiero. -Intendo...ecco, lui...

-Matthew è uno che apprezza la bellezza esteriore, te lo concedo.- disse Niall senza espressione.- Ma non è superficiale, Calendula, non quanto credi. -accennò alla pianta.- Lui la adora. Lo cercavo per fargli vedere quella nuova fioritura, ha dei colori più accesi del solito.- esitò, guardandosi le nocche coperte di lentiggini.- Avete litigato? Non sarebbe una novità, lui è un idiota ed è raro che qualcuno gli tenga testa come fai tu.

-Non lo so.- rispose distratta, persa a contemplare i fiori attorno a lei.- Dopo avermi trattato come una bambina stamattina, mi ha salvato la vita e non mi ha parlato; e quando lo ha fatto ci siamo insultati a vicenda. Ma sì, insomma, va bene così. Io sono solo una stupida Umana.

-Non lo sei per me e neppure per lui.- commentò deciso Niall, passandosi la mano tra i capelli.- Se lo fossi, non avrebbe insistito tanto per poterti proteggere. E mi dispiace per stamattina, lui si diverta così, mettendo a disagio le persone. -scosse la testa. -Ognuno ha i suoi passatempi, dopotutto.

-Non è bello che lo faccia.- commentò lei sottovoce.- Che usi le persone come diversivo, per rilassarsi o divertirsi.

-Non giudicarlo per Sybil.- disse sottovoce Niall.- Fidati, lei è d'accordo nell'essere usata.

-Lo ritengo lo stesso un cattivo comportamento.- si fregò le braccia nude.- Mi ha preso al volo oggi.- borbottò.- Sembrava molto arrabbiato.

-Perché ha avuto paura e per lui era una sensazione nuova.- Niall si zittì, come se avesse detto qualcosa di sbagliato.- Non cercare di capire Matthew, posso assicurarti che sarebbe più facile imparare a volare che non entrare nella sua testa.

Calendula rimase in silenzio per un po'.- Niall?

-Sì?

-Hai un tatuaggio.- lui si adombrò.- Sul fianco. Posso sapere...Ecco...insomma...

-Galway?- i suoi occhi si oscurarono. Sembrò vecchio improvvisamente, con mille anni di dolore sulle spalle.- Lei è stata la prima ed unica persona che abbia amato.

Calendula avvampò.- Oh.- sentì un nodo alla bocca dello stomaco e chinò lo sguardo. Non aveva creduto che Niall potesse essere interessato a lei, ma un po' faceva male lo stesso; neppure lei, d'altronde, provava altro che simpatia per lui, ma  questo non le impediva di sentire un dolore sordo al petto al pensiero che l'unico, in quella Casa, ad essere come lei, a capirla, fosse innamorato di un'altra, avesse qualcuno che leniva il suo dolore.  Lui sollevò la testa e le accarezzò delicatamente uno zigomo.- Era la mia migliore amica. Siamo cresciuti insieme...e un Armato non dimentica facilmente certi sentimenti, proprio come un Umano.

-Era un'Umana anche lei?-chiese ingenuamente, sbattendo le ciglia.

Scosse il capo.- Era...È un'Armata.- lasciò cadere il braccio.- Suo padre mi ha portato ad essere quello che sono: lei ha aperto la porta, lui non l'ha chiusa.

Calendula non capiva.- Ma come la conoscevi se lei era un'Armata? Credevo che...che fosse vietato a meno che non si fosse trovati e addestrati a Roma e poi...

Niall si strofinò gli occhi.- Non importa. È una storia vecchia.- balzò in piedi.- Andiamo, è tardi e tu hai bisogno di dormire un paio di ore.

-Non volevo...curiosare.- balbettò imbarazzata, vedendo l'espressione insolitamente fredda del ragazzo; sapeva che uno dei suoi peggiori difetti era l'ingenuità, ma anche la sua voglia di conoscere non aiutava molto.- Ero solo...solo...

-Sei ingenua.- commentò il ragazzo guardandola dall'alto.- Sei abituata a non pensare prima di dire quello che vuoi, a chiedere senza riflettere, perchè ti perdi nel tuo mondo e non ti accorgi di quello reale attorno a te.- si chinò e le sfiorò la fronte con un bacio, per allontanarsi subito, scuro in viso.- Il che potrebbe essere bellissimo, se potessi amarti.



ANGOLO DELL'AUTORE.

Chi è Galway, allora? Un vecchio amore, ma perché lei e Niall si sono lasciati? Preparatevi, nel capitolo di domani ne vedrete delle belle. E molta pelle nuda.



Prigioniero- Senza aliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora