Capitolo 3.- Simili

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Qualcuno bussò alla porta, non forte, ma lei sentì comunque.

 Calendula alzò gli occhi dalla Storia degli Armati, un avvincente racconto che narrava le origini misteriose di quell'Ordine di strani uomini e donne formidabili, e si chiese chi potesse essere: Beth era già passata e di certo dormiva a quell'ora tarda, oppure era da qualche parte, magari in biblioteca o fuori, a uccidere Demoni. Ripensò alle cicatrici che le aveva mostrato quel pomeriggio, mentre parlava di una Guerra vinta proprio in quella Casa. Le aveva detto, quasi ridendo per la sua espressione desolata, che tutto il suo corpo, da che lei poteva ricordare, era stato sempre un intrico di cicatrici simili, ma che le pozioni e le cure di Cecily, una donna meravigliosa a quanto diceva, le avevano in parte lenite, rendendole leggere e quasi trasparenti.

 Eppure per lei erano ancora così evidenti, scure linee lievi sulla pelle altrimenti perfetta di quella donna che era stata schiava, liberata dalla forza dell'amore, dalla forza di volontà, dal desiderio di andarsene dall'inferno.

La vita degli Armati era quello, dopotutto: ferite che guarivano e si riaprivano al primo tocco di spada, per sempre, cicatrici impresse nella pelle sino alla morte.

 Riprese la lettura, ignorando i colpi alla porta.

-Calendula?- la chiamò una voce dolce.- Sono Niall.

Esitò. Non voleva vedere nessuno e quella parola includeva anche quel ragazzo così spontaneo. Girò pagina.

-Senti, se non vuoi aprire va bene. Ma resterò qui fuori tutta la notte.- annunciò la voce. -E non scherzo, sono uno che dorme anche sui pavimenti sin da piccolo.

Lei sorrise. Si immaginò un Armato  che si addormentava davanti alla sua stanza e non potè trattenersi dal ridere piano. Forse lui stava origliando perché rise a sua volta.

- Volevo darti una cosa. Capisco che mi odi e che non vuoi vedermi.- si zittì. -In realtà no, perché mi devi la vita. Cioè...Merda, sono un disastro.

Calendula si avvicinò alla porta, abbandonando il libro e posò la mano sul legno.- Non lo sei.- disse a bassa voce, con esitazione.

-Ehi, ma allora sai ancora parlare.- la voce di Niall si fece dolce.- Con le ragazze sono un impiastro. Matthew riesce a portarsene a letto tre insieme solo guardandole e sorridendo ed io farfuglio da dietro una porta.

Calendula sorrise, mordendosi un labbro.- Grazie per avermi salvato la vita. E comunque, non ti odio, solo che non voglio parlare.

-Ora lo stai facendo, però.- si appoggiò alla porta che tremò leggermente, poi si lasciò scivolare a terra, o almeno, Calendula dedusse che si dovesse essere seduto, la schiena contro al legno.- Allora, come ti trovi qui alla Casa?

-Uhm, bene immagino.- Calendula appoggiò la testa al muro.- Insomma, Beth è gentile con me.

-Beth è sempre dolce e gentile. Mi piace il modo in cui affronta tutti e tutto.- respirò a fondo.- So che non puoi sentirlo, ma credo Chase stia facendo delle meringhe.

-Chase?

-Il nostro Tuttofare.- rise.- Matthew dice che non lo ha mai visto fino a circa otto anni fa, quando la Casa è diventata una specie di porto di mare. Non sa cucinare troppo bene, ma...accidenti le sue meringhe sono divine.

-Matthew era...anche lui Umano?- domandò lei timidamente.

-Un Armato dii sangue, li chiamano così.- precisò Niall. La sua voce era attutita, ma allegra; la mise di buonumore.- Io ho scelto di diventare quello che sono, lui è nato con il richiamo delle armi nelle vene. A volte penso che sia l'unica cosa che sa fare; e ti assicuro, Calendula, che esiste al mondo un solo Armato migliore di Matthew e si trova in questa Casa.

-Tu? -chiese con un timido sorriso che Niall non poteva vedere. Lui rise.- Non sono così egocentrico. Jamie. Jamie è il migliore nell'Ordine, ma dopotutto è per metà Angelo. Matthew no, lui è solo...straordinario nella lotta, bravo nel fare il suo lavoro.

Calendula pensò a quegli occhi azzurri così profondi, abissi insondabili e freddi, ne era certa, in cui non si voleva immergere.- Tu da dove vieni?

-Irlanda.- si fece cauto.- Sai, i prati verdi, le pecore al pascolo...il cielo blu. Cose così. Tu?

-Italia.- Calendula sorrise al nulla.- Sono stata in Irlanda una volta, con la scuola.

-Davvero?-Niall sembrò animarsi. -Mi manca a volte, ma la mia vita ormai è qui. Matthew è un ottimo amico e anche gli altri non sono per niente male.

-Siete davvero amici?- chiese Calendula.- Sembrate così...diversi.

-Ammetto che lui è uno stronzo freddo, insensibile, cinico e a tratti egocentrico, ma in effetti non so immaginare un amico migliore di lui al mondo: non che sia bravo nel consolare le persone, ma nel momento del bisogno, c'è.

-Ma davvero?- disse Calendula sorpresa. Poi si trovò a fissare il legno, desiderando di poterlo vedere negli occhi, di poter guardare quel ragazzo. -Niall ...hai detto che hai qualcosa per me?

-Siamo stati a casa tua.- spiegò lui.- Abbiamo preso i libri di tuo zio e...bhe, ho trovato una cosa che potrebbe interessati. Se vuoi te la passo da sotto la porta.

Calendula avrebbe voluto protestare, aprire il fermo, sorridere di persona alla voce gentile del ragazzo, ma prima che potesse anche solo formulare una frase che contenesse questi pensieri, vide qualcosa di scintillante scivolare da sotto la porta. Era una collana. Il suo cuore, che batteva regolare per la prima volta dopo giorni, riprese a correre: era la sua collana, il regalo d'addio della sua migliore amica, di Sara. La raccolse, guardandola e sentì le lacrime scivolare sulle guance, le vide cadere a terra, sulla piccola stella luminosa che le brillava in mano, rossa come sangue.

-Grazie.- disse. -Significa tanto per me.

-Lo immaginavo- rispose lui. Rimasero a lungo in silenzio, poi la ragazza si asciugò le guance. -Buonanotte, Niall.

-Buonanotte, Calendula.- disse lui. Non seppe mai che l'Armato non solo non andò a dormire, ma che passò veramente l'intera notte insonne, appoggiato alla sua porta, il cuore stretto da una morsa. Quella piccola ragazza Umana era come lui: smarrita in un mondo troppo grande e pericoloso per essere affrontato.



ANGOLO DELL'AUTORE

Voi avete mai conosciuto, in una situazione in cui eravate pesci fuor d'acqua qualcuno di simile a voi?


Prigioniero- Senza aliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora