Capitolo 12.- Sacrificio

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ANGOLO DELL'AUTORE.

Scusate se vi rubo due minuti prima della storia (cosa che non faccio quasi mai), ma ci tenevo a precisare che il mancato aggiornamento di ieri è stato dovuto ad un problema di Wattpad. Eh già anche la mia storia era tra quelle scomparse...mi sono spaventata a morte, ma sembra tutto risolto. Se ieri non potevate più trovare la storia quindi, non preoccupatevi era colpa del sistema! Vi ho già occupato troppo tempo, buona lettura. Il capitolo è lungo perché non me la sentivo di separarlo visto quello che succede.

Mi dispiace di averlo fatto, ma ho dovuto. u.u







Tutto era confuso. Matthew si rendeva appena conto dei cadaveri che continuavano ad ammucchiarsi nella Sala Bianca, del sangue che colava lento lungo il pavimento digradante, della forza sovrumana di Neithel anche contro dieci Armati che attaccavano insieme.

I suoi occhi vedevano solo Marie; il viso dolce, più vecchio di quanto lo ricordava, era lo stesso che per tanti anni era stato sospeso sul suo letto mentre lui prendeva sonno. La sua bocca era la stessa che gli aveva mille raccontato di Fate ed Armati e che ora parlava nello stesso tono sognante alla sua piccola Nadine.

Lei era la stessa donna che aveva amato come una madre, pur non avendo nessun legame di sangue. Lei era la donna che aveva cambiato la sua vita.

Eppure, era diversa: il suo corpo, teso nello sforzo della lotta, era come di marmo, le sue mani che reggevano la falce sembravano seguire il movimento impercettibile del battito di alì di un colibrì: veloce, deciso, improvviso, non si fermava mai. Era una macchina di morte.

Avrebbe ucciso tutti loro. Lei non era Marie, ne aveva solo l'aspetto: il suo viso sporco di sangue era feroce, i denti digrignati, cercava con gli occhi senza sclera qualcosa...

Qualcuno. Calendula. Matthew non si era neppure accorto di essersi allontanato di lei, di essere vicino allo scontro, la katana in mano; era stato il suo istinto di guerriero a farlo muovere in quel modo, ma era la vista di Marie a impedirgli di attaccare.

Si guardò attorno, la mente che riprendeva a funzionare lentamente, recependo gli stimoli uditivi e visivi; la battaglia divenne molto più rumorosa, i colori più intensi. Percepiva l'odore del sangue cremisi anche in bocca, con il suo sapore metallico di morte e dolore.

Jamie e Beth studiavano la scena: erano più in alto di lui, le armi in mano e sembravano incerti se attaccare e come; Cecily scambiava rapide occhiate con Natasha, ma Alexia ed Alex erano immobili.

Nessuno degli armati americani avrebbe attaccato Marie, comprese Matthew, ma Neithel doveva essere eliminata. Come potevano fare?

-Matthew!- l'urlo di Natasha lacerò l'aria.- Portala via!

In un istante, il ragazzo ricordò Calendula, ricordò la sua ragazza, la persona che avrebbe dovuto proteggere. Si voltò di scatto, cercandola, ma non fu abbastanza veloce; Marie ruotò su se stessa, scagliando lontana una donna e individuò finalmente la sua preda, la persona che stava cercando da quando era entrata nella sala affollata.  Improvvisamente, con una forza ed una violenza che il ragazzo non avrebbe mai più dimenticato, sollevò alta la sua falce; diversi Armati, tra cui matthias e Volodjia cercarono di attaccare, ma non furono rapidi abbastanza. La donna ruotò armoniosa la sua falce lucente e la scagliò lontano; Matthew capì cosa avrebbe fatto e urlò, scagliandosi verso di lei.





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