Capitolo 24.- La Regina

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-Calendula?- Aprì un occhio, confusa, assonnata. Era molto buio e lei faticava a vedere. Un lampo illuminò la stanza di Matthew e la figura tesa verso di lei.

Sussultò e si ritrasse, prima di riconoscere Beatrice: aveva un sorriso imbarazzato, le cicatrici ancora più orribili in quella luce cruda che la fecero rabbrividire.- Non volevo disturbare.

-Figurati.- Calendula si stropicciò un occhio. Dove era Niall? Perché aveva fatto entrare Beatrice? E soprattutto, come aveva aperto la porta? Era chiusa a chiave, ne era certa.- Che ore sono?

-Le undici passate.- si scusò la donna. Portava la Divisa nera, i pantaloni aderenti stretti dalla cintura della armi, delle lame che pendevano minacciose, quelle stesse lame che aveva usato per allearsi quando la giovane l'aveva vista la prima volta.- Ma volevo farti vedere una cosa.

Calendula esitò. Dopotutto, lei era Beatrice: era un'amica, l'aveva consolata, aiutata.- Certo.- accese la lampada accanto a letto.

La donna sedeva a gambe incrociate, con un sorriso felice. La guardò con occhi di smeraldo e lei sentì un senso di istintiva paura per quelle iridi ambiguamente predatorie e strinse la coperta di Matthew.- Cosa?

Beatrice le tese un oggetto: un libro rilegato in pelle, il titolo inciso in lettere sdrucite che lo rendevano illeggibile. La ragazza lo riconobbe e rimase senza fiato: era una copia del tomo di fiabe che Matthew e gli altri stavano cercando da suo zio. Alzò gli occhi. -Lo hanno trovato?

Beatrice non rispose, ma aprì il libro. -Leggi la fiaba. La Regina.




Calendula esitò. Era solo un libro, ma non le andava di leggere. Le sembrava di sentire la voce di Matthew che le diceva di non fidarsi, che le diceva di stare attenta. Sfiorò il collo nudo, senza Vincolo, sentendosi esposta, vulnerabile.- Dove sono?

-Niall è con Galway, sono andati via mezz'ora fa, non mi sembrava carino interromperli.- disse impaziente Beatrice.- Gli altri stanno riposando, dicono che tuo zio ha dato del filo da torcere.- le strinse i polsi con fermezza.- Leggi ora.

Matthew non era andato da lei? Esitò, sempre più dubbiosa. Quel ragazzo poteva anche essere sprezzante, ma il suo primo pensiero era sempre la sicurezza di Calendula. Non sarebbe mai andato in nessun posto che non fosse quella stanza, ne era assolutamente sicura. -Beatrice, perché proprio ora? Ho sonno e poi dovrebbero esserci anche Cecily e...

-Solo la Regina.- le strinse i polsi con più forza, tanto da farle male.- Avanti, Calendula, cosa ti costa? È una favola, le parole non possono uccidere, dico bene?

-Solo che...- sospirò.- Matthew non...

-Matthew.- disse pacata la donna, ma c'era un che di selvaggio nel suo viso deturpato.- È occupato con Sybil. E prima che decida di scacciarti dal suo letto per farvi entrare lei, vorrei che leggessi.

Lei chinò lo sguardo sul libro posato in grembo, le mani strette da Beatrice. -Non sono certa che dovrei.

Il titolo La Regina spiccava sopra il disegno di una donna senza tempo, con occhi ombrosi, vacui, con delle strane armi in mano, lame coperte di sangue scarlatto che cadeva ai suoi piedi, i capelli mossi dal vento e un sorriso ironico in viso.-Non voglio.

-Fallo.- sibilò al suo orecchio Beatrice.- Non comportarti  da bambina, Calendula, è solo una storia.- rise piano.- Vuoi che Matthew ti consideri una piccola ed inutile ragazzina da usare?

Lei arrossì, poi si morse un labbro; era solo un libro, era solo una favola: non c'era nulla di male.





-La Regina.- lesse Calendula a mezza voce. Beatrice sospirò, soddisfatta.- C'era una volta una donna letale e bellissima: aveva capelli neri come l'ebano e occhi oscuri, come la luna durante un eclisse; era un'Armata di una abilità tale da essere riconosciuta da tutti come la Regina degli Armati. Era così brava a combattere da rendere superfluo l'aiuto di ogni altro Armato del Mondo, le sue lame fendevano la notte come fulmini il cielo,  ma era anche crudele con i nemici e per questo i suoi simili la evitavano, la lasciavano sola e non la guardavano se non per compatirla. La Regina era così furiosa con tutto l'Ordine che si alleò con i nemici più potenti, con i Demoni Superiori, Epoh, Lucifero, Azazel e mille altri, per distruggere gli Armati. Fu la guerra più terribile che il mondo ricordi, lunga e sanguinosa, in cui l'Ordine lottò strenuamente contro la Regina, la cui anima era ormai divenuta nera e tenebrosa al pari di quella dei suoi alleati; aveva da loro imparati le arti oscuri, diventando un essere che non era più nemmeno in parte legato al Mondo, ma solo ai Demoni. Fu proprio questo a portarla alla rovina: le Guardiane riuscirono ad esiliare l'anima di quella creatura efferata, la mandarono in un luogo orribile, da cui non avrebbe mai fatto ritorno, imprigionandola con i Sigilli dell'Alleanza, i Sette Sigilli Maledetti laddove anche i Reietti erano stati gettati da Lucifero e Dio. Il suo immenso potere oscuro, il potere che derivava da anni di esperimenti magici e rituali, fu segregato in profondità in quello stesso Mondo, irraggiungibile, lontano, impossibile da recuperare se non tramite il Sacrificio del sangue innocente di un Armato traditore. Ella giurò che un giorno si sarebbe vendicata, profetizzò che sarebbe ritornata, perché un giorno sarebbe nato davvero un Armato che come lei avrebbe odiato l'Ordine, un Traditore che avrebbe lottato contro un Angelo, avrebbe perso e sarebbe rinato a nuova vita; tornato sulla Terra avrebbe sacrificato il sangue dell'Innocenza corrotta, lo stesso che correva nelle sue vene, per farla ritornare, per rendere alla sua anima il suo potere.

 Era tutto. Il resto della pagina conteneva complicate frasi in caratteri sconosciuti che fecero bruciare gli occhi di Calendula. Alzò la testa sgomenta. Beatrice era immobile, il viso stranamente inespressivo, a tratti illuminato dai lampi, che stavano lentamente diminuendo, insieme con la forza della tempesta che si stava placando.

-Questa storia...è orribile.- deglutì.- Bea, dove è Matthew? Ho bisogno di parlargli.

Lei si alzò, sorridendo e tornando la donna gentile di sempre.- Vieni, forse possiamo disturbare lui e Sybil, anche se corriamo il rischio di vederli nudi.- le tese la mano e Calendula esitò. La seguì senza sfiorarla, massaggiandosi i polsi.

Erano circondati da lividi rossastri che non promettevano nulla di buono: probabilmente Beatrice non l'aveva afferrata a quel modo intenzionalmente, per ferirla, ma era stato comunque doloroso;  ora fissava diffidente la nuca nuda della donna che camminava davanti a lei, senza guardarla.

Qualcosa non andava in Beatrice e nel suo comportamento, qualcosa che Calendula non sapeva identificare, ma le faceva paura


ANGOLO DELL'AUTORE.

Cosa accadrà a Calendula? Beatrice è un'amica o una nemica? La storia della Regina cosa significa?

Prigioniero- Senza aliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora