Capitolo 6.- Occhi di ametista

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Spalancarono la porta della palestra con la speranza di potersi allenare, ma rimasero delusi: erano arrivati nel bel mezzo di una lezione. Un gruppo di ragazzi sui tredici  anni con aria terrorizzata sedeva a terra, mentre Jamie era in piedi su una pedana e parlava. Alle sue spalle, Matthias e Alex confabulavano, scuotendo la testa, litigando sottovoce.

-Merda.-  disse Niall e si avvicinò alla parete, cercando di passare inosservato, ma le ragazze avevano notato Matthew e stavano agitandosi. Lui non era famoso, ma era bello e ne era pienamente consapevole. Molte lo fissavano palesemente a bocca aperta mentre si appoggiava al muro con l'amico, fingendo di non essere compiaciuto. La maggioranza era troppo piccola per lui, ma alcune, come la mora in prima fila con gli occhi viola, potevano essere interessanti. Lo guardava intensamente con quelle iridi misteriose: si doveva chiamare Sybil e, a quanto ne sapeva Matthew, era in parte Fata, il che spiegava quegli occhi bellissimi. Era davvero molto, molto attraente e il ragazzo era solo ora che Calliope se ne era andata, non sarebbe stato male avere una nuova distrazione...Jamie si zittì, fissando la platea. Poi scosse il capo e borbottò qualcosa come "ormoni"; con un movimento leggero dispiegò le sue ali, che provocarono una piccola bufera d'aria. Molti dei ragazzi urlarono e si gettarono pancia a terra, poi si raddrizzarono con le guance in fiamme, non appena capirono cosa era successo.

-Ora che abbiamo di nuovo l'attenzione di ogni essere umano presente.- disse stancamente l'Armato.- Permettetevi di spiegarvi come funziona la lotta corpo a corpo. Dovete...-una mano scattò in aria.- Sì, Lavinia?

Una ragazzina con due codini neri si alzò. Era alta meno di un metro e mezzo, con le dita sottili, il viso scavato, l'espressione terrorizzata. Pareva molto piccola e Matthew ebbe un moto di tenerezza: si sarebbe fatta male indubbiamente. Poi sospirò: cosa gliene importava? Anche lui si era spesso ferito.

-Ecco, mi chiedevo. Per noi che siamo così piccole e gracili, serve davvero? Cioè, non credo che potremmo mai affrontare qualcuno corpo a corpo.

-In effetti.- intervenne Alex facendo un passo avanti, con un sorrisetto.- Conoscete la moglie di Jamie?- alcuni si scambiarono occhiate agitate.- Sì, la vostra insegnante di storia demoniaca e strategia militare. Quella Guardiana che è uno scricciolo? La madre del bambino che stamattina svolazzava per l'atrio?- molti risero.- Ecco, lei ha ferito due demoni nel corpo a corpo quando era molto più piccola e gracile di voi.

Questo chiuse a tutti la bocca. Matthew sorrise: c'era qualcosa di surreale nel modo in cui si parlava di Beth e Jamie. A volte aveva l'impressione che fossero della specie di eroi, eppure per lui erano Jem e Beth, i due ragazzi che battibeccavano ad ogni ora, che si amavano alla follia, che gli raccontavano favole di notte. I ragazzini si misero a coppie ed iniziarono a lottare, piuttosto maldestramente. Niall sbadigliò.- Possibile che debba sorbirmi tutto questo? Non ho fatto l'addestratore per un motivo. Odio i bambini!

-Non sono poi così piccoli.- Matthew fissava Sybil che si avvicinava, ancheggiante. Doveva avere quindici o sedici  anni, ma lo fissava con un invito esplicito che un po' lo mise in tensione. Era bella, su questo non c'era dubbio e pareva sapere cosa fare per attirare la sua attenzione, muovendosi con grazia innata, sbattendo le ciglia folte.

-Solo perché ne hai portate a letto più della metà...

-Io non ho un compagno.- Matthew abbassò lo sguardo. Sybil lo fissava dal basso, con espressione innocente; i suoi occhi erano belli da togliere il fiato, e soprattutto contenevano una strana promessa che piacque al ragazzo.

-Uhm?- disse lui distogliendo lo sguardo: non sapeva resistere alle tentazioni e ne era consapevole. -Siamo dispari.- la ragazza incrociò le braccia sul seno, evidenziando la scollatura.- Non so come fare.

-Chiedi a Jem.- ribatté lui guardando Niall. Pareva divertito, ma non gli ritornò l'occhiata.- Jamie.

-Siete molto amici?- cinguettò lei sbattendo le ciglia.

- Mi ha visto crescere.- poi si scostò dal muro.- Non posso aiutarti, sono troppo forte per te.

Lei mise un broncio in qualche modo seducente.- Ma io sono molto più agile!- sorrise.- Vuoi che te lo dimostri?

Alzò gli occhi al cielo e scoccò uno sguardo a Jamie, pregandolo di intervenire. Lui però non lo guardava, occupato a sgridare chi perdeva tempo. Come mai non si accorgeva di Sybil, ferma lì a parlare?

-Non so.- disse Matthew, cercando di non cedere. Niall scomparve silenzioso, ridendo piano. Forse era la sua punizione, dopotutto, liberarsi da solo di Sybil: se solo ci fosse riuscito, sarebbe stata una piccola vittoria personale; invece, come sempre, ascoltò quella vocina maligna che gli diceva di divertirsi fino a che poteva.- Sei bella, te lo hanno mai detto?

-Ovviamente lo sono e non serve che me lo ripetano.

Matthew alzò l'angolo dalla bocca.- Sei una tipetta sicura di te, eh?

-Anche.- si avvicinò con un sorriso carico di promesse.- So cosa voglio.-Matthew si chinò leggermente in avanti, pronto a fare l'ennesimo errore...

-Zio Mattttt!- una palla di piume e vestiti gli si precipitò fra le braccia e lui dovette afferrarla al volo, allontanandosi dalla ragazza. Lilo rideva, battendo le manine.- Guarda! Ho imparato a volare veloce!

Sybil fece un passo indietro mentre gli strilli di gioia del bambino richiamavano l'attenzione dei presenti. Molti smisero di lottare e si voltarono, mentre Jamie si faceva largo a spallate. -Come sei arrivato qui?- chiese Matthew indeciso su come prendere la comparsa del bambino. Lo aveva salvato dall'ennesimo errore molto attraente, ma dopotutto lui non voleva essere salvato. -Volando!

-Mamma lo sa?-chiese Jamie con un sospiro.

Lilo assunse un'aria colpevole.- Non mi guardava, stava aiutando Beatrice con una scatola...

Jamie scosse la testa, prendendolo in braccio; era sempre stato molto piccolo e a sei anni pareva averne un paio di meno: sembrava che avesse preso la corporatura minuta della madre, più che quella slanciata del padre.- Lilo non si fa!- poi si guardò attorno. Beth stava correndo trafelata verso di lui, la quintessenza della preoccupazione, i capelli che le sventolavano attorno. Nel vedere la madre il bimbo si fece piccolo piccolo. -Mami scusa.- disse con una vocina debole, nascondendo la testa contro la spalla del padre.

Beth lo prese in braccio, stringendolo.- Non scappare più piccolo. – sussurrò, pallida. Jamie le mise una mano sulla spalla ed Alex fischiò dal fondo della stanza, richiamando i presenti, gli occhi fissi su quella scena; Matthew odiava che la vita privata di due persone come Beth e Jamie fosse guardata come  uno spettacolo e lanciò uno sguardo bieco ai Discepoli, quando due occhi viola si scontrarono duramente con i suoi.

-La lezione è finita! Andate tutti in sala Armi con Matthias.- Alex saltò dalla pedana e corse verso il fondo, dove Matthew faceva del suo meglio per ignorare gli sguardi di Sybil mentre se ne andava lentamente, lasciandogli tutto il tempo di ammirare il suo fisico snello e scattante avvolto negli abiti aderenti che usava per allenarsi. Cercò di ritrovare un briciolo di autocontrollo e fissò Lilo, stretto alla madre. -Cosa è successo?- chiese agitato.

-Nulla.- disse piano Jamie. Alex prese il suo nipotino in braccio.- Andiamo a far vedere allo zio Matthias come sei bravo a volare?

-Merda.- Beth si accasciò contro la parete, tremando, e Jamie la sostenne per la vita, dolcemente.- Ho talmente paura che qualcuno lo porti via e gli faccia del male.- Jamie la abbracciò, accarezzandole i capelli.- Shht. Beth va tutto bene. È al sicuro. Sei mia moglie, lui è mio figlio. Non vi lascerò e vi proteggerò sempre.

Matthew fece un passo indietro, imbarazzato.- Vado a controllare come sta Niall. Mi ha mollato in asso.



ANGOLO DELL'AUTORE.

Ringraziamo in coro Lilo che ha evitato a Matthew l'ennesimo errore. :3 Sybil, occhi viola e perfetta Discepola sembra essere molto interessante per il nostro Armato...credete che saprà resistere alla tentazione? u.u Io no.




Prigioniero- Senza aliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora