Capitolo 20.- Una guerra dentro

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Matthew si trovò solo con Calendula in una stanza mezza vuota, che non veniva usata da anni, colma di mobili protetti da teli bianchi. Lei lo guardava dal basso, le mani abbandonate lungo i fianchi; cercava di essere dura ed impassibile, ma nei suoi occhi si celava un terrore immenso. Matthew reclinò indietro il capo, le palpebre abbassate, cercando nel buio un po' di pace; era stato cattivo con lei, ne era consapevole, ma non poteva comportarsi in un altro modo: smettere di odiarla avrebbe significato amarla.

Quella sensazione a cui non sapeva dare un nome, quell'istinto innato di proteggerla, quel desiderio di vederla felice e quell'attrazione irreale, totale, avevano un nome, un nome che lui conosceva e temeva: amore. Amare significava aprire il suo cuore, esporlo al gelo del mondo, ai pericoli. Odiava gli occhi scuri di lei per essere entrati nella sua testa, per averlo fatto crollare, per aver distrutto la sua vita, quella finzione che lui considerava realtà, mostrandogli una cruda verità, che lui la amava, la amava davvero e la voleva così tanto da provare un dolore fisico nel vederla tra le braccia di Niall, aggredita da Kevin, sola e triste.

Lui non voleva amare e perdere, lui voleva continuare ad essere freddo e vuoto, per il suo stesso bene, ma la dolcezza, la bellezza, l'amore di Calendula stavano ferendolo mortalmente.

Riaprì gli occhi e  si chinò, accarezzandole i capelli con gentilezza, cercando di non far trapelare quella tempesta che gli era scoppiata violentemente dentro.

-Andrà tutto bene.- le disse a fior di labbra.- Scopriremo chi ti vuole fare del male. Lo troverò e lo ucciderò con le mie mani, te lo giuro: tu starai bene, questa sarà la mia missione da qui all'eternità.

Lei non disse nulla, ma le sue labbra tremarono. Lo strinse in un abbraccio improvviso, circondandogli la vita con le braccia, lasciandolo senza fiato, la testa contro il suo petto.

Lui espirò, il cuore che aumentava i battiti, poi le passò le braccia attorno al corpo, accarezzandole la curva della colonna vertebrale con dita tremanti. Lei lo strinse forte, come una bambina spaventata, che era esattamente quello che Matthew si sentiva in quel momento, mentre chinava il capo sul suo per proteggerla.





-Scusa se ti ho baciato.- disse la ragazza contro di lui e Matthew rise triste, alzandole il viso.

-Tu ti scusi? Io mi devo scusare, Calendula. Mi dispiace di averti fatto vedere Kevin, di avergli permesso di dirti quelle cose, di avergli permesso di farti questo.- accarezzò la ferita rimarginata sul braccio nudo ed esposto di lei.- E mi dispiace di averti trattato come se fossi solo un giocattolo, perchè per me non lo sei; io sono un bastardo, ma per quanto può valere, mi scuso. Scusami, perdonami, anche se so che è impossibile dopo il modo in cui ti ho trattata.

-Non mi importa.- disse lei con voce debole, stringendolo come se non volesse mai più lasciarlo.- Non mi importa più niente.

-Adesso ti porterò nella mia stanza: fai quello che vuoi, dormi, leggi i miei libri, fruga fra le mie cose... non mi importa. Voglio solo che tu stia al sicuro, che non esca da lì fino a che non sarò tornato.

- Va bene.

-Me lo devi promettere.- insistette lui, tenendola stretta a sè.- Promettimi che starai nella mia stanza, al sicuro.

-Solo se tu mi prometti che tornerai.- lo guardò negli occhi, seria, decisa.- Che non morirai.

Lui esitò; quella era una promessa che non poteva certo farle: lui non aveva il controllo sulla sua vita, come poteva pretendere di averlo sulla sua morte? Ma il suo sguardo lo fece crollare, lo fece cadere ai suoi piedi, ogni muro che iniziava a scricchiolare.- Te lo giuro, pulcina.

Lei si alzò in punta di piedi, intrecciando il suo piccolo mignolo a quello del ragazzo in un gesto per lui assolutamente insensato.- Giurin giurello. -sussurrò piano poi, alzando gli occhi sul suo viso. Matthew deglutì, desiderando solo poter chinare il collo per baciarla, portarla nel suo letto e dormire con lei.

- Dovresti dare il tuo Vincolo a Sybil.-disse lei improvvisamente.






Il cuore del ragazzo mancò un battito.-  Ne abbiamo già parlato. No. È tuo.

-Ma lei potrebbe avere bisogno di te, se siamo davvero in pericolo.- Calendula si sfilò l'anello e lo mise nella mano dell'Armato, stringendola fra le sue. Lui fissò la sua mano da guerriero, stretta da quelle piccole e screpolate di lei, le mani di una ragazza normale, di una bellissima ragazza normale.- Io sono al sicuro. Lei lotta, combatte, io resto qui. Io sono un peso per te, Matthew.

-Non lo voglio dare a nessuno che non sia tu.- sussurrò roco.- Tu per me non sei un peso, tu sei importante per me.

-Perché?- Calendula tratteneva a stento lacrime amare e lui doveva obbligarsi a non chinarsi per baciarle, a non prenderla fra le braccia e sussurrarle che tutto sarebbe andato bene.- Mi odi, eppure vuoi proteggermi. Mi distruggi ma vuoi che stia bene. Matthew...Perché?

-Perché io...- deglutì. "Lei se ne andrà. Se ne andrà come tutte" e lui avrebbe di nuovo avuto il cuore spezzato, dopo tutti quegli anni a costruire un muro dopo l'altro.- Perché è questo quello che faccio, quello che l'Ordine fa.

Lei chinò il viso, delusa e ferita.- Speravo dicessi che mi vuoi bene, io a te ne voglio.- riuscì a dire, alzando gli occhi e la vista di quegli occhi tormentati lo fece crollare.

-Io non ti voglio bene!- esplose il ragazzo, mentre anni di sistematica esclusione dei sentimenti crollavano. -Io non ti vorrò mai bene, Calendula! Non posso volerti bene, perchè io ti a...




La porta si aprì. Sybil fece irruzione, sorridendo, tendendo la mano con un sopracciglio inarcato, in attesa.

-Cosa vuoi?- chiese Matthew passandosi la mani tra i capelli.- Non ho tempo per te, Sybil!

-Il mio Vincolo.- disse  allegra. Il ragazzo guardò Calendula, lievemente rossa in viso, che annuì impercettibilmente, poi distolse gli occhi.

Gettò l'anello a Sybil, senza guardarla.- Come vuoi, come voi due volete. Mai come io voglio, dannato sia l'Inferno.

Niall era in attesa in corridoio, si massaggiava una guancia gonfia.- Mi è scappata, mi ha steso ed è entrata! Quella è una fottuta psicopatica.- disse desolato, poi si bloccò. -Matt... cosa c'è?

Lui lo prese per il gomito, trascinandolo in un angolo mentre Calendula usciva dalla stanza asciugandosi le lacrime.- Niall devi proteggerla. Devi impedire che esca dalla mia stanza.- lo strinse.- Calendula non si merita tutto questo. Devi proteggerla al posto mio. Ti prego Niall, giurami che starà bene.

Il ragazzo  posò la mano sulla spalla di Matthew, gli occhi seri, determinati ed annuì seccamente.- Calendula starà bene.



ANGOLO DELL'AUTORE.

Cosa stava per dire Matthew a Calendula prima che Sybili li interrompesse? Lei starà davvero bene, come giura Niall? Oscuri segreti verranno rivelati ed il passato tornerà ad affliggere il presente...cosa attende i nostri protagonisti?

Prigioniero- Senza aliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora