Capitolo 24.- I fantasmi dei perduti

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-Dormire?-chiese lei insinuante, posando la guancia contro di lui, gli occhi chiusi.

Matthew rise.- O fare altro. Molto altro, se volessi.

-Possiamo parlare dei tuoi genitori?-chiese timidamente alzando lo sguardo.

Lui si irrigidì.- Ne abbiamo parlato, no? Sono morti, c'è altro da dire?

-Intendevo...-si morse un labbro.- Il libro. Lo hai....finito?

Matthew rimase in silenzio mentre scendeva alcune rampe di scale, poi annuì.- Prima di ripartire, sì.

-E di cosa...cosa parla?- non lo aveva visto tra le sue cose mentre preparava i bagagli; aveva paura che lo avesse gettato: era l'unico legame con la sua vera famiglia russa, che forse lui non amava, ma che non poteva ignorare. Se Luska gli aveva donato quell'oggetto appartenuto al figlio, doveva essere importante.

Lui ci pensò un po', mentre apriva la porta di una stanza e scivola al suo interno; Calendula riconobbe il dolce profumo di zenzero che associava all'Armato e si rilassò tra le sue braccia.

Lui la fece scivolare sul letto a baldacchino, sdraiandosi al suo fianco e tirando le tende di pizzo e velo; intrecciò le dita con le sue.-Parla di libertà.

-Libertà?- Calendula rotolò sul fianco per guardarlo negli occhi azzurri, incredibilmente chiari anche in quella luce incerta.-Davvero?

-Parla di un uomo che è costretto a vivere sotto il dominio di un Tiranno; ad un certo punto, vuole cambiare le cose e...decide di far cadere il Tiranno con l'aiuto di alcuni alleati ed amici.

-Funziona?-chiese dolcemente, accarezzando le nocche della sua mano con un dito minuto. Lui sorrise.- Non proprio: il Tiranno cade e lui prende il suo posto, ma ben presto anche lui...diventa corrotto quanto l'uomo che ha destituito.- socchiuse gli occhi.- Il potere genera corruzione: la libertà va cercata migliorando le regole...non con la violenza, ma con il dialogo.

La ragazza si strinse contro il fianco di Matthew, gli occhi chiusi, parlando contro la sua spalla.- Tuo padre credeva in questa cosa, secondo te?

Lui rimase in silenzio per un po', tracciando con la punta delle dita dei cerchi sulla schiena di Calendula, riflettendo.- Non ne sono certo.- disse lentamente alla fine.- Insomma, lui ha provato a far cadere il Tutore, ha dato il via ad una Rivoluzione: non ha cercato il dialogo, non per come la vedo io quanto meno.

Calendula socchiuse gli occhi, guardando il profilo dell'Armato nel buio della stanza, poi allungò una mano ad accarezzargli i capelli che stavano ricrescendo in ciocche ribelli, tirandoli leggermente.

- Non so se conosci la storia Umana.- mormorò assonnata.- Ma ti assicuro che i migliori spesso sbagliano le loro valutazioni...e finiscono col fare danni immani per il mondo. Un grande scienziato durante una Guerra costruì quella che si sarebbe rivelata la rovina di intere generazioni, la bomba atomica: lui voleva solo fare del bene, non sapeva per cosa sarebbe stata usata la sua ricerca, o forse lo ha ignorato. Il male può nascere anche dalle intenzioni più pure...

Matthew arricciò le labbra, lasciando che la ragazza giocasse con i suoi ricci; lo rilassava essere toccato in quel modo da Calendula. Nessuno lo aveva mai sfiorato con quella tenerezza, da quando era solo un bambino terrorizzato dal mondo che si svegliava di notte urlando: gli incubi su Epoh, sul suo passato intriso di violenza e sangue non erano mai davvero finiti, ma aveva imparato a domare le sue reazioni; ora, se si ridestava, semplicemente si voltava dall'altra parte e si sforzava di cacciare i demoni, tornando a dormire.

Quando era in Russia, era Calendula a calmarlo, il pensiero di lei, della sua pace: quando non riusciva a dormire dopo una notte con Ksenija, quando i demoni non gli lasciavano pace e lo tormentavano nei suoi sogni mostrandole il suo bellissimo viso, oppure lo torturavano con scene di lei tra le mani di Kevin che la uccideva lentamente, allora cercava il disegno che Niall gli aveva dato, lo guardava, pensava a lei e si calmava.

Prigioniero- Senza aliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora