Capitolo 23.- Chi sono veramente?

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 Calendula aveva ragione, la memoria non l'aveva ingannata: su uno dei vecchi tomi polverosi c'era veramente un'immagine disegnata a matita da mani esperte che rappresentava proprio il medaglione d'argento che pendeva al collo dei due misteriosi cadetti.

Lo osservò attentamente, alla luce flebile del tramonto, studiandone le incisioni che aveva notato anche dal vivo. C'era una A scolpita al centro, circondata da ali e fiamme ardenti. Accanto, era disegnato anche un piccolo anello, semplice e liscio. Il resto della pagina era una complicata spiegazione in latino, di cui lei non capiva nulla. Ma Sara sì. In quel momento erano collegate via Skype e l'amica, con gli occhiali in bilico sul naso, stava cercando di tradurre qualcosa, sfogliando un vocabolario voluminoso. Calendula aveva spiegato che una sua conoscente aveva un compito di latino e che quella, probabilmente, era la traccia, così l'aveva supplicata di aiutarla. E Sara lo aveva fatto, perché era questo che faceva: le salvava la pelle, ogni volta che serviva. Calendula stava controllando nervosamente l'orologio: saprebbe dovuta andare a lavorare di lì a poco, sperava che la traduzione non richiedesse troppo tempo.

-Credo non possa essere la traccia.- sentenziò Sara alla fine, scrollando le spalle e chiudendo il suo odiato vocabolario.- Sono solo...frasi. Corrette sintatticamente, ma senza senso logico: parla di come quel medaglione sia la chiave per un posto chiamato Casa, di come lo si usi per identificarsi...del fatto che l'anello è legato al medaglione ma non capisco bene. Sembra...magia.-  sorrise, agitando le dita.- Chiunque ve lo abbia dato voleva solo prendervi in giro.

Calendula pensò a Matthew e Niall e la gola le si serrò; quel medaglione esisteva, ma non aveva senso, niente di quello che stava succedendo aveva alcun senso.- Già immagino sia così. Bhe, Sara, grazie per la traduzione. Adesso devo andare. Ti voglio bene.

-Anche io, Calendula, non fare casini! Non vedo l'ora di riabbracciarti.



Camminò come in trance verso la metropolitana e rimase pensierosa per tutto il tragitto. Un gruppo di ragazzi pieni di lividi la fissava, rannicchiato in un angolo del vagone, come se lei fosse una specie di mostro che li avrebbe attaccati.

Sospirò: chi erano Matthew e Niall in realtà? Perchè sembravano sempre comparire dal nulla dove si trovava lei? Quasi si aspettava di vederli al Marinaio, ma loro non c'erano. Anzi: in effetti il locale era quasi vuoto, fatta eccezione per un uomo anziano che aveva un cappello di lana calcato in testa e ingollava cucchiaiate di Zuppa dell'Olandese. Elsa lo fissava da dietro il bancone, i capelli rossi fiammanti. Calendula sorrise per la novità: le piaceva che la donna cambiasse spesso tinta, facesse un tatuaggio, oppure un piercing. La faceva sentire ribelle per riflesso.

-Ehi.- la salutò posando la borsa dietro il bancone.- Serata tranquilla?

-Jordan pensa che arriverà una nave carica di uomini desiderosi di bere.- roteò gli occhi.- Io vedo solo un vecchio mezzo scemo che mangia una zuppa tossica dove probabilmente Aleandro ha sputato.

Il cuoco le sentì e si lanciò in una serie di raffinate imprecazioni nella sua lingua madre, maledicendo l'America e la madre di Elsa. Lei parve non badargli e si limò le unghie con più attenzione.

Calendula guardò per delle mezz'ore infinite l'unico cliente che finiva la sua zuppa, ordinava un'altra porzione, beveva birra annacquata a fiumi, fumava accanto al caminetto spento e alla fine chiedeva il conto. Jordan era uscito dal suo ufficio, passandosi le mani sulla pelata unta e sui pochi capelli grigi rimasti; forse in passato era stato bello, ma Calendula sapeva che non era sposato e che la sua unica passione, il suo unico scopo nella vita era gestire quella bettola nel modo più proficuo possibile, piano che non stava andando troppo bene da quanto lei poteva intuire. Quando l'unico cliente se ne andò, il suo viso si tinse di rabbia.

-Sempre così!- biascicò.- Dannate tempeste. Dannato molo. Dannato mare. Dannate voi!

Calendula scosse le spalle, abituata alle sfuriate periodiche del capo: che mancasse cibo, lavoro, personale, clienti, bevande...era sempre colpa loro e della loro inutile vita. Di solito Calendula cercava di rabbonire l'uomo, ma quella sera era tropo presa dai suoi problemi, dai misteri che si addensavano, come nuvole all'orizzonte. Due criptici ragazzi comparsi dal nulla, un'accademia militare inesistente, quello strano libro, medaglioni magici...

La porta si aprì cigolando. Entrò un ragazzo, alto, muscoloso, con i capelli neri corti e occhi blu che frugarono ogni squallido angolo del Marinaio, prima di posarsi su Calendula. Lei sussultò: Kevin. Era solo, senza Tyger e Goyle, che forse avevano di meglio da fare che non bazzicare per il molo cercando guai o che, più probabilmente, non erano stati invitati. Gli occhi del ragazzo si illuminarono e un sorriso si dipinse sul suo viso.

-Calendula! – esclamò come se fosse sorpreso.- Lavori qui?

Elsa alzò lo sguardo, le ciglia inarcate. Soppesò Kevin a lungo, poi fece un versetto di disapprovazione, tornando alla sua occupazione e disse a mezza voce.- Il biondino era molto più caliente, chicha.

Aleandro si alterò per quell'uso dello spagnolo e si lanciò in un nuovo fiume di maledizioni. Jordan, comprendendo che il nuovo arrivato non sarebbe stato un buon cliente, sbraitò di tornare al lavoro. Calendula fece una smorfia. -Scusa Kevin, ma...

-Ah, così lo conosci!- esclamò Jordan interrompendo la sua tirata contro il prezzo del pesce spada in olio.- Allora fammi un favore, portalo via, che dobbiamo chiudere!

Calendula fece per protestare: non solo questo andava contro le regole del locale, ma lei non voleva passare la serata con Kevin, eppure c'era ben poco da dire. Jordan comandava: se gli andava di cambiare le sue stesse regole di improvviso, poteva e nessuno aveva il diritto di protestare. Sbattè il grembiule in un angolo e si alzò, avvicinandosi a Kevin, che le sorrise.

-Allora, una passeggiata sulla spiaggia?- chiese suadente.- Poi ti accompagno a casa, se vuoi.



ANGOLO DELL'AUTORE.

Guai in vista? Cosa farà Kevin, ora che è solo con Calendula? 

Prigioniero- Senza aliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora