L'aquila e la sua bussola

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Si svegliò con un grido nel cuore della notte, tirandosi a sedere. La luce si accese mentre ancora Matthew cercava di prendere fiato, gli occhi sbarrati, senza vedere altro che l'immagine finale del suo incubo, Marie che lo fissava e lo accusava della sua morte, perchè lui aveva permesso che accadesse, che Neithel arrivasse ad un passo dalla vittoria ed uccidesse centinaia di innocenti, inclusa lei.

Affondò il viso nelle mani, posando la fronte sulle ginocchia; era coperto da un velo di sudore freddo e le coperte si erano arrotolate attorno al suo corpo.

-Matthew...-la mano delicata di Calendula gli accarezzò la schiena nuda.- Matthew, sono qui...

Lui si voltò di scatto, guardandola; lo fissava pallida, gli occhi gonfi, tesa. Aveva i capelli spettinati ed era chiaro che era stato lui a svegliarla urlando; guardare i suoi grandi occhi neri lo rilassò. Matthew si voltò del tutto, prendendola tra le braccia ed affondando il naso nel suo collo, stringendola contro di sè con forza. Calendula ricambiò, accarezzandogli i capelli.

-Scusami, pulcina.- mormorò.- Non ti volevo...svegliare.

-Smettila.- sussurrò lei.- Cosa succede? Hai avuto un incubo?

Lui annuì e la strinse.- Ma adesso va bene. Adesso ci sei tu.- posò le labbra sul suo collo.- Sei con me.

Calendula chiuse gli occhi, accoccolandosi tra le braccia del ragazzo. Rimasero a lungo in silenzio, la luce della luna che illuminava una piccola porzione della stanza disordinata, i loro abiti a terra, la Katana dell'Armato posata con cura accanto a loro.

-Cosa hai sognato?- chiese alla fine la ragazza dolcemente, giocherellando con le dita di Matthew.- Niall?

Lui si oscurò.- Marie. Ho sognato lei e Niall; ho sognato che perdevo tutti, anche te.- rafforzò la presa attorno al suo corpo.- Ho paura, Calendula. Ho paura che quello che stiamo cercando di fare, che questa Rivoluzione, sia solo un errore. Ho paura che Ksenjia e Volodja vinceranno e ti porteranno per sempre via da me. Ho paura che tu possa soffrire per aver scelto di restare.

Lei si voltò, guardandolo negli occhi tristi.- Io ho scelto te perchè ti amo.- disse sottovoce.- Ho scelto te perchè la verità vale più della menzogna per me. Se combattere per quello che è giusto è uno sbaglio, allora io preferisco sbagliare che fingere.- gli accarezzò la guancia.- Matthew, Marie vorrebbe che l'Ordine facesse del bene: è morta, ma puoi portare avanti le sue idee. Niall vorrebbe che tu fossi forte e che vincessi questa lotta anche per lui.

Matthew alzò l'angolo della bocca.- Ho sempre pensato che sarei morto prima di lui; non so perchè ma ho sempre creduto che....magari...-sospirò.- Io sono un Armato, sarei dovuto essere io a proteggere la persona che amavo, ma ero così paralizzato che è stato lui a doversi sacrificare per te, mentre...

Calendula abbassò la testa.- Lui non vorrebbe che tu...- si morse un labbro.- Sono stata nella sua stanza, prima. Ho pensato che forse non avrebbe voluto altri Armati a ficcare il naso tra le sue cose e ho trovato...

Si alzò dal letto, districandosi dalle braccia forti di Matthew e tendendosi per prendere qualcosa da sotto al materasso. Dopo un istante si raddrizzò, tendendo a Matthew un album da disegno.

-Hai fatto bene a prenderlo.- disse il ragazzo sottovoce, sfiorandole il polso.- Non avrebbe voluto che qualcuno li vedesse. Lasciava guardare i suoi disegni solo alle persone che amava.

La ragazza fece un sorriso triste.- Guarda l'ultimo.- sussurrò.

Matthew fece come gli diceva, sfogliando in fretta i fogli pieni di schizzi di paesaggi, ritratti, studi per nuovi modelli; sull'ultima pagina, c'era un disegno non completo, solo abbozzato, ma chiarissimo nell'essenza. Un sorriso illuminò il volto tirato e pallido dell'Armato mentre osservava se stesso e Calendula dipinti da Niall, avvinti in un abbraccio così intricato da non capire dove iniziava il corpo di lei rispetto al suo; la ragazza aveva il collo reclinato indietro e si tendeva verso di lui, che si stava chinando per incontrare quelle labbra.

C'era tanta dolcezza in quel dipinto incompleto che Matthew sentì le lacrime agli occhi. In calce al foglio, era scribacchiata una frase, con la scrittura inclinata e disordinata di Niall. "Matthew, l'aquila e Calendula, la sua bussola e luce."

-Non mi ha disegnato il naso bene.- disse con voce soffocata, chiudendo l'albume riponendolo con cura sul comodino.- Ma mi mancherà da impazzire lo stesso.

-Anche a me.- rispose piano Calendula, intrecciando le dita con le sue. Matthew le strinse forte, guardandola negli occhi, azzurro e nero che, una volta di più, si scontravano.- Ma sono sicura che lui ora è felice e che vorrebbe che anche noi lo fossimo. Niall vorrebbe solo che tutti noi sapessimo quanto ci amava e lo sappiamo. Credo che forse sarebbe fiero di noi, di te.

Matthew l'attirò tra le sue braccia, tornando a stendersi e stringendola contro di sè.

-Sono sicuro che hai ragione, pulcina.- sussurrò tra i suoi capelli.

Rimasero per un atimo in silenzio, ascoltando il suono del traffico fuori dalla finestra della stanza.

-Matthew,poso chiederti una cosa?

-Tutto quello che vuoi, Calendula.- rispose con le labbra premute contro la sua fronte.

-Non sei pentito di esserti innamorato di me?

-Sono pentito di averti trattato male.- rispose lui.- Di averti allontananta e di averti portato in Russia. Sono pentito del fatto che tu abbia scelto me invece che la felicità, ma l'unica cosa di cui non pentirò mai sarà amarti, Calendula. Amarti è tutto quello che voglio da ora a quando morirò.

La ragazza strinse le dita attorno alla sua nuca, tirandogli i capelli.-Matthew, tu sei la cosa più vicina alla felicità che abbia mai conosciuto.

Lui le rivolse un sorriso intenerito, le fossette che, anche nella scarsa luce della stanza, la facevano sorridere a sua volta. Si chinò, coprendo il suo corpo fragile con il proprio, baciandola piano, dolcemente, la fronte posata contro la sua; strofinò il naso contro quello della ragazza, raddrizzandosi appena e guardandola.

-Questo è il mio lieto fine.

-Anche il mio.- mormorò lei e gli prese il viso tra le mani, accarezzandolo.- E lo sarà sempre.

-Lo so.- fece un piccolo sorriso, tornando a concentrarsi sulle labbra e sul corpo di lei.- Lo so dal primo momento in cui ti ho vista.

Matthew e Calendula sorrisero insieme, nel buio di quella Casa antica, senza pensare alla catastrofe imminente, alla Guerra che stava per scatenarsi, a tutto quello che sarebbe accaduto di lì a qualche giorno.

Erano insieme. Se erano insieme, sarebbe andato tutto bene.


FINE DEL SECONDO CAPITOLO

Prigioniero- Senza aliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora