Capitolo 22.- Lo odieresti?

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Jamie rimase in silenzio mentre costeggiavano la passeggiata pedonale del porto, illuminata da lampioni tentennanti. Aveva l'aria pensierosa ed i capelli mossi dal vento, ma le ali sbattevano infastidite, contrastando la forza del vento dal mare. Beatrice ed Alexia erano in avanscoperta, le armi sollevate, i passi misurati; Alexia era felice di poter tornare in Missione dopo mesi di riposo forzato in Italia, a parlare di torte e vestiti: pareva che quel matrimonio la stesse sfinendo più di un sano combattimento.

-Smettila di incolparti.- disse alla fine l'uomo, gli occhi che scandagliavano le tenebre attorno a loro.- È un gioco a cui ho giocato anche io e non esiste possibilità di vittoria.

Matthew esitò, facendo roteare la Katana tra le dita agili.- Non mi incolpo di nulla.

-Oh, Matthew.- disse stancamente Jamie, come se quel discorso fosse inutile e ripetitivo, come se lo avesse fatto almeno un milione di volte.- Non serve mentire, non a me. Per anni mi sono incolpato di ogni cosa negativa che accadeva, di ogni dolore, di ogni piccolo errore: non credi che sappia riconoscere quello sguardo? Tu ti senti colpevole, senti, forse la prima volta in vita tua, il senso di colpa per qualcosa che non hai potuto controllare in alcun modo.

-E va bene.- scalfì con la lama il palo di un lampione rabbiosamente.- Sono io che l'ha lasciata da sola con Lilo. Non credevo che lui sarebbe volato via! Eppure sono stato io, Calendula è quasi morta per colpa mia. Si è quasi ammazzata per colpa mia! Quindi, sì, mi sento in colpa.

-Lei ha fatto qualcosa di coraggioso e stupido, tu l'hai salvata, però: certo, avete sbagliato entrambi, ma perchè punirvi?- disse Jamie piano. Il ragazzo si strinse nelle spalle e pensò al gelo alla bocca dello stomaco quando aveva visto le due figure sull'albero, quella sensazione che non aveva mia provato per nessuno prima, la sua corsa disperata e i pochi secondi in cui lei precipitava, prima che lui saltasse e la afferrasse, riportandola al sicuro, riportandola tra le sue braccia, dove doveva stare. Scosse il capo.- Pensi che lei non si senta...triste per questa tua durezza? Può essere ingenua, magari anche troppo, ma capisce che qualcosa in te non va, lo capisce molto bene.

-Ieri sera ero in camera sua.- disse, ben sapendo che Jamie avrebbe anche potuto punirlo; ma era certo che non lo avrebbe fatto, perché comprendeva cosa aveva provato: anche lui fissava Beth dormire tanti anni prima, gli aveva chiesto di scambiare la stanza per poterla vedere una notte e lui non aveva dimenticato, mai. Jamie credeva nel destino più di lui e aveva preso in mano le redini della sua vita: non si sarebbe arrabbiato solo perchè per pochi minuti la mente di Matthew era stata offuscata da quello strano desiderio di guardarla e sapere che stava bene.- Non volevo, ma il gatto...insomma, mentre dormiva ha detto "Niall". Molto chiaramente. Quindi non è triste, probabilmente è con lui e si sta divertendo.

-Questo è quello che tu faresti, se una persona a cui tieni ti trattasse male?-Jamie rimase zitto per un po'.- Ti ho mai raccontato di Justin?

Matthew sbattè le ciglia.- Che era un verme? Che ci ha traditi? Che mi ha fatto questa?- sollevò la mano, il pugno chiuso. Era stato lui a lasciargli quella cicatrice, scagliandolo contro i vetri anni prima, rapendo Beth per riportarla ad Edom; Calendula aveva ragione sulla loro vita: era dura.

-No.- disse tranquillo Jamie.- Che ha baciato Beth una notte.

Matthew trattenne il fiato, sorpreso: sapeva quanto Jamie fosse geloso della ragazza che amava, quanto odiasse l'idea di vederla con qualcuno che non fosse lui, un sentimento che per Matthew era sconosciuto.- No, non...non ne avevo idea.

-Subito dopo la sua prima Missione, quando scoprimmo cosa Epoh voleva da lei, perchè la voleva, lui lo ha fatto. Eravamo in corridoio e guardavamo la neve. Justin ha iniziato a farle domande private, a parlare di Edom, a provocarmi insomma. Io non reagivo, perchè...lo sai, il perchè: non potevo, sarebbe stato ammettere che provavo qualcosa, un qualcosa che non avrei dovuto o potuto sentire. E poi l'ha baciata. Semplicemente, l'ha presa e le ha ficcato la lingua in bocca.- il suo tono divenne amaro, come se quel gesto sprezzante di dodici anni prima lo avesse ferito nell'anima e non fosse stato mai dimenticato.- Lo odiai così tanto che avrei voluto ucciderlo. Sarebbe stato meglio, a ben pensarci, ma allora mi limitai a odiarlo. Fu la prova che amavo Beth, che mi ero davvero innamorato di lei. Perché odiarlo altrimenti? Perchè essere gelosi di qualcuno che lei non amava?

-Io non...non odio Niall.- disse piano Matthew.- Io non la amo, la conosco appena.- rabbrividì.- Non provo nulla per Calendula.

- Allora perchè ti senti così in colpa per averla messa in pericolo senza neppure rendertene conto?-disse Jamie piano, fissando le figure sempre più lontane di Alexia e Beatrice.

-Perchè...-sbuffò, roteando la spada.- Non lo so, Jamie. Non sono molto bravo a gestire i miei sentimenti.

- Lo odieresti se lui la baciasse?- chiese dolcemente l'uomo.- Se stasera dovessi tornare e trovare Niall che la bacia, che bacia Calendula, cosa faresti? Lo odieresti?

-Lui non...- non finì la frase. Un Demone sbucò dai cespugli e il combattimento iniziò, cancellando ogni altra cosa se non il rumore delle loro lame contro la carne del Lux.




ANGOLO DELL'AUTORE

Matthew prova qualcosa per Calendula? Lo scopriremo presto: nel prossimo capitolo vedremo cosa stanno combinando Niall e la nostra piccola amica...Scommesse in tal senso?


Prigioniero- Senza aliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora