Capitolo 20.- More e zucchero filato

256 12 0
                                    


Calendula uscì verso le quattro, chiudendosi la piccola porta secondaria alle spalle e si diresse verso la fermata della metro, senza notare le due figure nascoste in un vicolo che la osservavano, appoggiate al muro sporco. Sbadigliava vistosamente e sulle prime Matthew la trovò una cosa tenera, prima di ricordare Kevin, le fruste e le corde che aveva visto nel suo appartamento; in quel momento "tenerezza" era per lei sinonimo di "fragilità".

-Allora.- sussurrò mentre lui e Niall  uscivano dalle tenebre del vicolo e seguivano a distanza di sicurezza la giovane.- Credi che sia solo un maniaco?

-Non ne sono convinto. Potrebbe essere lui il mandatario del Pferd, magari ha fatto una seduta spiritica e disturbato il demone sbagliato che ora vuole sangue...-si adombrò.- Hai visto? Stanotte erano tre.

Era vero. Tre Pferd, mascherati da umani, erano rimasti seduti per ore allo stesso tavolo, bevendo e fissando Calendula che leggeva di nascosto. Alla fine avevano sentito la presenza di due Armati ed erano scappati, pagando il conto in fretta; loro due erano usciti poco dopo, ma dei tre Demoni non c'era ombra: erano scappati nella notte.

-Avevo ragione.- sussurrò Matthew.- Non era solo un errore. È veramente una preda.

Calendula camminava piano, trascinando i piedi sfinita, quasi inciampando. Stavano attraversando la zona dove viveva Kevin e Matthew posò la mano su uno dei coltelli che portava alla cintura. -Al momento sono più preoccupato per quel ragazzo che non per i Pferd.- sussurrò Niall.- Pare molto pericoloso.

Matthew fissò Calendula che si strofinava una guancia e se la immaginò legata e drogata, stesa sul letto disfatto che aveva visto, in quell'appartamento disgustoso, mentre Kevin la frustava senza pietà, ridendo alla vista delle sue lacrime. Strinse le labbra e si mosse con veemenza improvvisa, andando ad urtare contro l'amico. Aveva l'equilibrio di un Armato, ma fu così sorpreso che lasciò cadere uno dei coltelli a terra, producendo un tintinnio. Calendula si immobilizzò, voltandosi, stringendosi tra le braccia. I due Armati fecero appena in tempo a nascondersi nell'ombra di un portone che lei stava tornando sui suoi passi. Si guardò attorno, le ciglia aggrottate, gli occhi spaventati che scattavano a destra e sinistra, senza notare il piccolo coltello a terra.

-C'è qualcuno?- chiese alla strada vuota e silenziosa. Le rispose il clacson di un'auto che viaggiava a tutta velocità.- Come dire che qualcuno risponderebbe.- disse a mezza voce e si ficcò le mani in tasca, sparendo verso la fermata della metropolitana, continuando a lanciare occhiate preoccupate alla strada alle sue spalle.

Matthew espirò, asciugandosi la fronte con una mano.- C'è mancato poco.

Niall annuì.- Sembra veramente vulnerabile in questo momento, stanca e distratta.- esitò.- Che ne dici di un viaggetto in stile umano?

Matthew aveva sempre sognato di spostarsi come un Umano. L'amico naturalmente era abituato ai viaggi Umani, ma non aveva mai preso nulla di diverso da un treno o un pullman, fatta eccezione per l'aereo quando aveva attraversato l'Oceano. Salirono sulla metro quando le porte stavano per chiudersi, dopo aver faticato non poco a capire come funzionava il tornello automatico. Videro Calendula seduta in un angolo del vagone, la testa contro il finestrino,  gli occhi chiusi, raggomitolata sul sedile sporco.

Si accomodarono a debita distanza, guardandola. Matthew non potè evitare di pensare che era carina: aveva un viso tondo, capelli neri che le sfioravano le spalle, il naso piccolo e poi c'erano quei suoi occhi dolci, sereni, occhi in cui si sarebbe voluto perdere; anche il fatto che fosse così formosa gli piaceva: il modo in cui sembrava totalmente indifferente al mondo lo faceva sorridere. Si stava distraendo. Non c'erano molti passeggeri a quell'ora, tranne un uomo di mezza età piuttosto malconcio che tossiva in un fazzoletto insanguinato; lo fissarono cupamente a lungo prima di concludere che non era un Demone.

Prigioniero- Senza aliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora