Capitolo 19.- Segreto per segreto

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Matthew non rispose, ma socchiuse gli occhi, sospirando appena, sconfitto.

- Allora ti parlerò di Marie, magari piacerà anche a lui. È la favola migliore che conosco.- accarezzò la testa di Lilo, circondando con il braccio la ragazza.- Marie è la donna più coraggiosa che abbia mai conosciuto. Mi ha praticamente cresciuto, mi ha insegnato a non guardare mai solo all'aspetto di una cosa, ma alla sua sostanza ed ha insegnato il concetto di Uguaglianza e Pace a tutti noi, in questa Casa. Antony era come mio padre, una delle persone più argute che abbia mai messo piede nell'Ordine. Loro due si sono innamorati, sarebbero stati una coppia bellissima, da fare male. Poi un giorno, mentre eravamo già quasi in guerra, lei rimase incinta e la cacciarono: la odiavano perché era sempre stata l'unica a dire che le cose non andavano, ad accogliere una Fata, a volere un cambiamento che agli altri non avrebbe fatto comodo. Antony, dopo la vittoria, scelse di seguirla, se ne andò, e Natasha li fece incontrare, perchè quello era il loro destino, la loro unica strada. Ora sono felici per sempre, con la loro bambina, tra gli Umani.- si tirò appena indietro, il viso impassibile.- E non sanno più neppure che faccia ho.

Calendula lo guardò. I loro nasi si sfioravano, poteva sentire il suo respiro sulle labbra. Lilo si era addormentato, la testa contro la coscia della ragazza, il dito in bocca.- Sembra una favola vera. Dovevano essere molto legati, dovevano amarsi per davvero.

Matthew si sdraiò, le mani sotto la testa.- Lo erano, dannazione, lo erano. Sembra che tutti trovino l'Amore, qui, tranne me.- chiuse gli occhi.- A volta li cerco, di notte. Amo guardarli mentre parlano con Nadine, loro figlia; le raccontano sempre un sacco di fiabe...mi piace quella della ragazza che si innamora della Bestia, quella con tutti quegli strani bauli e Anelli magici...mi ricorda un po' la mia vita, il mio Mondo.

-Piace tanto anche a me: ci insegna che la bellezza la si può trovare in ogni cosa che amiamo.- la ragazza gli accarezzò la spalla, con dolcezza.- Sono sicura che sarebbero fieri di te.- mormorò. -Marie ed Antony.

Lui aprì gli occhi e la guardò, corrucciato.- E i tuoi genitori ti raccontavano mai storie per farti sognare?

Esitò, poi decise che era giusto essere onesti con Matthew: lui le aveva detto qualcosa di privato, un ricordo del suo passato, gli aveva parlato di due persone che amava.

- Mia madre lo faceva sempre quando ero molto piccola. Me la ricordo entrare nella mia stanza ogni notte, con un libro diverso in mano, e leggere per me. Non solo le solite favole per bambini, ma veri romanzi: mi ha letto Harry Potter, La favole di Edipo, La Divina Commedia, Piccole Donne, Orgoglio e Pregiudizio; mi parlava di Pirandello, Dante, Foscolo, Petrarca...-sorrise di fronte all'espressione perplessa del giovane.- Sono tutti parte della ricca Letteratura Umana ed Italiana; per mia madre la letteratura era tutto. Facevo dei sogni meravigliosi, ogni notte: era il momento che preferivo della giornata, quando lei leggeva per me. Poi...-abbassò la testa deglutendo .-Lei è...è morta. Un...la chiamiamo "Leucemia": una malattia che l'ha prosciugata, che l'ha uccisa, spegnendo la sua luce poco a poco. Quando è morta, ho smesso di sognare, di vivere almeno per un po'. Poi mio padre si è risposato, è andato avanti, è nato mio fratello Lorenzo.

-Non ti sei arrabbiata?- chiese in tono più dolce Matthew.- Quando lui è andato oltre, ha scelto una nuova madre per te.

-Si è solo innamorato di nuovo.- ribattè lei.- Quando mio fratello ha iniziato a crescere, ho cominciato a raccontargli le favole che mamma sussurrava a me. Ho ricominciato a sognare e...e a creare Mondi nuovi dentro di me, dove poter scappare; non sempre è facile o bello, ma sono felice nel mio piccolo. Lorenzo è come me, gli piace nascondersi nella sua testa. -si morse un labbro, triste.- Andreste d'accordo, voi due.

-E la tua matrigna come è?- Matthew la fissava con interesse dal basso, gli occhi socchiusi. -Nelle favole non sono mai il massimo.

-Molto... Molto severa a dire la verità. A volte la odio, ma adesso mi manca davvero tanto.

-E tuo padre?

-Bhe, lui è meraviglioso.- sorrise.- Dice che sono il suo regalo più grande. Per questo ero sorpresa quando ha concesso a zio Claudio di ospitarmi qui, così lontana, per un intero anno.

Matthew fissò il cielo azzurro per un po', in silenzio. Lilo continuava a dormire, senza muoversi, sereno.- Perché me lo hai detto?

Lei sussultò.- Cosa?

-Che tua madre è morta.- si mise seduto, turbato.-  Perché a me lo hai detto? Era un segreto, qualcosa di personale.

Lei aprì le labbra, avvampando.- Non lo so. A volte...certe cose si fanno e basta. Mi...tu mi hai detto di Marie. Mi hai detto qualcosa di intimo e io volevo solo dimostrarti che...non lo so, mi sembrava solo giusto farlo.

- Ma quello non era un segreto.- lui si chinò verso di lei, gli occhi sgranati.- Io so un tuo segreto e tu no. Dobbiamo rimediare.- le sfiorò le labbra con un dito e lei ebbe un tremito.- Ma devi giurarmi che non lo dirai mai. A nessuno.

-Lo giuro.- disse sottovoce. Matthew le scostò i capelli dal collo e respirò al suo orecchio, chinandosi. Lei ebbe un brivido per la vicinanza del ragazzo, per il suo profumo di zenzero. -I miei genitori sono morti prima che avessi un anno.- sussurrò al suo orecchio. -E mi mancano da impazzire. Non so neanche come sono morti.

Lei gli accarezzò la testa, infilando le dita tra i suoi ricci; avrebbe potuto fermarla, ma invece le si avvicinò di più e la guardò, il viso a pochi centimetri dal suo. Sorrideva.

-Le persone che perdiamo ci mancano sempre, Matthew.-tirò le ginocchia al petto.- Mia madre ogni giorno è un eco sempre più lontano dentro di me, ma fino a che io la ricordo, lei continua a vivere: fino a che lotti e li rendi fieri, loro continuano ad esistere in te.

-Davvero?- Matthew si stese di nuovo, le mani intrecciate dietro la testa.- Lo credi davvero, Calendula?

-Sì.- disse decisa.- Solo uno stupido potrebbe credere che loro non siano fieri di te: non so se esiste Dio, se c'è qualcosa dopo la morte, ma so che le persone che amiamo restano con noi per sempre.

Lui sorrise.- Non dovresti chiamare stupido un ragazzo che ha una Katana con sé.

-Ma tu non hai la spada.

Si raddrizzò bruscamente, in preda al panico.- L'ho dimenticata. Merda.- si passò le mani tra i capelli: era la stessa arma che usava Antony, lo faceva sentire vicino al suo secondo padre e soprattutto, era preziosa.- Ci tengo molto, non voglio che la tocchino; certi Discepoli la rovinerebbero.- si alzò.- Torno subito.

-E se Lilo dovesse svegliarsi?-chiese Calendula fissandolo dal basso, turbata.- Non sono brava con i bambini che sanno volare!

-Sta dormendo.- ribattè Matthew correndo verso l'ingresso.- Cosa può succedere? Ci metto tre minuti!




ANGOLO DELL'AUTORE.

Cosa pensate della storia di Calendula? Credete che le persone che perdiamo vivano dentro di noi? Purtroppo Matthew ha dimenticato che un sacco di cose possono accadere in tre minuti...e Calendula lo scoprirà molto presto. 


Prigioniero- Senza aliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora