Capitolo 28.- Fuori controllo

158 8 8
                                    


Cecily si coprì il viso con le mani mentre Matthew usciva sbattendo la porta, furente; una piccola parte di lei sapeva che lui diceva la verità: non poteva promettere a Calendula che sarebbe stata bene, perchè era certa che non sarebbe mai accaduto. Quel piano era folle e doloroso per tutti loro, ma per lei era un pericolo mortale, una sentenza di morte che le pendeva come la Spada di Damocle sul capo.

-Perchè reagisce così male?-chiese piano la ragazza, tormentandosi le mani in grembo.- Perchè non vuole che per una volta faccia qualcosa di utile anche io?

-Perchè sei la prima ed unica persona che ama.- commentò Natasha piano, guardando la porta con espressione triste e lontana.- La prima che gli fa sentire qualcosa, che gli fa provare sentimenti che aveva dimenticato; lui ha il terrore di perderti, questa è la sua immensa paura, è paralizzato da questa idea. Non vuole che tu ti metta in pericolo. Non posso dargli torto, Calendula.

-Non per l'Ordine quantomeno.- Cecily sospirò, strofinandosi gli occhi.- Senza Matthew non se ne fa nulla, Natasha.-alzò la testa, fissando la Fata, comunicandole mentalmente la conclusione di quel pensiero "Solo lui sa come proteggerla, gli altri non ne sono minimamente in grado."

"E Jamie?" domandò lei senza parlare, alzando le sopracciglia. "É un guerriero imbattibile, sbaglio?"

"Non la conosce nel modo in cui lui la conosce: Matthew sa prevedere ogni passo, ogni piccolo movimento di Calendula. Jamie no, non sarebbe altrettando bravo; siamo fregate, Natasha."

La Fata strinse le labbra.-Non mi posso e non mi voglio arrendere così, Cecily. Neithel è un immenso pericolo anche per me, per le Fate: ha già liberato una Fata oscura, potrebbe far crollare il Muro!- si oscurò.- E potrebbe fare anche di peggio, se solo ne avesse l'occasione.

-Lo so.- commentò pacata lei, posando con noncuranza i piedi sulla scrivania.- Ma non so come convincere un anima ribelle a piegarsi al tuo volere.

-Io sì.- sussurrò piano Calendula, alzandosi, gli occhi duri.- Io so come convincerlo ad aiutarci.- si morse un labbro, poi accennò un sorriso timido.- Spero che sarai felice con Alexia.

Cecily non rispose e qualcosa nel suo sguardo convinse la piccola Umana a girare sui tacchi ed uscire dallo Studio in silenzio; il suo profumo di zucchero filato aleggiò per qualche minuto nella stanza, mentre Natasha si mordeva distratta un'unghia, guardando oltre la finestra, il sole che iniziava a brillare con forza vivida.

Alla fine sospirò, voltandosi verso la Tutrice.

-Stai davvero rinunciando alla tua felicità, Cecily?-chiese con un mormorio.- Rinunci davvero alla possibilità di innamorarti di nuovo?






Lei chiuse gli occhi, ripensando al modo in cui Alexia l'aveva guardata sere prima, quando le chiedeva se ancora l'amava. Era rimasta a lungo in silenzio, metitabonda, gli occhi fissi sul suo viso, quei bellissimi occhi di oro fuso, che contenevano tutto il calore di un campo di grano e la lucente bellezza di un girasole, poi, lentamente, aveva scosso appena la testa, chiudendosi alle spalle la porta.

-Ho rinunciato alla mia felicità mentendole sulla lettera di Helemia.- rispose alla fine, alzandosi dala sedia ed avvicinandosi alla libreria ordinata, carezzando i dorsi di pelle dei libri.-Ho sbagliato, Natasha: e pagherò questo errore per tutta la mia vita, che duri essa una settimana, dieci anni o un secolo.

La Fata scosse piano il capo.- Sposarvi solo accontentare Mahumut e salvare Calendula dal suo destino...-socchiuse e palpebre.- Sei certa che lei lo voglia? Quella ragazza odierebbe questa idea, lo sai.

Prigioniero- Senza aliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora