La caduta non ebbe conseguenze e da terra Samantha iniziò a udire urla strazianti provenire a poco distanza. L'oscurità le impediva di vedere cosa stesse accadendo ma, resa poco lucida dal terrore, iniziò a strisciare sul pavimento, allontanandosi da quelle grida.
Mentre sfregava le ginocchia contro il pavimento, sentì qualcosa sfiorarle la pelle. Era come se delle piccole gocce d'acqua le stessero bagnando le braccia e il capo. Si fermò e si mise a sedere, quando percepì chiaramente un liquido denso che le colava l'occhio. Prese con un dito parte della sostanza e l'annusò. Un terribile sospetto si insinuò dentro di lei. Si avvicinò alla torcia, ancora accesa capì di cosa si trattava. Era sangue.
Samantha sentì l'impulso di gridare, ma non lo fece, giudicando più saggio restare il più possibile estranea a ciò che stava accadendo in quella stanza. Incapace di ragionare, fece qualcosa che, con il senno di poi, avrebbe potuto esserle fatale. Sollevò la luce della pila e la puntò di fronte a sé, verso le grida incessanti di colui che poco prima l'aveva aggredita.
Questa volta valanghe di strilli le uscirono come un fiume in piena e, al di fuori dell'abitazione, alcune luci si accesero, segno che i vicini si erano accorti delle grida. Samantha rimase inerte a osservare ciò che il destino le aveva riservato. Quella che sembrava ragazza vestita di verde stava orribilmente dilaniando le membra dell'aggressore, coperto di sangue dalla testa ai piedi e incapace di reagire. Nonostante il terrore puro, una paralisi temporanea le impedì di staccare gli occhi o serrare le palpebre.
L'inquietante figura femminile si accorse che la bimba la stava osservando e si voltò di scatto verso di lei, mostrando un volto pallido e rabbioso, avvolto da una chioma di sporchi capelli biondi, alcuni di essi appiccicati da due colonne di denti rossi. La giovane ora teneva per il collo il malcapitato, incapace di respirare e di muoversi e a quel punto Samantha, sull'orlo di una crisi di nervi, lascio cadere la torcia a terra, incapace di assistere solo un secondo di più a quell'orrore.
Dopo l'impatto, le urla dell'intruso tornarono a riempire le pareti dell'appartamento ma fu solo una breve ripresa. Di lì a poco il silenzio tornò a regnare nell'oscurità. Samantha ebbe il tempo di domandarsi cosa fosse accaduto. Forse la ragazza aveva posto fine alle sofferenze del suo aguzzino e, non avendo cattive intenzioni verso di lei, aveva deciso di andarsene, regalandole la possibilità di non provare la stessa paura provata dopo averla vista in volto.
Lasciò trascorre diversi istanti e il silenzio rimase a farle compagnia. Contraddicendo le sue aspettative, il rumore lieve di passi l'avvertì che non era ancora finita. Istintivamente, ancora seduta sul pavimento, si spinse all'indietro facendo leva con le braccia. Avanzò di un paio di metri, fino a quando la sua schiena cozzò contro qualcosa, sensazione che le causò un forte spavento. Non senza esitazione, allungò una mano e sfiorò quella che scoprì essere una gamba sottile di ferro e, appena sopra di essa, il materasso del suo letto.
Passò diverso tempo ma il rumore dei passi sembrava svanito e, a meno di ulteriori sorprese, tutto doveva essere finito. E Daria? Si chiese, la bimba, temendo avesse subito la medesima brutta fine per mano dell'aggressore o della misteriosa belva comparsa in suo soccorso. Facendosi coraggio si appoggiò sulle ginocchia, tastando il suolo alla ricerca della torcia elettrica, che trovò poco davanti a sé.
Il volto della bionda ragazza, completamente pitturato di sangue, le comparve a pochi centimetri.
Samantha gridò con tutto il fiato che aveva in gola, nella speranza che qualcuno udisse le urla e giungesse in suo soccorso. Fece cadere per la seconda volta in pochi minuti la torcia e certa di essere aggredita, si rannicchiò sul bordo del letto, chiudendosi le ginocchia al petto ma, a quanto pare, la fanciulla aveva altri piani per lei. Grazie alla debole luce creata dal fioco luccichio dei lampioni e della luna, Samantha riuscì a intravedere la sagoma della ragazza passarle accanto, per poi sedersi accanto a lei, senza fare alcun rumore.
Samantha era coperta di sangue, come colei che le stava a fianco, e tremava fino all'osso, infreddolita e impaurita. Poi percepì il calore di un braccio che le avvolgeva la spalla e, nonostante le facesse paura, non riuscì a distogliersi. Era una presa dolce, delicata. Poi, una mano si infilò tra i suoi capelli, accarezzandoli delicatamente, in un gesto di affetto sorprendente.
Samantha, sentendosi finalmente al sicuro, le appoggiò la testa al petto, lasciando che le lacrime scendessero dai suoi giovani occhi, abbandonandosi al caldo abbraccio della sua salvatrice.
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Ombre
Mystery / ThrillerNelle tranquille montagne della Valtellina una misteriosa furia omicida si abbatte sui membri di una famiglia influente. Sulle prime si crede all'attacco di una belva feroce, ma in seguito le indagini porteranno a credere si tratti di un essere antr...