"Le... ombre?" biascicò la donna, cercando di rimanere vaga.
"Credo che tu abbia capito bene." la incalzò il nipote, capendo di avere fatto centro.
"Davvero, non so di cosa tu stia parlando." protestò Sonia toccandosi i capelli, ripetendo un gesto che qualche minuto aveva assunto la consistenza di un meccanismo di difesa.
"Zia, sai benissimo cosa penso dei membri della nostra famiglia. Sei una delle poche che rispetto davvero e proprio per questo mi sono presentato da te con lo scopo di parlarti da solo. Ma se pensi che io sia uno sciocco, ti sbagli di grosso." poi fece una pausa. "So della chiamata di zio Demetrio."
La donna lo fissò qualche istante, dopodiché annuì debolmente, intuendo che la confidenza fatta all'Ispettore non era stata ricambiata. Eppure non sembrava arrabbiata, ma al contrario, pareva in procinto di togliersi un grosso peso e compiere tale passo con l'unico nipote a cui avesse mostrato del vero affetto le parve una fortuna. Prese un fazzoletto e si asciugò gli occhi.
"Allora tanto vale che non continui con questa commedia." disse Sonia, sorridendo.
"Non ti sto accusando di nulla." la tranquillizzò Raffaele. "Ma che qualcosa di strano stia accadendo è innegabile e merito di sapere la verità. Se conosci il pericolo che sta minacciando la nostra famiglia è giusto che tu parli. Solo così potrò proteggere mia figlia."
Sonia assentì con il capo. "Ti scoccia se accendo una sigaretta?".
Il giovane operaio non reclamò, nonostante detestasse il fumo. Ma forse, fumare poteva aiutarla a sputare tutta la verità, senza farle tralasciare alcun particolare. Sonia prese a sé la borsa, ne tirò fuori un pacchetto di sigarette e, con molta calma, ne accese una. La mano le tremava e l'accendino rischiò di scivolarle di mano.
"Dunque." affermò finalmente la donna, dopo una lunga aspirata. "Da dove comincio?".
"Dall'inizio. Voglio sapere ogni cosa."
"Certamente avrai parlato con il tuo amico Ispettore, il quale ti avrà raccontato dei sospetti su un ex dipendente della ditta."
"Stai parlando di Proietti?".
"Proprio lui. Saprai delle minacce rivolte alla nostra famiglia, giusto?".
"Quindi mi stai dicendo che è lui il colpevole dei due omicidi?" domandò il nipote, rimanendo scuro in volto.
"Si... sto dicendo questo. Ci sono altri particolari di cui però non sei stato messo al corrente." lo informò la donna.
"Quali particolari?".
"Ecco... qualche giorno dopo le prime minacce, quell'uomo è stato avvistato nei pressi delle nostre abitazioni. Sembrava quasi che volesse studiare i nostri spostamenti, le nostre abitudini, in modo da poterci attaccare nel momento che più preferiva."
"Capisco. E poi che è successo?".
"Abbiamo assunto un investigatore privato che ne seguisse gli spostamenti e scoprimmo che avevamo ragione. Ci stava seguendo e organizzava il suo orribile piano con calma e precisione."
"Sono confuso." confessò Raffaele. "Cosa c'entra tutto questo con le ombre?".
"Ci sto arrivando." assicurò la zia. "L'investigatore lo affrontò e gli riportò il messaggio da parte della nostra famiglia."
L'operaio aggrottò le sopracciglia. "Quale messaggio?".
"Di non proseguire oltre altrimenti avremmo giocato al suo stesso gioco, facendolo incessantemente seguire giorno e notte, rendendogli la vita impossibile. Eravamo potenti e gli sbattemmo in faccia tale realtà, spaventandolo con minacce altrettanto spaventose."
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Ombre
Mystery / ThrillerNelle tranquille montagne della Valtellina una misteriosa furia omicida si abbatte sui membri di una famiglia influente. Sulle prime si crede all'attacco di una belva feroce, ma in seguito le indagini porteranno a credere si tratti di un essere antr...