56

23 6 2
                                    

Senza perdere tempo, Raffaele raggiunse l'amico Poliziotto, con cui si incamminò per le viuzze isolate del paese, allontanandosi da sguardi indiscreti. Non si era ancora ripreso dallo spavento causato dall'imprevisto incontro con i parenti e temeva che il padre avesse mandato qualcuno per seguirlo. Mario assecondò il silenzio di Raffaele, ma ben presto ebbe il bisogno di sapere.

"Mi spieghi perché ci stiamo allontanando dal paese?".

"Dobbiamo stare attenti." lo informò il giovane operaio. "Nessuno deve vederci o sentirci."

"Va bene. Sei stato colpito da un attacco acuto di paranoia."

"Non scherzare. Loro sanno tutto."

"Vuoi spiegarmi cosa è successo? Almeno posso capire perché ti stai comportando in modo così strano."

Raffaele si guardò nuovamente attorno."Meglio che ci sediamo."

"Devo spaventarmi?".

Attraversarono un parchetto e si sedettero su una panchina. Raffaele mise la mano in tasca e prese il portafogli, frugò tra scontrini e documenti e ne tirò fuori un foglietto. Poi fece per consegnarlo a Mario, ma ebbe un'esitazione.

"Di cosa si tratta?" domandò l'Ispettore.

"Senti. Quello che voglio raccontarti potrebbe apparire assurdo."

"Sentiamo."

"Non capisci." insistette Raffaele, scuotendo il capo. "Mi prenderai certamente per pazzo."

"Mettimi alla prova. Potrei sorprenderti."

"Non lo so... forse è un errore."

"Raffaele, siamo amici da una vita e trovo offensivo il fatto che tu non ti fidi di me. E se non vuoi parlarmi come confidente, sappi che posso sempre costringerti in veste di Pubblico Ufficiale."

Raffaele lo guardò con un misto di stupore e divertimento. "Stai davvero facendo il poliziotto cattivo con me?!".

"Dico davvero. Dimmi cosa succede."

"Potrei fare numerosi giri di parole, ma non ne ho più voglia. Si tratta degli omicidi. Hai in mente la teoria del pazzo assassino?".

"Certo."

"Ecco... non si tratta di questo. Il colpevole è... come dire... un fantasma."

Mario rimase immobile, senza cambiare espressione. "Come, prego?".

"Visto? Non ci credi."

"Non stai scherzando, vero?".

Fu così che Raffaele iniziò a narrargli ogni singolo avvenimento, dagli strani sogni e alle misteriose apparizioni, di quando Samantha gli aveva confidato che la bionda fanciulla l'aveva salvata dalla furia di Patrizio. Gli confessò della paura che aveva provato nel trovarsi faccia a faccia con i propri parenti, oramai consci che il loro segreto stava per essere svelato.

Mario sospirò, mettendosi una mano sul volto. "Raffaele, che cosa mi stai combinando?".

"So che non è facile crederci, ma c'è dell'altro."

"Cosa può esserci di peggio?".

Raffaele gli porse il foglietto che aveva in mano. "Giudica tu."

L'amico lo afferrò, senza leggere. "Cos'è?".

"L'ho trovato nella cassetta della posta pochi giorni fa."

"Immagino un messaggio inviato tramite posta prioritaria dal tuo amico barbone-profeta, sbaglio?".

OmbreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora