Si recò presso la Biblioteca comunale ma stavolta poco gli interessava consultare volumi. Non conosceva gli orari, non essendo un abituale frequentatore, ma sperava di avere fortuna e trovare aperto. Una volta giunto di fronte all'edificio trovò la porta aperta ed entrò auspicandosi che nessuno gli intimasse di andarsene in quanto era giunto l'orario di chiusura.
"Buongiorno." disse Raffaele, rivolgendosi alla Bibliotecaria. "Volevo chiederle se era possibile accedere all'archivio dei giornali locali per una... ricerca per un concorso."
"Venga con me." la donna sorrise, dimostrandosi poco interessata al motivo della consultazione. Il giovane operaio la seguì, riflettendo sulla bontà della propria scelta di partire dalla lettura dei giornali più antichi. Pensava che i propri familiari non potessero far sparire ogni traccia, specie i quotidiani locali.
La giovane donna lo fece scendere lungo una scala di legno a chiocciola che pareva infinita, collegata a un locale in cui regnava l'oscurità, reso ancor più tetro dal rumore dei loro passi che echeggiavano. Quando la Bibliotecaria accese la luce, Raffaele tirò un sospiro di sollievo.
Una serie di scompartimenti metallici gli fece presagire che il suo non sarebbe stato un lavoro facile. Si trovava di fronte a un archivio imponente, disposto a U lungo le pareti, decisamente grande per un paese di circa seicento abitanti. Raffaele si avvicinò agli scompartimenti, sopra i quali erano stampato l'anno e sotto di esso la dicitura giornali locali e quotidiani periodici. Si avvicino a quello che recitava 1865 e le disse che aveva trovato ciò che gli interessava.
Se avesse analizzato i quotidiani ci avrebbe impiegato un'infinità di tempo, tenendo conto che si trattava di 365 numeri per testata giornalistica. Se invece avesse studiato i periodici settimanali, che al massimo potevano essere 52, avrebbe abbreviato di molto la propria ricerca. Sicuramente sulla testata che illustrava le notizie più importanti dei weekeend, avrebbe trovato ciò che cercava, se le proprie convinzioni non erano errate.
"Si accomodi pure qui." gli disse la donna, indicandogli un piccolo tavolo di legno. "Mi chiami pure quando ha finito."
L'impiegata si congedò e Raffaele afferrò la pila di giornali, si sedette al tavolo e ve li appoggiò, osservando con stupore il singolare ambiente in cui si trovata. Appariva come una stanza appartenente a un'altra epoca, con un'illuminazione fioca e un minuscolo ripiano di legno sopra il quale il proprio materiale di lavoro stava a malapena. Si stiracchiò e si mise al lavoro.
Impiegò quasi un'ora per esaminare ogni singola prima pagina della testata giornalistica che aveva scelto. Nessuna notizia importante, nel mezzo di avvenimenti di scarsa rilevanza, emergeva dai titoli dei vari articoli.
Passò alla seconda testata e il rischio di un insuccesso si palesò un'ora dopo, dopo 52 inutili pagine. L'archivio era immenso ma le testate periodiche dell'Alta Valle non dovevano essere troppe, di conseguenza la visione di un insuccesso stava terminando di rappresentare un miraggio. D'un tratto, quella ricerca gli parve un'idea assolutamente stupida.
Prese l'ennesima risma di periodici, probabilmente gli ultimi a disposizione. Scorse le prime pagine dei mesi iniziali del 1865, senza trovare niente di che. Sbuffò, deluso. Se fosse stato costretto a passare ai quotidiani sarebbe stato un disastro, in quanto sarebbero occorse ore e ore di studio e con certezza sarebbe dovuto tornare l'indomani. Eppure, dopo averne afferrato un'altro senza aspettative, un'articolo attirò la propria attenzione.
Il Comune di Tovo di Sant'Agata è sconvolto da una tragedia. Marino Pozzo, 7 anni, è scomparso.
Un forte brivido gli percorse il corpo. Aveva perseverato fino a trovare ciò che bramava; la prova che i propri sospetti fossero fondati. Aveva avuto ragione e quasi non ci credeva. Se prima era solo un timore, ora aveva quasi la certezza che la sua famiglia fosse implicata in qualcosa di terribile. Magari quel piccolo articolo poteva essere il primo passo per smascherare l'orrore che aveva colpito il suo Paese.
Finalmente abbassò lo sguardo verso l'articolo. Gli occhi gli dolevano, stanchi dopo le ore di lettura, rese ancora più ardue dalla scarsa illuminazione. Sgranò gli occhi e si concentrò sull'articolo.
"Sono passate oramai settimane dalla scomparsa del piccolo Marino Pozzo, di soli 7 anni. Dalle ricostruzioni da parti dei genitori è risultato che il bambino è uscito di casa di primo pomeriggio per giocare nel parco di fronte a casa, com'era solito fare ogni giorno. Le forze dell'ordine sono state avvisate alle otto di sera, convinto che fosse successo qualcosa, in quanto il figlio era solito tornare prima dell'ora di cena. Le ricerche sono andate avanti per tutta la notte, senza successo.
"L'intera Alta Valle si è mobilitata allo scopo di trovare il piccolo Marino, mostrando un'immensa solidarietà a una famiglia come i Pozzo, che recentemente, hanno ampliato il proprio giro di affari, trovando nuovi compratori per i prodotti della propria azienda. Nonostante il successo commerciale, la famiglia sta investendo tutte le proprie forze per trovare Marino, con l'ipotesi rapimento che prende piede un giorno dopo l'altro.
"La famiglia Pozzo, in un ultimo disperato tentativo, ha offerto un ingente somma di denaro a chiunque fosse in grado di dare anche solo una notizia utile per il ritrovamento del bambino. I paesi circostanti si uniscono in lutto, mentre le speranze di ritrovarlo, inevitabilmente, appassiscono."
Raffaele lesse tra le righe scritte dal giornalista dell'epoca una forte tristezza. In effetti, l'intero articolo mostrava l'angoscia in cui era sprofondata Tovo di Sant'Agata dell'800. I suoi antenati si erano mostrati avviliti, distrutti, ma sapeva che era solo una farsa, per nascondere la verità; che Marino l'avevano fatto sparire loro. Tutto era iniziato allora e, per quanto ne sapeva anche prima. Ma per quale motivo?
Doveva cercare le testate giornalistiche di 25 anni dopo, convinto che avrebbe trovato un articolo in tutto e per tutto simile, con un altro piccolo Pozzo scomparso nel nulla. Doveva riporre i giornali consultati e prendere quelli del 1890. Fece per alzarsi, ma prima doveva vedere la datazione del giornale, per scegliere il periodico giusto.
Una volta letta la data, sbiancò.
30 maggio. Il prossimo 30 maggio sarebbe giunto solo poche settimane dopo il tentato rapimento di Samantha. Senza indugiare andò a cercare il giornale che gli interessava e, senza sedersi o preoccuparsi di rovinare il documento, guardò la prima pagina. Il periodico del 1890 narrava della scomparsa di un bambino di 8 anni, tale Sandro Pozzo, scomparso mentre si trovava con i nonni.
Raffaele pensò che i rapimenti fossero avvenuti secondo uno schema preciso e ciò significava solo una cosa. Avrebbero ritentato di rapire Samantha. Ci avrebbero riprovato. Doveva agire alla svelta.
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Ombre
Mystery / ThrillerNelle tranquille montagne della Valtellina una misteriosa furia omicida si abbatte sui membri di una famiglia influente. Sulle prime si crede all'attacco di una belva feroce, ma in seguito le indagini porteranno a credere si tratti di un essere antr...