Epilogo

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Tutti, uno dopo l'altro, erano stati eliminati brutalmente. Maria non aveva avuto pietà per nessuno, tanto meno per un padre che non ne aveva avuta per lei o per qualunque altro membro della famiglia, cedendo all'ingordigia e alla brama di potere. Chissà, pensava Raffaele, magari in cuor suo Maria avrebbe voluto perdonare Fausto, ma la sua missione era eliminarlo, pulendo lo sporco da quella Valle un tempo incontaminata. Non poteva sapere se ora il luogo dove era cresciuto fosse finalmente libero, ma Samantha era sana e salva.

Ce l'aveva fatta.

Maria si girò verso di loro. Aveva i vestiti e il volto insanguinato, con il sangue che le colava dalle labbra. Raffaele fu colto da uno strano timore, ma si disse subito che era stupido ad avere paura. Era sua sorella e non gli avrebbe fatto nulla. Le guardò il volto. Non sembrava affatto quello di una fanciulla, ma era più simile a una belva feroce, con gli occhi scuri e i denti affilati. Non sapeva se ciò che stava ammirando fosse la realtà o solo ciò che la sua mente gli permetteva di vedere.

A quel punto Maria si avvicinò. Raffaele d'istinto indietreggiò. Samantha, ancora in braccio, scese e attese lo Spirito della zia. Il padre la seguì con lo sguardo, visibilmente preoccupato e la bimba se ne accorse subito."Non devi avere paura, papà. Non ci farà del male."

"Ne sono sicuro." assicurò Raffaele, ancora scosso per aver assisto al brutale massacro dell'odiata famiglia.

Maria fece ancora qualche lento passo, quasi sapesse che la sua presenza intimorisse il fratello, il quale però stavolta rimase immobile. In fondo si trattava di sua sorella e aveva salvato lui e sua figlia da una fine certa. Nonostante non si sentisse propriamente tranquillo, Raffaele si chinò, appoggiandosi su un ginocchio. Samantha rimase a suo fianco, colma di meraviglia.

Maria si fermò di fronte a Raffaele, rispettando la sua preoccupazione e poco dopo allungò una mano verso di lui, il quale osservava il lento movimento con apprensione. Dopodiché gli appoggiò una mano di fianco al capo e prese ad accarezzarlo con una dolcezza inattesa.

In quel momento, qualcosa si smosse nella mente confusa di Raffaele. Fu come se il proprio spirito stesse fluttuando, ma si trovava ancora lì, con Maria di fronte a sé. Presto si accorse di ciò che stava accadendo; iniziava a ricordare ogni cosa. Rimembrò di tutte le volte che lei lo aveva in braccio, promettendogli che un giorno sarebbe stato abbastanza forte da sollevarla. Rivide i momenti in cui Maria giocava con lui, portandolo al parco, nel giardino dietro casa. Quando lo teneva a dormire con sé nelle notti in cui non riusciva a prendere sonno oppure si era svegliato per un terribile incubo.

C'era sempre stata per lui.

In quel momento parve che i propri sentimenti, offuscati da un maleficio, fossero tornati nel suo cuore, ricordandogli quando avesse amato Maria, la cui mano lambiva teneramente il suo volto. Poi, Raffaele notò come qualcosa fosse cambiato in lei. Non era più sporca di sangue e il suo volto non sembrava più quello di una belva. Era tornata bella come un tempo, sorridente e felice nel lungo vestito verde smeraldo. In quel preciso istante, Raffaele sentì di non provare più nemmeno un briciolo di timore. E come avrebbe potuto? L'unico pensiero che lambiva i contorni della sua mente era il desiderio che Maria fosse ancora viva e che la sua morte fosse solo avvenuta in un brutto sogno.

Poi pianse.

Pianse di dolore. Cercò di trattenersi per non farsi vedere da Samantha in quello stato, ma fu tutto inutile. Tutta la sofferenza di quella notte, apparentemente cancellata, era tornata a tormentare il suo cuore e la sensazione era insostenibile. Si chiese se forse sarebbe meglio non riacquistare i propri ricordi, ma la risposta non poteva essere che negativa. Maria non avrebbe mai voluto farlo soffrire, ma quello era l'unico modo per fargli ricordare per sempre quanto si erano voluti bene.

Provò a ricomporsi, prendendo un forte respiro. Samantha comprese il momento delicato del padre e si chinò per abbracciarlo. Raffaele le toccò un braccio, bisognoso di quel calore.

Maria si chinò a sua volta su Raffaele, allungandogli le braccia attorno al collo e cingendolo in un forte abbraccio. Samantha si scansò e rimase in disparte, sapendo che quelli sarebbero stati gli ultimi istanti che i due fratelli avrebbero passato insieme. Raffaele socchiuse gli occhi. Avrebbe voluto riabbracciarla ogni giorno della sua vita, ma sapeva che non era possibile. Maria aveva portato a termine la sua missione e quindi non aveva più motivo di restare.

Era giunta l'ora di andare.

Maria guardò per l'ultima volta il fratello, sorridendogli dolcemente. Poi si alzò e si avvicinò a Samantha, si chinò su di lei e le diede un bacio sulla fronte, per poi stringerla a sé. La piccola si sentiva al sicuro, proprio come quando era tra le braccia del suo papà.

Alcuni secondi dopo accadde qualcosa di strano.

La sagoma di Maria iniziò lentamente a dissolversi, divenendo una calda brezza primaverile che si insinuò nella pelle della bambina, scomparendo in essa. Samantha rimase immobile, confusa e spaesata. Raffaele invece si rese conto di essersi completamente sbagliato. Si asciugò le lacrime, che oramai non avevano più motivo di bagnare il suo volto.

"Che è successo?" volle sapere Samantha. "Se n'è andata per sempre?".

"No, non se n'è andata." la rassicurò il padre, il quale rimembrò le parole di Geremia, il quale aveva detto che Maria, portato a termine il suo compito, avrebbe avuto un'altra missione. Allora non aveva compreso cosa il Profeta intendesse dire, ma ora era tutto più chiaro.

"Papà, non capisco..." sibilò la bambina, rattristita.

"Ora Maria è il tuo Angelo Custode." le disse il padre, chinandosi su di lei. Ne era convinto. Non era più un Angelo vendicativo, ma era stata elevata a una missione importante, grazie alla dolcezza e alla bontà che aveva mostrato nella sua breve vita terrena.

"Il mio Angelo custode?" domandò entusiasta la bambina. "Dici davvero, papà?".

"Si, amore."

"Quindi veglierà su di me."

"Esatto." assicurò Raffaele, indicandole il cuore. "Ora lei è dentro di te. E vi resterà per sempre."

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