2.

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Lili

Avevo messo in ordine tutta la stanza e sistemato i miei oggetti personali sul comò, nell'armadio e nel bagno. Madelaine era alle prese con i suoi abiti che, da quello che potevo vedere, sembravano molto costosi e all'ultima moda. Mi augurai che non fosse come le precedenti amicizie. Mi sarei sparata in capo e ciao ciao! Decidemmo di prenderci una pausa e scendemmo nella hall del college. Eh sì, mia madre mi aveva spedita proprio in un college. Dovevo ammettere che fosse tutto molto bello e incantevole. Ogni cosa che mi circondava aveva caratteristico aspetto montagnolo. Dovevo ancora farci l'abitudine, ma non mi dispiaceva affatto: le tendine a quadretti rosse e bianche che andavano a incorniciare le piccole finestrelle ricoperte da un leggero strato di neve ormai sciolta; le luci che riuscivano a trasmetterti un calore immenso e tanta sicurezza; i tavolini tondi e piccoli, tutti di legno e ricoperti da deliziose tovagliette in tinta con le tende. In questo college non c'era niente di brutto per il momento.
Madelaine mi trascinò alla reception per chiedere il permesso di uscire.
- Ci scusi, volevamo il permesso di uscire per...?- disse allegramente rivolgendosi a me.
- Due orette?- intervenni con aria interrogativa.
- Due orette- riprese lei, rivolgendosi questa volta alla receptionist. Era una donna sulla trentina, davvero molto giovane e gentile. Portava due sottili occhiali da vista, dai quali si potevano intravedere due splendidi occhi verdi. I lunghi capelli color nocciola, invece, erano raccolti in un leggero chignon basso.
- D'accordo ragazze- ci disse -Peró non fate tardi. Lo sapete che il coprifuoco è alle sette e mezza-
-Ok, messaggio ricevuto- disse Mads e raggiante.
E così, protette da piumini, sciarpa, cappello e guanti, uscimmo all'aperto, per riprenderci dal lungo viaggio e per sfogarci un po'.

Decidemmo di entrare in un piccolo pub, non troppo distante dal college. All'esterno era veramente carino. Pareti in legno, come sempre e ricoperto in ogni dove da delle simpatiche lucine colorate.

Prima di entrare Mads mi lanciò una breve occhiata e subito dopo aprì la porta che non esitò ad annunciare la nostra presenza.

In ogni posto in cui entravi, avevo fatto caso che appena aprivi la porta di un bar, ristorante o bottega, si sentiva subito un campanellino che emetteva un leggero rumore. Era un po' fastidioso per i miei gusti, perchè tutti si giravano a guardarti, ma d'altronde non potevi fare altrimenti. O entravi con gli occhi di tutti puntati addosso come fossi un bel pasticcino oppure restavi fuori a pelare di freddo.

Un'ondata di calore m'invase, facendo diventare le mie guance del caratteristico colore rosso e procurandomi un leggero fastidio agli occhi, che si riempirono subito di lacrime. Era la stessa cosa che avveniva quando sbadigliavi ogni cinque minuti: era come se piangessi.

Mads mi invitò a sedermi in un piccolo tavolo apposta per due, vicino alla finestra.

-Oddio, guarda un po' chi c'è!- disse guardando un punto dietro alle mie spalle, gli occhi le brillavano dalla gioia.

-Sembra che tu abbia visto un miracolo... che c'è?- chiesi curiosa.

- Girati e guarda il ragazzo vicino al bancone. Lui è Cole Sprouse, il maestro di sci più sexy di tutti! Lo sai che potrebbe essere il nostro maestro di sci?- disse eccitata.

Mi voltai a guardare tutta questa grande bellezza e rimasi interdetta. Ok, era il classico modello da copertina e tutte le ragazze gli sbavavano dietro... compresa io. Lo stavo ammirando impalata quando lui rivolse il suo sguardo agghiacciante verso di me e mi guardò con aria non troppo socievole. Forse gli davano noia tutti gli sguardi delle ragazzine isteriche che doveva subirsi ogni giorno. Così mi girai di scatto, riprendendo a parlare con Mads.

-L'hai visto? Si è pure girato!- esclamò la mia nuova compagna di stanza, che in quel momento emanava felicità da tutti i pori.

-Si, l'ho visto. Non è che sia tutta sta gran bellezza- mentii.

Eccome se era bello. Ma non volevo cascare nella trappola del lupo, prima ancora di essere arrivata.

-Stai scherzando spero?! Lui è uno strafico bella mia. Un gran bel partito. Solo che dicono che sia un po' strano, molto particolare-

-Cioè? Spiegati- dissi.

La faccenda mi stava incuriosendo...

-Si dice che qualche anno fa abbia avuto una relazione con Camila, una ragazza che faceva la cameriera proprio in questo bar. Poi, dopo mesi che stavano insieme, lei lo lasciò senza motivo e se ne andò. Lui non si riprese più e da allora ha iniziato ad andarsene con molte ragazze per dimenticarla.. E' stato ferito dentro, il ragazzo. Deve riacquistare un po' di fiducia. Mi chiedo solamente chi sia la fortunata...- concluse pensierosa, - E te come fai a sapere tutte queste cose?-

-Voci di corridoio Lili, voci di corridoio. Informati ogni tanto!-

-No grazie- risposi stizzita.

Cosa me ne fregava di sapere qualcosa sul bel playboy del college? Assolutamente niente. Per di più se era uno stronzo che per dimenticare il "grande amore passato" andava con tutte.

Assurdo. Assurdo e rivoltante. Fu tutto quello che pensai.

Continuammo a parlare del più e del meno, passando un'altra oretta all'interno del pub, dopodichè decidemmo che era arrivata l'ora di andare: tra poco ci sarebbe stato il coprifuoco.

Così, mi alzai e andai a pagare al bancone.

Il commesso mi stava presentando il conto, quando sentii una voce sconosciuta.

-Ehi bambola, ti va di bere qualcosa insieme?- Era un ragazzo molto più alto di me.

-Scusa dici a me?- risposi non prestando molta attenzione. Aveva i capelli biondo cenere, corti corti e due occhi color nocciola. Non era brutto, ma era uno come tanti... fatti con lo stampino.

-Sì, dico a te, baby. Ti posso offrire qualcosa?- rispose con un sorriso malizioso, che faceva sottintendere che ormai mi aveva in pugno. "Mi dispiace bello, ma hai sbagliato persona. Con me non attacca" pensai, alquanto scocciata. Era uno di quelli che pensavano che con un sorriso smagliante potevano portarsi a letto qualsiasi ragazza.

Wow, bel romanticismo.

-Tutto quello che puoi offrirmi in questo momento è la tua evaporazione. Sparisci all'istante dalla mia vista-

Sul viso del ragazzo che fino a cinque minuti prima faceva il gradasso davanti a tutti, apparve un'espressione piuttosto stupita e scioccata. Forse era la prima volta che qualcuno lo rifiutava. Beh, mi dispiace di aver sfatato un mito... peccato.

E dentro di me, stavo ridendo come una matta. Prima di andarmene intravidi Cole che imi stava guardando e rideva di gusto, insieme a tutti quelli che erano insieme a lui. Dedussi che fossero i suoi amici.








CIAO, SPERO CHE QUESTO STORIA VI STIA PIACENDO.

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Il mio pensiero costante- Lili e ColeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora