84.

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Cole.

-Camila è tornata-

E questo cosa significa? Camila... Camila era tornata?

No, non poteva, lei era andata via... -N-no... n-non è p-possibile, lei...- balbettai.

Non so spiegarmi perché mi facesse questo effetto, però la notizia era stata devastante. Molto devastante.

-Cole, ti dico che è tornata. L'ho vista io... al bar- Charles cercava di apparire tranquillo e calmo per non farmi agitare più del dovuto, ma vedevo che anche per lui era difficile. Sapeva quello che avevo dovuto passare quando se n'era andata.

Era stato quello che più di tutti mi aveva aiutato ad andare avanti e a non piangermi addosso come una patetica femminuccia. Ma adesso... -Al bar?-

-Sì-

-Allora magari sarà qui di passaggio, dovrà...-

Non riuscii a finire la frase che un'altra pugnalata allo stomaco sopraggiunse.

-No, Cole. E' tornata a fare la cameriera. Lavora lì- Merda.

Allora era proprio tornata.

Sarebbe rimasta qui... La mia faccia doveva esser sbiancata, perché Charles si alzò dalla sedia e mi diede una pacca sulla spalla, abbracciandomi.

Di solito non lo facevamo mai, ma questa era una situazione di emergenza.

-Amico, hai una splendida ragazza che ti sta aspettando in camera, non abbatterti così. Perché... tu che cosa provi per Lili?-

Ma che domande sono!

-Cosa provo, la amo! Voglio stare insieme a lei, voglio passare la mia vita insieme a lei... ma te le sai già queste cose, perché me le fai dire?!- mi lamentai, sciogliendomi dall'abbraccio che, per i miei gusti, era durato anche troppo. -Perché non ti avevo mai sentito dire cose simili per una ragazza- ammise, sorridendomi. -Sul serio?- lo guardai accigliato.

Doveva piacermi proprio tanto, allora... -Cazzo, ma non te ne rendi conto?! Le sei stato dietro per quasi quattro mesi, Cristo! Quasi non ti riconoscevo più!-

-Non esagerare...-

Ora, va bene che non avevo mai mollato la presa con lei, però c'era un limite a tutto. Persino alle mie cazzate.

-Cole?-

-Mh?-

-Hai aspettato tutto il tempo del mondo prima di portartela a letto. Ti sembra un comportamento da te, questo?-

Ok, no. Io non ero così, non lo ero più stato dopo che Camila mi aveva lasciato come un cane sul ciglio della strada.

-No, infatti...- sospirai. Poi mi alzai in piedi e iniziai a urlare: -Io amo Lili Reinhart e di questo ne sono fottutamente sicuro, cazzo!-

-Oh, finalmente ce l'hanno fatta a mettersi insieme?- Johnatan, un nostro compagno di corso, stava seduto al bancone del bar a sorseggiare un drink e evidentemente aveva sentito tutto quello che avevo appena confessato. -Grazie a dio, sì!- gli rispose Charles, alzando il pollice e facendo un gran sorriso.

-Fammi capire... lo sa anche lui?- chiesi sbigottito al mio amico.

-Cole, in caso non te ne fossi accorto, l'intero college lo sa. Eppure, sei un ragazzo sveglio...- Charles mi diede un'altra pacca sulla spalla per salutarmi e infine sussurrò: -Ama Lili e non pensare più a Camila-

Rimasi imbambolato come un imbecille dopo che il mio migliore amico era riuscito a farmi tornare in me. Niente panico Sprouse, niente panico.

Camila è tornata? Chi se ne frega!

Lili è di sopra ad aspettarti? Vai a prendere le pizze e sali in camera, coglione!

Mi precipitai alla velocità della luce fuori dal college, per raggiungere la miglior pizzeria del paese e ordinare due pizze calde da mangiare con la mia ragazza. Prima di tornare al college, però, feci una piccola sosta al negozio del cioccolato. Sapevo che Lili era una gran ghiottona e avrebbe apprezzato sicuramente il mio pensiero a riguardo.

Il nostro dessert per quella sera sarebbero stati dei fantastici dolcetti al cioccolato, ricoperti interamente di noccioline.

Passammo una serata fantastica: mangiammo le pizze da soli nella mia camera, le presentai davanti agli occhi i dolcetti al cioccolato ricoperti di noccioline e lei non smise nemmeno per un minuto di ricoprirmi di baci. Si era arrabbiata, perché sosteneva che la volevo far diventare una palla di neve, ma alla fine non riuscì a resistere ce li divorammo tutti, fino all'ultimo.

-E se ci guardassimo Harry Potter e La camera dei segreti?- proposi, mettendo a posto la scrivania dove avevamo appena mangiato.

-Mmh, vedo che inizi a capire, eh- fece una sonora risata e accese il computer.

Presi una coperta di lana che tenevo nel mio armadio e ci sistemammo comodamente sul letto. Mi appoggiai alla spalliera, allargai le gambe e presi Lili tra le mie braccia. Avrei voluto che il film fosse infinito, per restare in quella posizione per sempre.

Il mio pensiero costante- Lili e ColeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora