20.

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-Lasciami, Cole!- gli urlai, con il fiato corto.

Non ce la facevo più: correva come se ne andasse della nostra stessa vita, come se dovessimo fuggire da qualcosa.

All'improvviso si fermò davanti ad una porta e gli diede un gran calcio e l'apri, sbattendola. Mi scaraventò dentro e per poco non caddi a terra dalla forza che aveva usato.

-Mi dice che diamine ti prende?- chiesi urlando esasperata.

-Perché? Perché? Ti avevo detto di restare insieme a me! Ma come al solito non mi ascolti, fai sempre di testa tua. Mi fa incazzare questo, perché sei testarda e non capisci!- disse, urlando sempre di più. Era furioso. Ma non sapevo che cosa avesse scatenato così tanta rabbia.

Hart? Forse era così... -Che cosa? Che cosa non capisco?-

-Dovevi restare con me- ripetè nuovamente, avvicinandosi e guardandomi in cagnesco.

-Ah sì? Come un cane che sta sempre accanto al suo padrone? Mi dispiace Cole, lo so che avevamo un patto e lo rispetto, ma non sono tua. Non puoi trattarmi come una tua proprietà!- dissi convinta.

-Sei incredibile. Perché proprio Delton? Perché? Ce n'erano tanti di ragazzi con cui ballare e sei andata a pescare proprio quello sbagliato!-

-Decido io con chi ballare, parlare e divertirmi. Non sei il mio padrone Cole!- dissi, mentre le lacrime mi stavamo iniziando a rigare le guance.

Non sapevo nemmeno io perché piangessi. Forse perché ero scoppiata e non riuscivo più a reggere tutto quello stress. Cole era un uragano e quella sera stava dando vita alla sua più grande bufera.

-Perché piangi adesso?- mi chiese tranquillizzandosi un po', ma mantenendo sempre un tono alterato. -Perché non ce la faccio più!-

-Ah! Te non ce la fai più?- mi chiese, facendo una risata amara.

-Sì, io- dissi, non smettendo di guardarlo.

Ero curiosa della sua prossima mossa.

-Lo sai, dovrei falla finita con te e baciarti una volta per tutte- disse esausto e cingendosi la vita con le mani.

-Allora fallo!- Le parole mi uscirono così, senza preavviso.

Gli avevo dato veramente il permesso?

Ancora non ci credevo, ma lui non se lo fece ripetere due volte e mi afferrò per la vita, facendomi sedere sopra un'ampia scrivania.

Distanziò le mie gambe per farsi spazio e per avvicinarsi di più e, in un attimo, le sue labbra furono finalmente sulle mie. All'inizio fu morbido, delicato, mi teneva il viso tra le sue mani grandi e possenti, ma poi, quando aprii a poco a poco la mia bocca per sentire la sua lingua fondersi con la mia, divenne tutto più veloce e rude. Sentivo che desiderava questo da tanto tempo e proprio adesso, stavamo spazzando via quella sottile barriera che ci divideva. Continuavamo a desiderarci e a baciarci senza rendercene conto. Cole spostò la sua mano tra i miei capelli, giocando e attorcigliandosi una mia ciocca tra le dita, l'altra, la fece scorrere intorno alla mia schiena provocandomi piccoli brividi di piacere e desiderio puro. Ero disperatamente presa dal quel momento, da lui, dai suoi capelli, che stavo accarezzando incessantemente, ma poi tornai in me e mi resi conto di quello che stavo facendo. Cazzo Lili, svegliati!

Interruppi bruscamente il bacio e poggiai le mie mani sul suo petto, allontanandolo da me. Avevamo entrambi il respiro affannati e gli occhi colmi di desiderio, ma riuscii a riprendere il controllo di me stessa. Scesi dalla scrivania e uscii da quella stanza, tenendo lo sguardo basso e i pugni serrati lungo i fianchi. Chiusi la porta alle mie spalle e mi incamminai lungo il corridoio, promettendo a me stessa che tutto quello non sarebbe mai più successo.

Perché quello, fu solo un terribile incidente.

Il mio pensiero costante- Lili e ColeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora