88.

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Aveva ancora quell'aria preoccupata: aveva assistito a tutta la scena di poco prima.

Scaraventai le due cioccolate calde sul tavolo, causando una pozza scura intorno ad esse.

Mi dispiacei per ciò che avevo appena fatto, ma ero furiosa e l'unica cosa che avevo a portata di mano erano quelle.

Alzai un sopracciglio e continuai a restare in piedi.

Cole accennò un debole sorriso.

-E' lei?- domandai in tono minaccioso.

-Sì. Perché... perché non ti siedi?- Cole mi fece spazio sul divanetto.

-Sinceramente non ho voglia di stare accanto a uno che mi nasconde le cose-

-Lo so, mi dispiace... a-avrei dovuto dirtelo, ma...-

-Ma che cosa?!-

La realtà mi diede una schiaffo in faccia: Cole provava ancora qualcosa per lei.

-Aspetta...- feci un gran respiro -... tu la... la...-

-Forza, dillo- Aveva già capito dove volevo andare a parare.

-... la ami ancora?-

Certe domande facevano paura, ma mi spaventavano ancora di più le risposte.

-Vieni qui- stavolta non era una richiesta, ma un ordine.

Alla fine cedetti e mi accasciai accanto a lui.

Cole mi circondò con le sue lunghe braccia e mi posò una mano sul fianco. Poggiai la testa nell'incavo della sua spalla e lui il mento sopra la mia testa. Afferrai la sua mano calda e iniziai a giocherellare con le sue dita. Adoravo le sue mani: erano così grandi, forti. Mani che avevano fatto magie sul mio corpo. Ancora non ci credevo di esser stata a letto con il ragazzo più desiderato di tutto il college. Cole si chinò, fino a portare la bocca vicino al mio orecchio: -Ti svelo un segreto: sei sexy quando sei gelosa-

Nel sentire il suo respiro caldo e quell'assurda dichiarazione, un brivido mi percorse lungo la schiena, lasciandomi per un momento stordita.

Decisi che i suoi giochetti non mi avrebbero incantata... per quel giorno.

-Non ci casco- mi sciolsi dal nostro abbraccio e mi girai verso di lui per guardarlo negli occhi.

-No, sul serio, sei così...-

-Smettila!-

-Stavo per dire irresistibile- mi rifilò un sorrisetto malizioso e io sbuffai, alzando gli occhi al cielo.

-Dai, vieni qui- Cole mi afferrò per i fianchi e mi trascinò fino a farmi sbattere contro il suo petto.

-Lasciami- ringhiai.

-Perché?-

-Sono piuttosto incazzata, mio caro- incrociai le braccia sul petto.

-Ah, sì?- prese a mordicchiarmi l'orecchio, ma feci richiamo a tutte le mie forze per non badarci.

-Perché non me lo hai detto?- Questa volta ero seria e pretendevo una risposta.

-Lili...-

-Dimmelo-

-Che bisogno c'era di dirtelo?- Sbuffai. -Non lo so, forse per essere preparata?-

Cole alzò un sopracciglio. -Preparata per cosa, esattamente?-

-Dico, ma l'hai vista?! Lei... lei... è così perfetta! Io... insomma, mi ci vogliono due anni per arrivare ad avere un fisico come il suo! E forse non ce la faccio nemmeno...-

-Ti prego, rimangiati all'istante quello che hai appena detto- adesso quello incazzato sembrava Cole. -Come?-

-Non sopporto quando pensi che le altre siano più belle di te, non lo capisco. Smettila, ok?-

-Ma...-

-Ma un corno, Lili! Ti vuoi mettere in testa che per me non c'è una cazzo di ragazza più bella di te?! Nemmeno Camila puo' competere, non più. Io sono innamorato di te. Perché non lo capisci?-

Con gli occhi pieni di lacrime, mi gettai tra le sue braccia e mi impadronii delle sue labbra.

Quelle labbra... dalle quali era uscita una dichiarazione d'amore così bella che non avrei mai dimenticato per il resto dei miei giorni. Schiusi la bocca e lasciai che la lingua di Cole giocasse con la mia, senza smettere di cercarsi.

Cole mi attirò più vicino a sè ed io soffocai un gemito.

Mio Dio, eravamo in un luogo pubblico!

-Cole...-

Con fatica si staccò da me, depositandomi un ultimo bacio sulla guancia.

-Stasera ti voglio tutta per me- mi sussurrò, prima di lasciarmi andare.

Arrossii.

Finimmo di berci le nostre cioccolate, dopodichè si ritornò sulle piste.

Prima di partire diedi un leggero bacio sulla guancia a Cole e mi accorsi che Camila ci stava osservando accigliata.

Ma perché era tornata? Stavamo così bene senza di lei! Mi promisi di chiederlo a Camila quella sera stessa.

Quel pomeriggio, Cole ci fece stancare come non mai, però fu un bene: ebbi l'opportunità di bruciare tutte le calorie e i grassi che avevo assunto facilmente durante le vacanze. Stavamo per prendere una seggiovia che aveva solo due posti.

Mi avvicinai a Cole, ma Camila fu più veloce di me.

-Non ti dispiace se te lo rubo un attimo, vero?- mi chiese con quella sua vocina da strozzare.

Brutta barbie psicopatica!

-Ma figurati, prenderò quella dopo- le rifilai un sorrisino forzato e lanciai un'occhiata a Cole, che mi disse -scusa- con il labiale.

Gli feci l'occhiolino per fargli capire che andava tutto bene. In fondo non era colpa sua se quella sottospecie di gallina gli aveva messo gli artigli addosso. Questa volta aveva vinto lei, ma alla prossima non mi sarei di certo tirata indietro!

Il mio pensiero costante- Lili e ColeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora