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Cole.

Mi sentivo intorpidito e mi faceva male dappertutto: le gambe, le braccia, la testa, il petto... dio, come mi faceva male il petto!

Notai che un enorme fascia bianca era arrotolata intorno al mio torace. Certo, mi avevano appena operato e non mi potevo lamentare, ma odiavo sentirmi debole. Molto debole. Immerso nei miei pensieri, spostai lo sguardo sulla porta della stanza e la vidi.

Lili. In tutta la sua bellezza. Una bellezza semplice, a cui però tutti facevano caso, perché quando passava era impossibile non guardarla.

Ci fissammo per attimi che a me parvero interminabili, mentre in un lampo me la ritrovai a fianco, stesa sopra di me,.con il viso affondato nella mia spalla e i capelli ribelli sparpagliati sul mio petto. Mi sfuggì un piccolo gemito di dolore quando mi strinse a sè e lei se ne accorse.

-Oddio, scusami... non volevo... non...-

-Zitta Lili, non scusarti. Piuttosto, me lo dai un bacio?- le chiesi sfacciatamente. Ma, d'altronde, era tutto ciò di cui avevo bisogno. Sentire le sue labbra sulle mie e non pensare più a niente se non a noi, che ci crogioliamo nella nostra passione. Anche se avevo il filo della flebo attaccato al braccio, non ci feci caso e attirai Lili a me, rendendo il nostro bacio più passionale.

Mi impossessai della sua lingua con voracità e non le lasciai nemmeno il tempo di respirare.

-Vedo...- Lili cercò di parlare tra un bacio e l'altro -che... ti sei... ripreso... bene-

-Con te posso fare tutto, tesoro-

Lili rise e si staccò troppo presto da me. Non ero mai sazio dei suoi baci. Di lei.

Si sistemò i capelli dietro le orecchie e si sedette sul letto, al mio fianco. Mi afferrò la mano e iniziò ad accarezzarla.

Avvertii una leggera scossa. -Mi manchi, Cole- sussurrò con voce rotta. Prima che potessi dire qualsiasi cosa, lei continuò, gli splendidi occhi lucidi. -Come a Harry manca Lily, come a George manca Fred, come al piccolo Teddy mancano Lupin e Tonks. E cercherei uno specchio delle brame, perché, sono sicura, vedrei te. Esattamente come ti vedo nel mio pensatoio, nelle foto animate, alla ricerca del tuo sorriso, dei tuoi occhi, della tua bocca... Perché ti amo, Cole Sprouse-

Adesso le lacrime stavano inondando il viso candido di Lili, mentre io continuavo ad ascoltarla rapito -E non voglio più lasciarti, mai più. Sei mio- sussurrò infine, asciugandosi le lacrime con il dorso della mano.

-Cazzo Reinhart, se ci voleva un infarto per farmi perdonare, ci avrei pensato molto prima, invece di perdere tutto questo tempo- scherzai, afferrandole la mano e racchiudendola dolcemente nella mia.

Lei si accigliò. -Non scherzare, Cole... H-ho avuto paura. Tanta paura-

-Anche io- ammisi.

Sì, dovevo ammetterlo. Appena arrivato a fine pista, mi ero girato verso il cartellone dove venivano segnato i risultati e, dopo aver visto che avevo fatto il miglior tempo, le forze mi vennero meno e non riuscii a far altro che accasciarmi a terra come un sacco di patate.

Dopo, il buio. Non ricordavo assolutamente niente.

I miei genitori mi avevano spiegato tutto solo la mattina: il mio cuore aveva una malformazione e nessuno se n'era accorto. E l'intervento che mi aveva appena salvato la vita non era stato di certo dei più facili. Ero stato davvero fortunato.

-Mi ha detto mamma che sei rimasta qui durante tutta l'operazione- dissi in seguito.

-Certo- da come lo disse, sembrava la cosa più naturale del mondo. Per me, era stata una grande dichiarazione d'amore.

-E sei venuta a vedere la mia gara-

-Non potevo mancare- le sue parole angeliche mi arrivarono dritte al cuore.

Le accarezzai le guance e la avvicinai nuovamente a me. La strinsi forte, come se non ci fosse un domani. Continuai ad accarezzarle quei meravigliosi capelli, sentendo il suo respiro caldo sulla spalla e il profumo al papavero che mi inondava le narici. -Ti amo- le sussurrai dolcemente, mordendole il lobo dell'orecchio.

Poi mi venne in mente e, accostandomi nuovamente al suo orecchio, glielo dissi: -Qualche giorno fa, quando eri partita, ho finito di vedere Harry Potter-

Lili sussultò e si scostò da me per guardarmi. Strabuzzò gli occhi e, senza pensarci, disse: -Dopo tutto questo tempo?- Be', a questo punto la risposta era ovvia. -Sempre-

Lili.

Oddio, avevo appena pronunciato la frase di Silente, senza nemmeno rendermene conto, e Cole aveva risposto esattamente come Piton: sempre. E questo era il nostro sempre.

-Il mio anello! Lo hai rimesso!- era sorpreso mentre un sorriso a trentadue denti illuminava il suo bellissimo viso.

-Sempre-

Avevo avuto una paura matta durante l'operazione di Cole. Paura di perderlo, di non vederlo mai più, di non riuscirgli a dire quello che provavo... E cioè che lo amavo da impazzire! Cole è stato colui che mi ha cambiato la vita, rendendomi più sicura di me e sapendomi apprezzare per come sono, con semplicità. Nello stesso modo in cui ci siamo amati, ci amiamo e ci ameremo. Sempre.

Il mio pensiero costante- Lili e ColeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora