95.

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-Stai bene?- gli domandai, mentre stavamo salendo le scale.

Lui non rispose, ma mi prese per mano, conducendomi fino alla sua stanza. In meno di un minuto mi ritrovai dentro la sua camera e schiacciata contro la porta. La bocca di Cole non smetteva di cercare le mie labbra, mentre io faticavo a respirare.

-Cole, ti prego, calmati- gli dissi tra un bacio e l'altro.

Sentii una mano risalirmi lungo il collo e spostarmi i capelli di lato. Cole iniziò a baciarmi il collo e io provai dei brividi in tutto il corpo.

-Ho bisogno di sapere che ci sarai alla gara- bisbigliò contro il mio collo. Gli accarezzai i capelli, che erano diventati più lunghi. -Certo che ci sarò-

Cole smise di baciarmi e mi guardò.

-Davvero?-

-Davvero-

L'espressione di Cole si addolcì. Mmh, buon segno.

-Scusa-

-Per cosa?-

-Per aver letto le tue poesie. Io non...-

Gli misi una mano davanti alla bocca. Non volevo ascoltare nessuna spiegazione. Avevo in mente altri progetti per quella sera. Gli afferrai la mano e lo condussi fino al letto.

-Charles non tornerà stanotte?- mi informai. Volevo dormire con lui. Da soli.

-No- Ok. Mi bastava sapere questo.

Mi sporsi verso di lui e lo baciai. Schiusi le labbra non appena sentii la sua lingua che si intrufolava nella mia bocca. Questa volta il bacio era molto più lento, più calmo. Ricco di passione e desiderio.

Ci stavamo assaporando a vicenda, fino a quando non mi cedettero la gambe e mi sedetti sul letto.

Mi liberai subito degli stivali e Cole fece lo stesso. Capii attraverso i suoi occhi verdi che desiderava tutto questo. Seduti sul letto, continuammo a baciarci. Ogni bacio era una fiamma: erano così roventi e carichi di passione.

Gli morsi il labbro e Cole soffocò una risata. Poi, spinsi dolcemente il suo petto all'indietro e mi liberai del maglione che indossavo. Lo sguardo di Cole ricadde sul mio petto, non appena mi sfilai anche il reggiseno. Mi avvicinai ancora una volta a lui e gli tolsi il maglione. Successivamente, iniziai a sbottonargli tutti i bottoni della camicia. Adesso non ero imbarazzata, nè impacciata. Nessuno dei due diceva niente, perché in quel momento le parole erano eccessive. 

Ci capivano con lo sguardo e parlando solo con gli occhi.

Tolta la camicia, accarezzai dolcemente il suo petto così perfetto. Vi depositai qualche bacio, assaporando la sua pelle e inebriandomi del suo profumo. Sentivo il suo cuore che batteva forte e immaginai quanto avesse sofferto per quel Campionato. Voleva farmi passare una bella serata e Hart era riuscito a rovinarcela. Ma volevo restituirgli il buon umore e svuotare la sua testa. Gli accarezzai le spalle e presi a baciare avidamente il suo collo. Sentivo l'odore del suo dopobarba alla menta, mentre accarezzavo i suoi capelli morbidi. Percepii le mani di Cole lungo la mia schiena e intorno alla vita.

Senza volerlo, mi ritrovai sotto di lui. Ora mi stava sganciando i pantaloni, ora me li aveva già tolti, gettandoli dietro di se', in un punto indefinito nella stanza. Accarezzò con gesti dolci e leggeri le mie cosce. Faceva sempre attenzione a non farmi del male e le sue mani diventavano incredibilmente morbide ed eccitanti non appena venivano a contatto con la mia pelle.

-Toccami- sussurrai contro le sue labbra.

Infilò le mani sotto l'elastico delle mutandine, ma tornò indietro subito dopo.

-Ti prego- mugolai.

-Ti sto toccando, tesoro- Cole rise e continuò a sfiorarmi la pelle tracciando cerchi concentrici vicino alla parte più sensibile del mio corpo.

-Sai cosa intendo-

-No- Detestavo quando mi voleva far dire ciò che mi imbarazzava di più al mondo.

Ma quella sera volevo essere sicura di me e l'imbarazzo poteva anche andare a farsi benedire. -Ti prego, Cole- Poggiai la fronte alla sua -Toccami- marcai ancora quell'ultima parola. Sarebbe riuscito a connettere il cervello, adesso? Inarcò la testa all'indietro e alcuni ciuffi ribelli gli accarezzarono la fronte, facendolo diventare ancora più sexy. Afferrò nuovamente le mie mutandine e questa volta me le sfilò del tutto, strappandomi un gemito di piacere. Cole sorrise, soddisfatto della reazione che aveva ottenuto. -Adesso ho capito- mi sussurrò maliziosamente. -Finalmente-

Rise di nuovo e poi mi baciò la gola, mentre io sospirai. 

Successivamente, fece scivolare un dito dentro di me, premendo il suo pollice nel punto più sensibile. Quando infilò un altro dito, stavo per gridare il suo nome, ma la mia bocca venne subito tappata dalla sua. Sentii che rideva di gusto.

-Non possiamo farci sentire, tesoro-

Sorrisi anch'io e colsi l'occasione per baciarlo di nuovo.

-Ok, ma non fermarti- gli intimai. Volevo di più.

-Niente affatto-

Ci crogiolammo in un momento di puro piacere, non appena anche Cole si liberò dei jeans e dei boxer, gettandoli dietro di se' come aveva fatto con i miei pantaloni. A questo punto pensai che la stanza fosse cosparsa dei nostri vestiti, gettati con noncuranza ovunque. Dopo aver preso le giuste precauzioni, Cole fu di nuovo su di me. Sentii la sua erezione tra le cosce e un attimo dopo sprofondai in un piacere assoluto. Cole si mosse dentro di me; la nostra pelle brillava per il sudore e alla fine venimmo insieme, mentre numerosi tremiti si impadronivano dei nostri corpi. Sembravano sincronizzati. Perfetti. Come il nostro amore. Quando uscì da me lentamente, con attenzione, mi baciò con dolcezza, regalandomi un ultimo piccolo piacere. Si distese accanto a me e mi strinse tra le braccia.

-Ogni volta mi sembra più bella della precedente- confessai, baciandogli la spalla.

-Allora vuol dire che siamo bravi-

Risi di quella sua affermazione e intrecciai le mie gambe alla sue. Cole afferrò il piumone e coprì i nostri corpi.

Mi addormentai accarezzandogli i capelli e sentendo la sua mano che mi scivolava dolcemente sul fianco.

Il mio pensiero costante- Lili e ColeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora