101.

1.1K 40 7
                                    

Mi svegliai di soprassalto.

Mio Dio, è il 14 febbraio, pensai appena uscita fuori dalle coperte. Nella mia mente stilai la lista di quello che sarebbe successo quel giorno:

Oggi è il compleanno di Cole.

Oggi è San Valentino.

Stasera ci sarà la festa per coppie.

Infilai le pantofole morbidose e mi stropicciai gli occhi. Aprii il cassetto del comodino accanto al letto, dove avevo segretamente custodito i biglietti del concerto che avrei regalato a Cole per il suo compleanno. Charles mi aveva detto che andava matto per un cantante che in quei giorni si sarebbe esibito qui. Dal momento che non avevo assolutamente idea di cosa inventarmi, non ci pensai due volte e mi precipitai subito alla ricerca disperata di questi benedetti biglietti. Erano fin da subito andati a ruba, ma su internet trovai la soluzione ai miei problemi e ne riuscii a comprare due all'ultimo minuto. Il concerto si sarebbe tenuto nel weekend della settimana prossima e io non vedevo l'ora di dare a Cole il suo regalo. Immaginavo già la sua faccia... Gettai uno sguardo alla sveglia: 08.27.

Era presto, ma non riuscii a trattenermi, così indossai un maglione lungo sopra il pigiama e uscii dalla camera senza svegliare Madelaine. Raggiunsi il dormitorio dei ragazzi, fino ad arrivare alla camera di Cole e Charles. Senza bussare, aprii lentamente la porta, che per mia fortuna non era stata chiusa a chiave e sgattaiolai dentro cercando di fare il meno rumore possibile. Sia Charles che Cole dormivano beatamente nei loro letti e sentivo il loro respiro regolare. Raggiunsi il letto del mio ragazzo, scostai le coperte, mi tolsi le pantofole e mi infilai nel letto accanto a lui, che indossava solo un paio di boxer neri. Osservai per un momento il suo fisico scolpito, dopodichè mi strinsi vicino a lui. Volevo aspettare che si svegliasse da solo per fargli gli auguri, quindi chiusi gli occhi con la speranza di riaddormentarmi, quando sentii una mano che mi strinse l'addome. Era sveglio. Avevo la schiena premuta contro il suo petto, così mi girai.

Cole sospirò e aprì gli occhi. Sentii il suo calore e il suo profumo che mi invadevano già. Mi sentivo a casa.

-Auguri, tesoro mio- sussurrai contro le sue labbra.

In tutta risposta mi baciò. -Grazie, piccola-

-Adesso hai ventiquattro anni. Sei vecchio- constatai, accavallando le mie gambe alle sue, che nel frattempo mi aveva fatto spazio.

-Ma se ho ancora tutta la vita davanti-

-Con me- puntualizzai.

Cole abbassò lo sguardo verso di me, con aria sorpresa.

-Con te- disse, sorridendo.

Evidentemente non se lo aspettava.

-E il mio regalo?-

-Il tuo regalo te lo darò dopo. Ora dormiamo un altro po'-

-Ma oggi è il mio compleanno, quindi decido io cosa fare. E in questo momento ho una voglia matta di baciarti-

Non mi diede nemmeno il tempo di pensare, perché le sue labbra avevano già toccato le mie. Subito dopo, mi ritrovai sotto di lui, mentre la mia testa non riusciva più a pensare razionalmente. Mi feci trascinare nel suo circolo vizioso e ricambiai intensamente a quel bacio che, di prima mattina, mi stava già devastando. Gemetti non appena percepii le sue grandi mani stringermi i fianchi e risalire lungo la schiena.

-Mio Dio, i vostri versi animaleschi mi hanno appena svegliato. Siete davvero irrispettosi- la voce di Charles mi fece sobbalzare e scaraventai Cole, che si mise a ridere, lontano da me. Cole si alzò dal letto stropicciandosi i capelli. -Sarà meglio che vada da Madelaine- Non appena richiuse la porta dietro di se', diedi un pacca sulla spalla di Cole. -Non mi ricordavo che c'era anche lui- mi giustificai. -Pazienza, avrà sentito quanto ti piacciono i miei baci-

Girai la testa verso di lui e alzai un sopracciglio.

-E' inutile che fai così e ora te lo dimostro-

Cole mi strofinò il naso sul collo e riprese a baciarmi, ma questa volta decisi che sarei stata io a comandare il gioco. Gli morsi il labbro inferiore e lui si allontanò subito da me. Si leccò il labbro inferiore con la lingua. -Mi hai morso-

-Te lo meritavi- risposi, alzando le spalle.

-Attenta, è il mio compleanno e se volessi ti terrei qui tutto il giorno- Rimasi in silenzio e lo guardai.

-Niente da dire, Reinhart?-

-Non vorrei rischiare di rimanere segregata qui tutto il giorno, sai com'è-

Cole sorrise e mi tirò per il maglione, facendo combaciare ancora una volta i nostri corpi. -Oggi farai tutto quello che voglio- scherzò, giocherellando con una ciocca dei miei capelli.

-Non ci penso nemmeno-

-Oh, invece sì- mi tirò i capelli, avvicinando il suo viso al mio.

Le nostre fronti si toccavano e percepivo il suo respiro caldo e familiare sul volto.

-Va bene via, cosa vuole fare il mio maestro, oggi?- chiesi, tratteggiando dolcemente il suo petto con il dito.

-Mi piacerebbe andare a Washington con te- confessò, volgendo lo sguardo al soffitto della stanza -E' da quando ero piccolo che non ci vado. Quella città è qualcosa di straordinario, ma non me la ricordo molto bene e...-

-Andiamo- Cole concentrò nuovamente l'attenzione su di me, spalancando gli occhioni verdi.

-Andiamo- ripetei -Prepariamoci e andiamo a Washington- Cole si illuminò in volto e mi diede un altro piccolo bacio.

-Ve bene, Reinhart, andiamo a Washington. Ma adesso è sempre presto, dormiamo un altro po' e svegliamoci verso le undici, eh?- propose.

-Ci sto-

Ci rimettemmo comodi comodi nel suo letto, abbracciati e "attorcigliati", come sapevamo fare noi. Dormimmo per altre due orette. Io mi addormentai subito, mentre sentivo le braccia di Cole che mi stringevano forte a se'. Era un sogno dormire con lui: non c'era posto migliore che tra le sue braccia. Rappresentavano una specie di rifugio. E io amavo quel rifugio

Il mio pensiero costante- Lili e ColeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora