13.

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Buongiorno ragazzi- disse allegramente la professoressa Gale.

-Buongiorno- rispondemmo in coro.

-Allora, ho avuto un'idea geniale per farvi fare amicizia tra di voi- Ecco, ci mancava pure questa... -Ascoltate- riprese la professoressa Gale- dovrete leggere il libro di Nicholas Sparks che s'intitola "Le pagine della nostra vita" e, come al solito, dovrete fare una relazione sulla storia. Però, questa volta, la relazione la farete in compagnia di un vostro compagno di classe. Le coppie le deciderò io, non temete- concluse, tutta eccitata. Adoravo Nicholas Sparks, ma l'idea di fare la relazione in due non mi attirava per niente.

-Mi piacerebbe lavorare con te...- disse Lili, stuzzicandomi la schiena con una biro.

-Io no- risposi secca di rimando.

Iniziammo a discutere, mentre Cole non smetteva di divertirsi e di prendermi in giro, quando la signorina Gale interruppe il nostro animato battibecco: -Signorina Reinhart, signor Sprouse, vi pregherei di tacere-

-Mi scusi professoressa, ma Cole mi sta dando alquanto fastidio, così...- non riuscii a finire la frase. -Bene, allora non vi dispiacerà lavorare insieme alla relazione, vero?- No, questo mai.

-Be'... in realtà...- cercai di spiegare, ma Cole mi precedette: -Per noi va benissimo-

Oh no, non andava bene per niente.

-Perfetto, allora una coppia è già fissata-

Non un altro incubo, vi prego, no!

-Quanto ti odio!- mi girai e gli ringhiai in faccia.

-In realtà mi ami, ma sei troppo spaventata per ammetterlo- rispose Cole, entusiasta e compiaciuto del risultato ottenuto.

Non ci potevo credere: adesso dovevo pure lavorarci assieme. Questo significava passare altre ore insieme.

Calma Lili, calma, ripetei dentro la mia testa.

Supererò anche questa, niente panico.

Suonò finalmente la campanella ed io mi defilai via, lontano da Cole.

-Ehi, ehi, aspetta. Come rimaniamo d'accordo per la relazione?- Cole mi afferrò un braccio per farmi voltare verso di lui.

-Prima di tutto leggiamo il libro e poi ci penseremo, ok?- dissi un po' spazientita: volevo liberarmi di lui. E in fretta, anche.

-Giusto. Però fai presto... Non vedo l'ora di iniziare questa relazione- ammise, accennando un sorrisetto furbo.

-Certo, anch'io... non sai quanto-

-Ti farò cambiare idea, stanne certa-

-Io non ne sarei così sicuro. Non sono come tutte le altre ragazze che ti cascano ai piedi, ricordatelo- affermai, fiera di me.

-Un giorno lo diventerai- disse, andandosene e sorridendomi.

Quanto mi irritava!

Un giorno cosa?!

Non sarebbe successo niente di niente, un giorno.

Suonata la campanella dell'ultima ora, mi diressi velocemente in mensa, dove Mads mi stava aspettando.

Stranamente era da sola... -Lili?-

-Dimmi-

-Ho un problema...-

Oh cazzo, magari Charles le aveva spezzato il cuore. Che bastardo, lo sapevo!

-E' stato Charles, vero? Ma non ti preoccupare che...-

-Ma nooo, cos'hai capito! Charles non c'entra niente. Il problema è che non so cosa mettermi stasera... Ho tanti vestiti, è vero, ma non me ne piace nemmeno uno... Quindi stasera, dopo la lezione di sci, scendiamo in paese. Andiamo a fare shopping, mia cara!-

No, adesso dovevo pure fare shopping?

-Ma io veramente avrei qualcosa da mettermi...- cercai di farle cambiare idea.

-Ma stai zitta che il tuo armadio è praticamente vuoto!-

-Be', non hai tutti i torti...-

Era tanto che non andavo per negozi, ma sinceramente non era mai stata una delle mie priorità.

-Bene, è deciso. Ci vediamo stasera nella hall verso le cinque, ok? Non fare tardi, per favore!- mi raccomandò.

-Ok...- non ero molto convinta, ma trovare un nuovo vestito non mi avrebbe fatto male.

-Ora scappo, a dopo!- disse, addentando una mela e smaterializzandosi all'istante.

Finii il mio pranzo sola soletta, dopodichè mi diressi in camera per cambiarmi.

Solita tuta da sci, sciarpa, cappello, guanti, dopo sci e via con l'inizio della tortura!

Questa volta arrivai alla lezione puntuale. Bene, Cole non avrebbe potuto dirmi assolutamente niente. Eravamo tutti presenti, mentre il signorino arrivò subito dopo.

Mi lanciò una breve occhiata: -Reinhart, avvicinati agli altri. Perché devi fare sempre l'asociale?- ironizzò... simpatico come sempre.

E' vero, me ne stavo un po' in disparte, ma diamine non conoscevo nessuno!

E il mio carattere era quello che era, quindi si sarebbe dovuto accontentare una volta tanto! Lo fulminai con lo sguardo, avvicinandomi lentamente a tutti gli altri.

-Forza, adesso faremo due curve molto semplici a spazzaneve per prendere confidenza con gli sci, ok?- chiese Cole.

-Ok- risponderono tutti in coro, a parte me.

Iniziammo una lunga discesa. Avevo una paura tremenda di cascare e di finire esattamente come ieri pomeriggio, ma mi feci coraggio. Nonostante questo, cascai una marea di volte, rallentando tutti gli altri che, invece, dimostravano un buon approccio con gli sci. Mi sentivo una schiappa e avevo il morale a zero.

Non vedevo l'ora di finire.

Il mio pensiero costante- Lili e ColeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora