56.

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-Ma io ho i tacchi e poi dai, chi vogliamo prendere in giro, io e te che collaboriamo?- domandai stupita rivolta al mio compagno di sventure.

-A me non dispiacerebbe affatto collaborare con te- rispose convinto.

Ah, davvero?

-Non sappiamo nemmeno che cosa significa, la parola "collaborare"- affermai mimando le virgolette con le dita.

-Bè, lo scopriremo adesso- Cole mi afferrò per un braccio, trascinandomi con forza verso tutte le altre coppie che, come prima, si erano radunate intorno al palco. Ci consegnarono un pezzo di corda e Cole non perse tempo a legare il mio piede con il suo.

Che Dio ci aiuti... -Lili?- mi chiamò.

-Che vuoi ancora?-

-Non essere così acida- rispose sulla difensiva.

-Se non l'hai notato Cole, io sono sempre acida, perché tu, questo Gioco e tutta questa gente mi state dando sui nervi-

-Smettila di frignare e stai attenta al Gioco- mi ordinò.

-Io non frigno e tu smettila di darmi ordini, sei irritante-

Con uno scatto felino, Cole si fece più vicino, posizionando la sua bellissima bocca all'altezza del mio orecchio: -Se non la smetti di lamentarti vedrò come tapparti quella boccaccia- Nel sentire quelle parole trasalii.

Giuro che lo ammazzo!, pensai.

Un'ora e mezzo più tardi, anche la seconda sfida del Gioco si era finalmente conclusa... per mia fortuna.

Io e Cole eravamo arrivati penultimi e tutto per colpa mia. Avevo rallentato di proposito tutta la corsa e di questo ne ero fiera.

Oh! Così avrebbe smesso di prendersi gioco di me!

Mi avvicinai nuovamente al banco delle bibite, ma questa volta mi scolai un intero bicchiere di Vodka alla menta. Tutto quel liquore mi stava bruciando lo stomaco, ma dovevo darmi una calmata e rilassarmi, sennò non ce l'avrei fatta a sopravvivere un secondo di più. Stavo osservando il seminterrato con aria assente, quando Cole comparve davanti ai miei occhi. Ancora lui, che stress!

-Vieni Lili, dobbiamo...- Cole smise di parlare, guardandomi con un espressione preoccupata in volto.

-Che cazzo hai fatto?- Adesso sembrava parecchio incazzato. Ma perché?

Avevo fatto qualcosa di male, per caso?

-Niente- risposi biascicando le ultime lettere.

Ok, forse avevo bevuto un bicchierino di troppo.

-E tu questo lo chiami niente?- Cole mi strappò di mano il bicchiere mezzo vuoto e me lo sventolò davanti agli occhi.

Oddio, mi girava tutto.

-Ti sei appena bevuta un bicchiere di Vodka?!-

-Sì, perché?- cercai di provocarlo, sorridendo come un'idiota.

Mi faceva un male cane la testa... perché?

-Sei un'idiota, Lili, una vera idiota. Adesso vieni con me- mi afferrò come al solito il polso e mi trascinò con sè, ma questa volta feci resistenza.

Mica poteva comandare sempre lui, diamine!

-Non voglio andare da nessuna parte!- protestai.

-Lili, smettila di fare la scema e andiamocene- Cole mi guardò con aria spazientita.

-Io non sono affatto scema. Voglio rimanere qui!- replicai, mentre le gambe iniziarono a cedere al peso di tutto il mio corpo.

-Non costringermi a prenderti con la forza- mi avvertì.

E adesso che cosa aveva in mente?

-Io voglio...- le parole mi rimasero intrappolate sulla punta della lingua, perché, con mio grande stupore, Cole mi coricò sulle spalle, cingendomi la vita con una mano e le gambe con l'altra.

-Mettimi subito giù!- mi divincolai a più non posso, ma senza ottenere risultato.

Lui era troppo forte e io troppo ubriaca per oppormi ulteriormente.

-Scusate gente, ma per Cenerentola è scoccata la mezzanotte- Cole salutò tutti quelli che erano nel seminterrato, facendosi strada tra la folla.

Che vergogna!

Iniziai a martassare con calci e pugni il corpo di Cole. Non poteva trattarmi come un giocattolo, dannazione!

-Cole!- lo richiamai.

-Sì, tesoro?-

-Se non mi metti subito giù, giuro che...- Cole non volle ascoltare quello che gli avrei fatto e mi fece zittire all'istante schiaffeggiandomi il sedere.

-E smettila di palparmi!- ero furiosa.

Non so cosa gli avrei fatto appena sarei tornata in me.

-Se non adotto questo metodo, con te è una partita persa- si lamentò.

-Non provare a lamentarti, perché quella incazzata qui, sono io!- ringhiai.

Prima di lasciare la stanza, adocchiai Mads che stava ridendo come una matta. -Ehi amica, aiutami!- la pregai.

-Siete ridicoli- commentò lei, non smettendo di ridere.

-Sei una traditrice!- le urlai.

Ti voglio bene anch'io, Lili- mi urlò di rimando.

Quelle, furono le ultime parole che sentii prima di uscire dal seminterrato.

Senza nemmeno accorgermene, arrivammo davanti alla mia camera.

-Le chiavi- mi chiese Cole.

-E se io non ce le avessi?-

-Lili- mi riprese il bastardo in tono di rimprovero.

Sbuffai e immersi una mano nella mia borsetta, alla ricerca delle chiavi.

-Eccotele, le chiavi- dissi, porgendogliele.

-Grazie- Cole alzò le sopracciglia e alla fine, dopo avermi squadrata per bene, si decise ad aprire la porta. Entrai, non facendo caso a Cole.

-Puoi andartene, io sono al sicuro qui- dissi, prendendolo in giro.

-Molto divertente- replicò -Ma prima devo metterti a letto- Come, scusa?

-Posso farlo benissimo da sola- lo guardai accigliata.

Non diceva mica sul serio?

-Io non credo proprio- sorrise e si avvicinò a me.

Forse diceva sul serio.

Il mio pensiero costante- Lili e ColeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora