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Dopo aver convinto anche Mads, scendemmo per la cena. Indossai dei semplici jeans neri e un maglioncino rosa di lana, che mi aveva fatto mia zia per Natale. Era carino, ma non me lo mettevo quasi mai. Decisi anche di lasciarmi gli occhiali da vista: non avevo affatto voglia di mettermi le lenti. Non ero proprio in vena. Non applicai nessun tipo di trucco; indossai i miei stivaletti neri preferiti e, di malavoglia, mi diressi in mensa. A differenza di Mads, che indossava un vestito blu notte che le calzava a pennello, in occasione del compleanno di Charles, io, quella sera, sembravo uscita direttamente dall'armadio di mia nonna.

Con mio gran sollievo, venni a sapere che Cole non sarebbe venuto a cena, perché aveva avuto un imprevisto. La cena passò velocemente.

Mi scusai immensamente con Charles, gli augurai i miei più sinceri auguri e mi rintanai nella mia stanza, come una talpa. Avevo ancora bisogno di una buona quantità di tempo per riposare e per schiarirmi le idee. L'indomani, avrei dovuto affrontare la mia prima giornata di sci con il mio nuovo maestro: Hart.

Non sapevo ancora come l'avrebbe presa Cole, ma decisi che in quel momento me ne importava meno di zero.

Adesso, tutto quello che ci voleva, era un bel letto caldo caldo e tanto, tanto sonno. Appena toccai il letto, caddi in un sonno profondo. Ma, per mia grande sfortuna, qualcuno venne a reclamarmi dal mondo dei sogni. Sentii molti colpi alla porta.

All'inizio decisi di ignorarli, non facendoci caso e riaddormentandomi subito.

Ma, evidentemente, era una cosa importante.

Pensai immediatamente a Marilù che, magari, poteva aver perso le chiavi e non riusciva più a rientrare in stanza. Così, mi alzai, imprecando e innervosendomi prima del previsto.

Perché non potevo avere un minuto per me, solo ed esclusivamente per me?

-Un attimo!- urlai come un'isterica.

Quando aprii la porta, mi mancò la terra sotto i piedi.

-Che cazzo ci fai a quest'ora della notte davanti alla mia camera?- ringhiai.

Cole non si degnò nemmeno di rispondermi e mi spinse violentemente dentro, chiudendo la porta alle sue spalle.

-Perché non sei venuta?- Era una mia impressione o era un po' su di giri? 

Magari aveva bevuto troppo... -Non sono tenuta a darti spiegazioni- risposi acida e superandolo, con l'intenzione di raggiungere il mio amato lettino, ma senza riuscirci.

-Rispondimi- Cole mi bloccò un polso.

-Lasciami- lo fissai accigliata.

-Solo se mi rispondi-

D'accordo, va bene. Tanto bisognava fare sempre quello che diceva sua altezza. Scusa.

-Avevo un terribile mal di testa- risposi con nonchalance.

-Non ti credo-

-Non mi interessa se mi credi o no. E poi, io vorrei tornare a dormire se non t...- non riuscii nemmeno a finire la frase che mi ritrovai appiccicata al muro e schiacciata dal peso del suo corpo.

Avvampai.

-Smettila di dire bugie, Reinhart. Non sei credibile-

-Smettila di dare ordini Sprouse, mi stai dando alquanto fastidio- Con lui bisognava fare solo così: tenergli testa e rispondere per le rime.

-Non credo proprio-

Come è andata a finire?

Sempre la stessa zuppa.

Bocca contro bocca, logico.

Sapeva esattamente come farmi tacere e come prendere pienamente possesso del mio corpo. Era incredibile. Le mie mani sulle sue spalle e le sue sui miei fianchi. Continuammo a torturarci, fino a quando ripresi possesso delle mie facoltà mentali e decisi che era ora di smettere con questo teatrino, che si stava ripetendo sempre troppo spesso, per i miei gusti.

-Forse è meglio se torni da Charles- proposi, con il respiro affannato.

-Naa... Che c'è Reinhart, ti vuoi liberare di me?- chiese alzando un sopracciglio.

Quanto lo odiavo quando faceva così! Sembrava che avesse tutto sotto controllo e ciò mi urtava da morire. Non seppi cosa rispondere.

-Non ti facevo così fifona. Hai paura di me?-

Eh no eh, questo no!

Paura di lui?

Ma stiamo scherzando, per caso? -Io non ho paura di te, Sprouse- risposi decisa.

Doveva capire che non stavo a suoi ordini e non avevo paura di nessuno, tanto meno di lui.

Ok, forse solo un pochino... Ma poco!

-Provamelo-

Oh .


Il mio pensiero costante- Lili e ColeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora