119.

964 46 44
                                    

Cole.

-Cole, tesoro- sentii la dolce voce di mia madre e la sua mano che sfiorava delicatamente la mia fronte, spostando i capelli.

Aprii gli occhi e me la ritrovai davanti, intenta a fissarmi.

-Mamma-

-Sono le due, Cole. Ti sei addormentato qui?- mi chiese, continuando ad accarezzarmi i capelli.

Lo faceva sempre quando vedeva che c'era qualcosa che non andava e avevo bisogno di sentire il suo tocco magico sulla pelle.

-Sì. Adesso... adesso vado a letto- dissi, cercando di alzarmi.

Evidentemente mi ero addormentato mentre stavo guardando Harry Potter e L'Ordine della Fenice.

-Vuoi dirmi qualcosa?-

Prima che potessi lasciare il salotto, mia madre mi inchiodò con le spalle al muro, come era solita fare.

Dovevo riconoscere che era brava a fiutare i problemi quando aleggiavano in aria.

-Mamma, ho fatto una cazzata-

Le parole mi uscirono dalla bocca senza che me accorgessi e allo stesso modo fecero le lacrime. Poche volte avevo pianto in vita mia e per cose più gravi, ma in quel momento mi sentivo fragile, privo di forse e... un bambino. Un bambino privo di forse, con un sacco di problemi e bisognoso della propria madre. Mi avvicinai e lei mi accolse subito tra le sue braccia, cullandomi e sussurrandomi parole dolci e confortanti all'orecchio. -Raccontami tutto-

Ci sedemmo sul divano e io le feci il resoconto del mio compleanno e di quella stupida festa.

Le raccontai la reazione di Lili, le mie sensazioni, il dolore che avevo provato nel vederla soffrire così tanto.

Tutto, dall'inizio alla fine.

-Mamma, non so che fare, io...-

-Cole, calmati, non ti agitare-

Ero agitato?

Si, le mani mi stavano tremando e sembrava quasi che mi mancasse il respiro.

Ma perché?

Cazzo, non mi era mai successo!

Il solo pensiero di perderla mi faceva andare in paranoia e non sembravo nemmeno più io.

Non ero mai stato così... vulnerabile.

Dio, che immenso casino... -Mamma, aiutami- la pregai.

Non mi accorsi che lacrime calde mi stavano rigando le guance. Forse la situazione era più grave del previsto e io non riuscivo ancora a rendermene conto.

Mi asciugai gli occhi con il dorso della mano e osservai mia madre che mi rivolse un sorriso dolce, come sapeva fare lei sola per confortarmi.

-Non so cosa mi sta succedendo....- mi lamentai.

Sembravo un bambino di sei anni, ecco cosa.

Uno stupido bambino.

-Ti sei innamorato, Cole-

Mia madre mi schiaffò la realtà dritta in faccia, senza troppi giri di parole e senza mezzi termini. Della serie: "Basta figliolo, ti sei innamorato e adesso arriva il bello"

Già, davvero fantastico.

Vedendomi scosso e turbato, mia madre si avvicinò nuovamente e mi abbracciò, offrendomi quel calore che, non so bene come, riusciva a calmarmi e a regalarmi un po' di serenità.

-Devi riconquistarla- disse, dopo avermi depositato un piccolo bacio sulla fronte.

-Grazie mamma, fin... fin qui c'ero arrivato anch'io-

I preziosi consigli delle mamme!

-Quanto sei sciocco! Non puoi riconquistarla così, da un giorno all'altro-

Anche questo era chiaro.

-Lo so, ma... come?-

-Devi tirare fuori la parte migliore di te e dimostrarle che Camila ormai non è più padrona del tuo cuore, capisci?-

-Non lo so, mamma... Se Camila non mi piaceva più, non avrei risposto al bacio, ti pare?-

Era una mia impressione o sembrava una seduta dallo psicologo?

-Cole, ho visto come guardi Lili ed è lo stesso modo in cui io guardo tuo padre. Camila è stata solo una debolezza, si è approfittata di te-

Era incredibile il modo dolce, calmo e tranquillo con cui riusciva a spiegarmi le cose. Come una maestra che spiega al proprio alunno che due più due non fa cinque. Tirai sul col naso e mi stropicciai gli occhi, pesanti e ricolmi di lacrime.

-Vedrai che tutto si sistemerà, cucciolo-

-Mamma, ti prego...-

No. Va bene che avevo bisogno del suo affetto e sembravo un bambino alla tenera età di sei anni, ma anche i nomignoli no, eh.

Stavamo passando davvero il limite.

-Che c'è? Sei e rimarrai per sempre il mio cucciolo-

Certo, di questo non avevo il minimo dubbio.

-Grazie- sussurrai.

-Sono qui per questo. Adesso però vai a dormire, sei stanco-

Seguii il suo consiglio e mi alzai dal divano, diretto nella mia stanza.

-Ah, Cole?-

Mi girai prima di salire le scale.

-Fra tre settimane tua sorella festeggia il compleanno e Lili è invitata. Glielo puoi dire?-

Quello era chiaramente un messaggio subliminale di mia madre: era arrivato il momento di ricostruire il puzzle.

Il mio pensiero costante- Lili e ColeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora