43.

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Dopo poco, la classe si riempì e la professoressa Gale ci deliziò della sua presenza.

-Allora ragazzi, come procedono le vostre relazioni?- chiese animatamente e perfezionandosi gli occhiali rossi sulla punta del naso.

Relazioni?

Nessuno parlò. Silenzio completamente.

Wow... -Ma come, non ditemi che vi siete dimenticati! Non vi ricorda niente Nicholas Sparks?- chiese con aria stanca.

Povera donna, pensai.

Poi, sentendo pronunciare Nicholas Sparks, feci mente locale e ricordai tutto in meno di un secondo.

-Cole! Hai già letto il libro?- mi girai di scatto verso di lui.

Tra poco avremmo dovuto consegnare quelle stramaledette relazioni e io non avevo nemmeno finito di leggere il libro! Che vergogna... A mia discolpa, posso dire che in questi ultimi giorni ne erano successe di tutti i colori e Sparks era proprio l'ultimo dei miei problemi.

Che brutta cosa... Di solito mettevo i libri sempre al primo posto! Che diamine mi stava succedendo?!

-Sì, l'ho finito a differenza di te- rispose, calmo e rilassato.

Mmh, presuntuoso!

-Scusami tanto sai se in questi giorni sono stata troppo occupata con te!- Oddio, l'avevo detto davvero?

"Sì razza di idiota, l'hai detto davvero. Svegliati!"

Grazie vocina della tua fantastica presenza, grazie.

Non era ancora iniziata la giornata e avevo già un diavolo per capello!

-E poi come fai a sapere che non l'ho ancora finito, scusami?-

Cos'era, mi osservava di nascosto, per caso?

-Me lo hai appena detto tu- rispose, accennando il suo solito sorrisetto.

Oh.

Quanto lo odiavo!

-E voi? Signor Sprouse e signorina Reinhart, a che punto siete?- ci chiese la professoressa Gale, dopo aver fatto un'indagine su tutta la classe.

Ecco, questa non ci voleva.

-Abbiamo finito di leggere il libro. Oggi pomeriggio ci metteremo al lavoro, professoressa. Non si preoccupi, è tutto sotto controllo- Cole non mi dette il tempo nemmeno per pensare ad una possibile scusa sul perché non ci fossimo ancora messi al lavoro.

-Bene. Mi aspetto grandi cose da una coppia come la vostra- la professoressa Gale si abbassò gli occhiali con fare teatrale e ci fece l'occhiolino. Era uno scherzo, vero?

"Grandi cose"

Mi sentivo come Harry Potter quando Olivander dichiara che da un maghetto come lui si aspettano tutti grandi cose. Solo che io, a differenza di Harry, non avevo affatto intenzione di sfidare Voldmort, che in quel momento mi stava fastidiosamente picchiettando la schiena per richiamare la mia attenzione.

-Che vuoi?!- chiesi piuttosto spazientita, girandomi verso Cole.

-Oggi tieniti libera... Si lavora- disse, schiacciandomi un occhio.

Non so perché, ma l'idea che aveva lui del "lavoro" non mi piaceva affato.

-E se avessi già preso un impegno?-

-Per me sei sempre libera-

Oh sì certo, quando sua maestà aveva intenzione di passare del tempo con la sua schiava, nessuno poteva mettergli i bastoni tra le ruote.

Dato che per quel pomeriggio non avevo programmato proprio un bel niente, acconsentii a dedicarci alla nostra relazione. In fondo, volevo dimostrare alla professoressa Gale che ci sapevo fare con i libri e non c'era tempo da perdere.

-Okay, vada per oggi pomeriggio. Ma vediamoci alle cinque e mezzo, perché prima ho lezione-

Nel sentire quelle parole, il volto di Cole si fece più cupo.

-Già...- si limitò a dire.

-La cosa ti preoccupa?- lo provocai.

-Piantala. Lo sai che non mi piace che tu passi del tempo con lui... Soprattutto se io non sono presente-

Ok, forse lo avevo provocato un po' troppo con tutto quello che aveva passato, ma mi faceva piacere sentire che era un po' geloso.


Il mio pensiero costante- Lili e ColeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora