34.

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Lili.

Stavamo discutendo come ormai era d'abitudine fare, quando ad un certo punto le luci si spensero e tutto intorno a noi divenne completamente buio.

Oh, no!

-E adesso che diavolo succede?- mi spazientii.

Avevo una paura del buio e non volevo stare in quel posto un minuto di più.

Cole continuava a spingere il suo corpo verso il mio, mentre a me stava mancando il respiro.

Non lo sopportavo, non lo sopportavo, non lo sopportavo!

-Stai calma... Hai paura del buio, per caso?-

-T'immagini!-

Eccome se ce l'avevo. Ma lui non l'avrebbe mai scoperto.

-Be', non sembrerebbe...-

-Sta' zitto-

Ormai lo aveva scoperto.

Brava Lili, riveliamo i tuoi punti deboli a questo demente, pensai infuriata dentro di me.

-Oh, oh. Lo sapevo, ho fatto centro. Lili Reinhart che ha paura del buio. Chi l'avrebbe mai detto?-

Non c'era luce, quindi non lo potevo vedere. Ma sapevo che se la stava ridendo come un matto.

Che stronzo.

Persi la pazienza.

-Falla finita di fare il deficiente e vai a riaccendere la luce!-

-E secondo te come faccio? Se ero mago Merlino a quest'ora non ero qui con te!- Con quella risposta, venne da ridere anche a me, ma cercai di non farlo notare.

Senza nemmeno accorgermene le luci tornarono in un batter d'occhio e finalmente potei di nuovo guardarlo in faccia.

Ce l'avevo a morte con lui dopo tutto quello che mi aveva detto, ma non riuscivo a essere indifferente alla sua bellezza. Gli sarei saltata addosso in quel preciso momento, ma ero troppo orgogliosa.

E poi, avevo deciso che avrei chiuso con lui. Definitivamente.

"Si, certo. E' come dire che il lupo delle favole è buono. Svegliati Lili! Te lo stai mangiando con gli occhi!" Oh, la voce della verità. Che sorpresa!

-Bene. Puoi smettere di preoccuparti: la luce è tornata- disse guardandosi intorno e sorridendo.

Il suo splendido sorriso... -Grazie, fin qui c'ero arrivata anche da sola...-

-Smettila di essere così acida e ascoltami-

-No! Non ho intenzione di ascoltare una parola di più-

Dovevo andarmene subito, lontano da lui.

Gli diedi uno spintone e mi fiondai sulla porta.

Tirai la maniglia, ma non si aprì.

Tentai più volte, ma la porta non aveva la minima intenzione di farmi uscire.

Cole, nel frattempo si era già avvicinato. Di nuovo.

-Problemi con la porta?- sentii le sue labbra vicino al mio orecchio.

-N-non si apre...- ammisi, balbettando.

Avere una distanza ravvicinata con Cole mi mandava completamente fuori di testa. Ogni santa volta. Provò anche lui, ma senza ottenere successo.

-Merda...- si lamentò, mettendosi le mani nei capelli.

Ok, non si preannunciava niente di buono.

Avevo quasi paura a chiedere che cosa significasse la sua reazione. Ma dovevo chiederlo. Dovevo sapere perché la porta non si apriva.

Cole però mi precedette: -Siamo rimasta chiusi dentro- disse tutto d'un fiato.

-Che cosa?!- urlai.

Non potevo crederci.

Non volevo crederci.

No, non era possibile... Io... lui... dentro a quella stanza... da... soli?

No!

Perché ogni volta che cercavo di allontanarlo, si presentavano sempre situazioni dove stargli vicina era d'obbligo? -E adesso?- chiesi con un filo di voce.

Avevo paura della risposta che avrei ricevuto.

-Adesso siamo fottuti, Lili- rispose Cole, cingendosi la vita con le mani.

Perfetto, non potevo ricevere risposta migliore di quella

Il mio pensiero costante- Lili e ColeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora