28.

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Dopo che Cole se ne fu andato, decisi di spogliarmi, finalmente sola.

Tolsi la tuta da sci e rimasi con gli unici indumenti che indossavo in quel momento: un paio di comodi leggings neri e un lupetto bianco, che mi teneva un caldo micidiale. Andai in bagno, mi diedi una sciacquata alla faccia e osservai la mia immagine riflessa nella specchio. I miei capelli erano tutti arruffati: quando Cole mi baciava, adorava accarezzarmi i capelli, facendoli diventare un gomitolo. Mi diedi una leggera sistemata, dopodichè mi fiondai sotto le coperte.

Ero stanchissima.

La giornata era stata lunga e pesante, e adesso desideravo solo concedermi un po' di riposo.

Toccato il cuscino, mi addormentai all'istante, sprofondando in un sonno profondo.

Stavo dormendo beatamente quando, all'improvviso, sentii una stretta al ventre.

Ma che diavolo...?

In pochi istanti riconobbi subito il suo odore, che si impossessò immediatamente delle mie narici.

Cole era tornato e sembrava avesse intenzione di concludere ciò che aveva cominciato prima.

-Cole?- mi accertai comunque che fosse lui e non qualcun'altro.

-Sì, sono io. Dormi- mi sussurrò all'orecchio, procurandomi una nuova ondata di brividi.

Sapeva stregarmi in così poco tempo... -Ma...- cercai di obbiettare.

-Se non ti riaddormenti tranquilla, giuro che ti spoglio in meno di dieci secondi- mi zittì, divertito. Non sapevo se ne fosse stato veramente capace, ma ero di nuovo in trappola e non potevo fare nulla. Riaddormentarsi e seguire il suo consiglio, era la scelta migliore che potessi prendere in una situazione del genere. Ma non riuscii a non esprimere ciò che pensavo:-Bastardo-

-Rompiscatole-

Ecco, c'eravamo detti tutto.

Per quella notte, poteva bastare così.

***

Stavo stringendo tra le mie mani qualcosa ma non riuscivo a capire cosa, di preciso.

Era pure morbida e continuavo a lisciarla, non smettendo nemmeno per un secondo.

Avevo ancora gli occhi chiusi e facevo una gran fatica ad aprirli.

-Vedo che ti piace toccarmi-

Oddio, quella voce.

L'avrei riconosciuta tra mille.

Aprii di scatto le palpebre, trovando davanti ai miei occhi il braccio di Cole, che stringevo in modo possessivo tra le mie mani.

-Buongiorno, squilibrata- disse Cole, avvicinandosi al mio viso. Me lo ritrovai a pochissimi centimetri dalla mia bocca. I suoi occhi verdi erano catturati dalle mie labbra, ma cercai di fare finta di niente.

-Posso riavere il mio braccio, adesso?- disse maliziosamente e con gli occhi che gli brillavano immensamente. Quanto erano belli. Non avevo mai visto occhi così ipnotici, da lasciarti semplicemente senza fiato.

Che figura!

Le mie mani tenevano ancora incatenato il suo braccio. Ma cosa mi era preso?

-Oddio, sì... s-scusa- risposi, sentendo le mie guance che stavano andando completamente a fuoco. Ma perché dovevo cacciarmi in queste situazioni, me lo spiegate? Sarei voluta sprofondare!

-Bene. Te hai toccato il mio braccio per tutta la notte, quindi ora è il mio turno- disse, facendo scorrere la sua mano lungo il mio braccio.

Ok, la situazione stava degenerando a vista d'occhio e dovevo trovare assolutamente una soluzione. E in fretta!

-C-come, scusa?- risposi, quasi sussurrando.

E adesso che cosa aveva intenzione di fare?

Non sapevo che cosa aspettarmi dalla sua mente contorta.

-Adesso, posso toccare una parte di te, dato che te hai fatto la stessa cosa con me- Stava scherzando, forse?

Lo guardai strabuzzando gli occhi e iniziando a respirare affannosamente. Cole iniziò a far scorrere la sua mano lungo la mia gamba, arrivando fino alla coscia. Sentivo che tra poco sarei svenuta.

Continuò il suo percorso, accarezzandomi il ventre e sfiorandomi un seno.

Stavo per svenire tra tre, due, uno... -Per oggi puo' bastare così- disse questo e si fermò, lasciandomi in uno stato di trans.

Se avesse continuato, non sapevo che cosa sarebbe successo. -Adesso vestiti, che in mattinata bisogna tornare subito al college- mi informò, alzandosi dal letto.

Lo guardai con aria assente e del tutto persa: indossava una maglietta nera a maniche corte che metteva in risalto il suo fisico perfetto e un paio di pantaloni grigi.

Perché doveva essere così dannatamente attraente?

Andò in bagno e si chiuse la porta alle spalle.

Approfittai del momento libero per rimettermi la tuta e sistemarmi.

Il mio pensiero costante- Lili e ColeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora