52.

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Cole.

Arrivato nel seminterrato, andai subito alla ricerca di Charles. Anche se era il mio migliore amico da una vita, la voglia di spaccargli la faccia era comunque tanta.

Lo raggiunsi.

-Ehi Cole... Scusa per prima, ti ho interrotto?- Charles accennò un sorriso.

-Esatto. Proprio sul più bello- risposi infastidito.

-Scusa amico, ma non sapevo...-

-Aaah, lascia perdere- lo interruppi, sorridendogli amichevolmente.

-Quella ragazza ti manda proprio fuori di testa, eh?- mi chiese divertito.

-Non immagini nemmeno quanto-

-Per tua fortuna, ha accettato di partecipare al Gioco, sabato-

-Davvero?-

Oh, finalmente una buona notizia. Sabato ci saremmo divertiti sicuramente.

-Sì, me lo ha detto Mads poco fa. E' una grande occasione, fratello. Non fartela scappare-

-Oh, non lo farò. Ma sa di che Gioco di tratta?- chiesi titubante.

-Vuoi dire se sa le regole?-

Annui.

-No, Mads mi ha promesso solennemente di tenere la bocca chiusa- sulla faccia di Charles si dipinse un sorrisetto furbo.

-Sei un genio, fratello- dissi, dandogli un piccolo pugno sul braccio.

-Lo so, lo so-

-Modesto come al tuo solito, eh?-

-Sempre-

-Dai, vieni che ti aiuto-

Passai tutto il pomeriggio in compagnia del mio amico, aiutandolo a organizzare tutto per il sabato seguente. Non vedevo l'ora di partecipare a questo dannato Gioco con Lili. Sarebbe stato uno spasso.

****

Lili.

Dopo essermi finalmente liberata di Cole, tornai in camera. Mi sedetti sul letto e iniziai a scartare il piccolo pacchetto che mia madre mi aveva consegnato poco prima. Tolta la carta, aprii la graziosa scatoletta bianca che mi rimase tra le mani.

Rimasi pietrificata.

All'interno c'era la collana d'oro che portava sempre mio padre, ma in più, notai che alla catenina era appeso un piccolo cuoricino di corallo rosso. All'inizio rimasi un po' spiazzata: quelli non erano di certo i regali tipici che mi faceva mia madre. Di solito, si limitava a regalarmi mutandine e reggiseno in tinta, ma evidentemente quest'anno le era presa una botta di nostalgia. L'adorai per quello. In fondo, era il miglior regalo che potessi ricevere.

Mi posizionai davanti allo specchio e ammirai la mia immagine riflessa, con al collo la catena di mio padre.

Era bellissima, proprio come lui.

Stavo quasi per addormentarmi, mentre guardavo pigra la televisione, quando sentii bussare alla porta.

Controvoglia aprii.

Sorpresa delle sorprese, Cole era venuto un'altra volta a rompere i coglioni. Non persi tempo e chiusi la porta immediatamente, ma i miei penosi tentativi furono vani.

-Ciao, bellezza- mi salutò sorridendo.

-Cole, non sono in vena di scherzi ora, quindi sei pregato di tornare da dove sei venuto-

-Certo ma... se non ricordo male, noi avevamo qualcosa in sospeso... Giusto, Reinhart?- entrò nella stanza e richiuse la porta alle sue spalle.

-Forse ricordi male, perché...- in pochi secondi si era avvicinato sempre più.

Indietreggiai cercando di mettere un po' più di distanza tra i nostri corpi, ma con mia grande fortuna andai a sbattere contro la scrivania. Grandioso.

-A corto di spazio, Reinhart?-

-Non cercare di provocarmi, Sprouse. Te lo ripeto, non sono in vena-

-Oh, io invece credo proprio di sì-

Ci risiamo.

Entrambi non riuscivano a resistere alla forte attrazione che ci legava e ogni volta, questo era il risultato. Sapevo di essere tremendamente patetica, ma a mia discolpa, posso dire che si creavano sempre delle situazioni dalle quali era impossibile fuggire. Cole mi afferrò la testa e spinse con passione la sua bocca sulla mia. Mi morse il labbro inferiore, e io non riuscii a trattenere un gemito di piacere.

-Quanto sei sexy quando fai così...- mi sussurrò, baciandomi dolcemente.

Dischiusi le labbra, permettendo così di far venire la mia lingua a contatto con la sua. Ci divoravamo a vicenda senza nemmeno rendercene conto. Eravamo proprio incredibili. Senza smettere di baciarmi, Cole mi cinse i fianchi e mi sollevò, adagiandomi sopra il ripiano della scrivania. Divaricai le gambe, in modo da averlo più vicino.

-Non ti facevo così audace, Reinhart-

-Zitto e baciami- la mia risposta scaturì la risatina roca di Cole.

-D'accordo, tesoro-

Accarezzai i suoi capelli, e mappai ogni centimetro del suo viso.

Amavo i suoi occhi verdi, la sua bocca piena e carnosa, il modo in cui mi toccava. Amavo tutto di lui. Amavo lui. Ma per me, purtroppo, era come la criptonite per Superman.

Micidiale.

Se non fosse stato per Mads che irruppe nella stanza, non so dove saremmo andati a finire.

In mezzo alle lenzuola del mio letto? Molto probabile... -Lili?! Cole?!- la mia amica rimase a bocca aperta e sbigottita nel vederci avvinghiati l'uno all'altra.

-Ciao- la salutò Cole, girandosi.

Io, invece, ebbi il buon senso di starmene zitta e arrossire violentemente come una bambina, sfiorandomi con le dita la bocca, che si era fatta gonfia per gli eccessivi baci. Incredibile, pure le mie labbra ne risentivano... -Che cosa state facendo?- chiese, ancora in prenda allo smarrimento.

Non era già abbastanza evidente?

Bisognava pure spiegarlo?

-Ehmmm, noi...- iniziai, ma non riuscii a trovare una giustificazione degna di essere chiamata tale.

Dio, che imbarazzo... Visto che il bastardo non azzardava nemmeno a spiegare il motivo della sua presenza nella mia stanza, riuscii a riprendere il controllo della situazione. Grazie tante, Cole!

-Cole se ne stava giusto andando- tentai.

-Ah, davvero?- Purtroppo M non era la persona che se le beveva troppo facilmente.

-Davvero, davvero- ripetei, sorridendole. Cercai quindi di rassicurarla.

Poi mi rivolsi al testa di cazzo che non si decideva a mollare la presa: -Adesso sei pregato gentilmente di uscire da questa stanza- grugnii, mormorando soltanto, in modo che potesse sentirmi solo lui.

-D'accordo, bellezza- mi sorrise e prima di lasciarmi andare, mi schioccò un sonoro bacio sulle labbra davanti a Mads.

Ok, adesso stavamo sfiorando il ridicolo... -Ciao, Mads- Cole salutò cortesemente la mia amica e scomparì dalla mia vista.

Quanto era difficile quel ragazzo solo Dio lo sapeva!

Comunque, due figure di merda nel giro di un pomeriggio erano davvero un record per me.

Complimenti, Lili.

Se continuavo di questo passo, alla fine dell'anno scolastico mi avrebbero consegnato pure un premio!

Il mio pensiero costante- Lili e ColeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora