49.

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Il giorno dopo, mi svegliai con un terribile mal di pancia. Forse avrei dovuto pensarci due volte prima di ingozzarmi così tanti panini alla nutella in una sola volta... Fortunatamente la giornata passò abbastanza velocemente. La mattina andai a lezione, mentre nel pomeriggio mi dedicai, come sempre, allo sci. Finito il pomeriggio di sport, tornai velocemente al college: mia madre sarebbe arrivata a momenti. Andai in camera per cambiare e scesi subito nella hall.

Stavo aspettando l'arrivo di mia madre seduta su uno dei tanti divanetti del college, quando Cole si materializzò all'improvviso davanti ai miei occhi.

-Ehi Lili, ti volevo chiedere se...-

Non gli lasciai nemmeno il tempo di terminare la frase: doveva andarsene subito, immediatamente.

Non volevo per niente al mondo che mia madre ci vedesse insieme.

-Cole, ti prego, non ora. Ho un impegno- mi alzai e lo scansai dolcemente, per invitarlo ad andarsene all'istante.

-Ah, sì? E con chi, si può sapere?-

La sua espressione tranquilla, lasciò spazio ad una più corrucciata e preoccupata. Adoravo quando serrava le labbra e corrugava la fronte. Stava a significare che qualcosa non gli quadrava... come al solito.

-Sei geloso?- Questa era bella.

A quella domanda, Cole si spazientì ancora di più, ma rispose comunque: -Sì. E allora?- Non ci credevo.

Il mio cuore fece una capriola.

"Ti piace che lui sia geloso, eh? Furbacchiona!"

Dio, non ti ci mettere pure te. Pensai, rivolta, ancora una volta, alla mia fastidiosa voce interiore.

-No, niente. Così...- mi venne da ridere.

-Allora, mi vuoi dire chi è lo stronzo con cui hai un appuntamento?- mi incalzò nuovamente Cole.

-Mia mamma- confessai sorridendogli. Volevo fargli notare che aveva appena fatto la figura dell'idiota.

-Non ti credo- Che faccia tosta!

-Bene. A me non frega niente di quello che credi tu, quindi adesso puoi benissimo sloggiare da qui!- dissi imbronciata e cercando di spingerlo in tutti i modi, ma invano: era troppo forte. Accidenti a lui e a tutti i suoi muscoli!

Sembravo una povera stupida che cercava di spostare una montagna più grande di lei.

-Hai finito?- mi chiese Cole divertito.

Se dovevo fare una classifica tra tutte le persone in grado di farmi salire il nazismo, non avrei esitato a mettere Cole al primo posto!

-Vattene Cole, non voglio che ti veda qui insieme a me...-

-Chi non dovrei vedere, tesoro?- Oh-oh. Troppo tardi.

Conoscevo quella voce fin troppo bene. Mi girai a rallentatore, ritrovandomi mia madre a poco più di due metri da me. O meglio, da noi.

-Mamma...- cercai di apparire felice della sua presenza, ma il mio saluto non risultò dei più calorosi. Andai ad abbracciarla, mentre lei non smetteva di togliere gli occhi di dosso da Cole.

-Amore, non mi presenti questo bel giovanotto?-

Certo, chi se ne frega di Lili. Cole adesso era diventata la sua principale priorità.

-Sì, certo-

In questo momento, fare le presentazioni appariva esattamente come andare al patibolo.

-Mamma, ti presento Cole Sprouse. Lui è...-

Era cosa?

Un completo, ma purtroppo irresistibile testa di cazzo?

Bè, sì. Ma di certo non potevo presentarlo così... -... Il suo ragazzo- si intromise Cole, stringendo calorosamente la mano di mia madre.

Chi era, scusa?

Il mio ragazzo?

Forse non avevo sentito bene.

-Il suo ragazzo?- mia madre era euforica.

-Lili! Perché non mi hai mai detto di avere un ragazzo così bello?-

Perché non ce l'ho?

-Perché... perché...- guardai Cole.

Stupido, imbroglione, cretino, doppiogiochista, insulso, sgorbio, stronzo, manipolatore, fastidioso... E chi ne ha più ne metta!

-Lo sa, Lili è una ragazza un po' riservata- intervenne Cole. Ecco bravo, salva il gioco, va', che è meglio. Mi ci voleva pure questa!

-Giusto tesoro, è vero. La nostra Lili è sempre stata un po' troppo riservatella, eh!

Nooo, non ci potevo credere.

E adesso come diavolo facevo a uscire da una situazione del genere?

Da un guaio del genere, perché di questo si trattava.

Cole me l'avrebbe sicuramente pagata, oh sì, senza ombra di dubbio!

-Mi scusi signora, gradirebbe una bella tazza di thè? Sicuramente sarà stanza per il lungo viaggio- propose Cole a mia madre.

Ma tu guarda questo, oh! Non la finiva, anzi, sembrava averci preso gusto.

-Oh, ma che gentleman! Lili, te lo sei scelto proprio bene, eh? Brava la mia bambina-

In verità io non mi sono scelta proprio un bel niente!

-Certo, mamma, certo-

-Venga signora, da questa parte- Cole prese mia madre a braccetto, conducendola ai tavolini.

-Oh, no tesoro. Chiamami semplicemente Taylor- disse mia madre, accarezzando il braccio del mio presunto fidanzato.

Ma stavamo scherzando, per caso?

Il mio pensiero costante- Lili e ColeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora