135.

1.1K 38 12
                                    

La mia risposta lo stupì, perché contrasse la mascella e si accigliò.

-Solo se ti fai baciare-

Adesso ero io quella accigliata.

Lui però non ci fece caso e si avvicinò pericolosamente al mio viso.

Passò il pollice sopra il mio labbro, desideroso di sentire la sua bocca.

Cole non mi staccò mai gli occhi dalla bocca. Poi afferrò il mio mento e lo alzò fino ad avere una completa visuale del viso.

-Ti voglio baciare- sussurrò contro le mie labbra.

Chiusi gli occhi e sospirai. -Fallo-

Ecco, gli avevo dato il permesso. E adesso chi lo fermava più?

Non fu il bacio che mi aspettai.

Cole iniziò a tempestarmi la bocca di piccoli baci, mentre dopo, con estrema pazienza e lentezza, fece scivolare la lingua dentro la mia bocca. Dio, quanto mi erano mancate quelle labbra. Erano calde, morbide, perfette per me. Gli accarezzai i capelli e feci scivolare l'altra mano intorno al suo collo, per rendere più intenso il bacio.

-Dio, mi sei mancata così tanto- bisbigliò, mentre continuava a baciarmi con dolcezza, senza mettere alcuna fretta.

Si prendeva tutto il tempo, come se volesse pregustarsi ogni attimo.

Sussultai quando Cole fece scorrere le sue mani calde sotto la mia camicia. Mi accarezzò il collo e, senza nemmeno che me ne accorgessi, strappò via tutti i bottoni, rivelando il mio reggiseno rosso, in tinta con la camicetta. Aprii di colpo gli occhi e gli diedi un piccolo schiaffetto in faccia.

-Sei impazzito?-

Il suo fastidiosissimo sorrisetto si dipinse sulle sue labbra, lasciando intendere già quello che aveva intenzione di fare.

-Lo sai che ho un debole per il rosso- si giustificò.

Lo osservai per un istante, senza dire niente.

Poi, afferrai i lembi del suo maglione e glielo sfilai di dosso senza troppe cerimonie. Lui naturalmente non oppose resistenza e alla fine mi rifilò quel suo sorriso sghembo.

Mio Dio, quanto era bello... con quei suoi capelli scompigliati, in netto contrasto con gli occhi azzurri che non smettevano di fissarmi, come fosse un predatore.

-Così siamo pari- gli feci notare, alzando un sopracciglio.

Il suo sorriso divenne di proporzioni cosmiche e in un attimo mi ritrovai sotto di lui, schiacciata dal peso del suo bellissimo corpo.

Cole mi baciò la fronte, poi il naso e infine la bocca, mentre le sue mani percorrevano tutto il mio corpo, senza tralasciare nemmeno un centimetro di pelle. I suoi capelli adesso sembravano la criniera di un leone da quanto glieli avevo scompigliati, giocandoci e non smettendo di passarci le dita. Le sue labbra trovarono i miei seni e scesero fino all'addome. In poco tempo, Cole mi liberò dei jeans.

-Questi jeans sono troppo noiosi- disse, dando un ultimo strattone per togliermeli del tutto.

In risposta, senza smettere di interrompere il nostro gioco di sguardi, slacciai la cintura dei suoi pantaloni.

-Audace, la ragazza- mi canzonò, con un sorriso derisorio sulle labbra.

Cole si riavventò sulla mia bocca, quando mi accorsi che le sue mani veloci erano arrivate dietro la mia schiena e mi avevo liberato del reggiseno.

-Mai quanto te- risposi.

Facemmo l'amore e io pensai di non essere mai stata così bene in tutta la mia vita.

Ma quando Cole si addormentò tenendomi stretta a lui, in cuor mio ero ancora confusa e non sapevo se l'avessi perdonato davvero.

Adesso, tutto quello che mi ci voleva, era una lunga settimana a casa di mia madre per schiarirmi le idee e mettere in ordine la mia vita.

Il mio pensiero costante- Lili e ColeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora