14.

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Fortunatamente arrivammo in fondo alla pista in poco tempo. Stavo per raggiungere gli altri per prendere la seggiovia, ma Cole mi fermò all'istante, prendendomi sempre per un braccio. Sembrava la mia balia personale!

-Dove pensi di andare?- mi chiese divertito.

-Pensavo che dovessi fare meno l'asociale e stare di più con gli altri... o no?- risposi infastidita.

-No, no, no. Tu vieni con me. Azzarderei che non hai mai preso in vita tua una seggiovia con gli sci ai piedi e non sai nemmeno da che parte iniziare. Sbaglio?-

Cazzo, aveva fatto centro.

-Veramente...- cercai di allontanarmi il più possibile da lui.

-Vieni qui- disse, attirandomi a sè e facendomi capire in che modo prendere la seggiovia senza rimetterci una gamba.

-Tutto chiaro?- mi chiese, dopo aver terminato la sua eccellente spiegazione.

-Credo di si...- risposi, non troppo convinta.

Non mi fidavo di lui, non mi fidavo per niente.

-Bene, seguimi- afferrò la mia mano e in meno di un secondo ci ritrovammo a bordo di una specie di panchina grigia. -Ecco Lili, questo vuol dire prendere la seggiovia con gli sci ai piedi. Saresti capace di farlo da sola?- chiese, girandosi verso di me e sfoderando il suo miglior sorriso. Quanto lo odiavo quando faceva così, sentendosi il più bravo di tutti! -Forse no...-

Non sarei riuscita a prendere quest'affare per niente al mondo! Era già tanto che fossi riuscita a prenderlo in sua compagnia.

-Allora vorrà dire che ogni qualvolta si prenderà la seggiovia, tu resterai con me- Non capivo il perché, ma questo mi suonava come una minaccia. -E se...-

-Non ci pensare nemmeno- Ecco, appunto.

I miei sospetti erano fondati: se mi fossi tirata indietro, sarebbe andato dritto dalla preside. Era un incubo!

-Allora Lili, perché sei venuta in montagna? Ti piace il posto?- mi chiese, con aria innocente.

Non mi andava di parlare con lui, tanto meno di raccontargli la mia storia, ma la seggiovia non voleva proprio arrivare a destinazione. Stupida seggiovia!

-Mi hanno costretto- risposi, cercando di rimanere sul vago.

-E perché? Sei una cattiva bambina?-

-No, idiota. E' stata un'idea di mia madre. Pessima idea...-

-Io direi ottima, invece. So già che mi divertirò un sacco con te-

-Io no. Non vedo l'ora che quest'anno finisca-

-Ma stai zitta che sotto sotto sei felicissima di passare la maggior parte del tuo tempo con me-

-Oh sì certo, felice come una Pasqua. Ma ti senti? Patetico-

-Acida-

-Coglione-

-Stupida-

-Deficiente-

-Incapace-

-Come osi?-

-Oso quanto mi pare- concluse Cole, avvicinandosi pericolosamente al mio viso e sfiorando il suo naso con il mio. Rimasi paralizzata dal colore ipnotico dei suoi occhi, ma subito dopo mi ritrassi.

-Stavi per cedere- mi stuzzicò.

-Scordatelo, non succederà mai-

-Io non ne sarei così sicura- detto ciò, scese dalla seggiovia con un piccolo salto, afferrandomi la mano e portandomi con sè. Non mi ero nemmeno accorta di essere arrivata.

Cole decise di farci fare altre tre discese, dopodichè ci lasciò liberi. Finalmente!

Prima di andarmene però, il bastardo dovette ricordarmi il nostro patto: -Ricordati di stasera. Alle nove, tu e Mads dovrete essere pronte-

-Come potrei dimenticarmi- risposi scocciata, e me ne andai, stanca e stressata più che mai.

Chissà come sarebbe stata la serata... Volevo solo dormire e iniziare a leggere il libro che ci aveva assegnato la professoressa Gale. Ma, per quella sera, avrei dovuto lasciar perdere: la discoteca mi stava aspettando... Che felicità!

Ritornai al college. Andai al bar e ordinai una bellissima e deliziosa merenda. In fondo, me lo meritavo. Dopo essermi spazzolata tutto, arrivò Mads.

-Andiamo?- mi chiese entusiasta.

-Andiamo...- risposi, alzandomi dalla poltrona a malincuore.

-Eddai, sarà divertente!-

Di questo non avevo dubbi: con Mads, tutto era divertente.

Un'ora e mezzo più tardi, avevamo fatto il giro di tutti i negozi: Mads aveva trovato un bellissimo vestito verde smeraldo molto corto, che metteva in risalto tutte le sue migliori caratteristiche. Per me, invece, niente. Non avevo trovato niente che mi potesse piacere o semplicemente star bene.

-Guarda, c'è anche quel negozio laggiù. Andiamo a vedere? Tanto provare non costa nulla- mi incitò.

-Come vuoi- risposi ormai stanca e desiderosa di tornare al college.

Entrammo, e Mads si precipitò subito a curiosare tra tutti i vestiti presenti nel negozio.

Ne adocchiò molti e me li fece provare tutti.

Stavo continuando ad indossare vestiti su vestiti, senza trovare mai quello giusto, quando Mads me ne porse un altro.

-Basta Mads, sono stanca. Rassegniamoci, metterò quello che troverò dentro l'armadio, non è una tragedia se non vado vestita all'ultima moda- la pregai, esasperata e stressata da tutto quello shopping.

-Dai, provati solo questo, e giuro che se non ti piace, torniamo subito al college. Ci stai?- mi propose.

-E va bene, ma se non mi piace, dritte al college, ok?- chiesi, afferrando il vestito.

-Promesso-

Lo indossai e guardai meravigliata la mia immagine riflessa nello specchio.

-Oh, oh Lili, questo è fatto apposta per te! Sei bellissima!-

-Sì, mi piace. Che dici, lo prendo?- le chiesi, finalmente felice di aver trovato qualcosa di diverso da mettermi.

-Certo, che domande fai!- disse Mads, con un gran sorriso che illuminava tutto il suo viso.

Il vestito era molto corto e non avevo mai osato così tanto in vita mia, ma per una volta... chi se ne frega!

Era color rosa pallido e ricoperto interamente da grandi fiori neri, mentre le maniche arrivavano a tre quarti. Uno spettacolo. Mi piaceva tantissimo ed ero soddisfatta del mio prezioso acquisto. Tornammo al college e ci dirigemmo velocemente in camera per prepararci. Lasciai, come al solito, i capelli sciolti, che ricadevano morbidi sulle spalle e incorniciavano il mio viso. Ai piedi indossai dei tacchi vertiginosi che slanciavano la mia figura.

-Bene, direi che siamo pronte, no?- mi chiese Mads, guardando le nostre immagini riflesse nello specchio. -Eh, già-

Il mio pensiero costante- Lili e ColeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora