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Cole.

Il suo profumo mi svegliò. Ma quando allungai una mano per toccarla, mi accorsi di essere solo. Sul comodino però notai un biglietto.

"Grazie per la bella serata... e per le rose."

Sorrisi ancora mezzo assonnato.

Già, le rose... Gliene avevo regalate diciotto apposta: significavano perdono. Io volevo essere perdonato e lei doveva capirlo a tutti i costi.

Sprofondai nuovamente sul cuscino e mi tappai con il piumone. Era venerdì e nel primo pomeriggio avrei avuto gli allenamenti più importanti prima della gara. Ero così emozionato. Guardai l'ora sulla sveglia: 11.35

Bene, dovevo darmi una mossa, perché volevo vedere Lili prima di andare agli allenamenti.

Dopo quella fantastica notte si era tutto sistemato... o no?

Era difficile capire la psiche femminile, sopratutto per uno come me che negli ultimi anni se ne era infischiato altamente.

Mi alzai e andai in bagno.

Wow, avevo un succhiotto sul collo. La mia ragazza ci era andata giù pesante... Mi venne da ridere all'idea.

Dopo essermi dato una rinfrescata, indossai una maglietta e un paio di pantaloni.

Quando entrai in cucina, c'era mia madre che stava preparando i pancake al cioccolato. Fantastico.

-Ehi, dormiglione! Dormito bene?- chiese con aria derisoria.

Ok, sapeva che Lili aveva passato la notte in camera mia.

-Assolutamente- risposi, prendendo posto a tavola e versandomi il latte dentro la tazza. -Perché non sei a lavoro?-

-Ah, Grace stanotte è stata poco bene e ho deciso di rimanere a casa-

-Cos'ha?-

-Evidentemente le hanno dato noia i troppi dolci che ha mangiato ieri- disse, depositandomi davanti agli occhi due fette di pane e marmellata.

Le addentai in un attimo, mentre mia madre si sedette di fronte a me.

Ecco, sapevo già cosa voleva.

-Allora, com'è stato?-

E diamo inizio all'interrogatorio, signori e signore!

Dio, non volevo rispondere sul serio.

Cercai di svicolare. -Com'è stato cosa?-

-Dai, il sesso riparatore!-

L'idea dello "svicolare" e prolungare il discorso non era stata proprio ottima. Ci mancò poco che sputai marmellata, pane e latte tutti insieme sulla tavola.

Ma stavamo scherzando?!

Mia madre era sempre stata così, curiosa e invadente, lo sapevo. Ma questo era davvero troppo! -Mamma!- mi lamentai, tossendo a più non posso.

-Tesoro, sono cose normali- disse, alzando gli occhi al cielo -E poi... dovresti essere abituato ad avere una mamma così-

E certo.

Fidatevi, non ci si abitua mai.

-Dai, racconta- mi incitò, senza smettere di staccare gli occhi dalla mai faccia.

Non diceva sul serio, vero?

-Mamma, è stato...-

-Il più bello della tua vita-

Come faceva a saperlo?!

-Esatto!-

I suoi occhi divennero due cuoricini lampanti. -Oh, lo sapevo.Lili è perfetta per te-

-Grazie mamma per avermelo detto, sai, non ci ero arrivato- dissi sarcastico. -Allora è tutto a posto?-

-No-

-No?-

-Lei non ci sarà alla mia gara- confessai.

E questo era un boccone che non avevo ancora digerito.

-E perché?-

-Perché parte, va a trovare la madre a New York-

-Ah, fa niente. Poi torna-

Non era la stessa cosa.

-Ma io la volevo lì-

-Dai, Cole, un passo alla volta-

Mia madre doveva sempre trovare il lato positivo nelle cose. Io invece vedevo sempre il bicchiere mezzo vuoto. -Non so nemmeno se siamo tornati veramente insieme... Però mi ha ringraziato per le rose-

-E' già qualcosa-

Inutile dirlo, ma mia madre era davvero la mia migliore amica. Senza di lei ero spacciato.

Sorrisi e finii di fare colazione.

-Cole?-

-Mh?-

-Lili ti sta aspettando-

-Lo so, vado-

Il mio pensiero costante- Lili e ColeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora