42.

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Drin!

Alzati Lili, Dai!

Devi fare colazione e in più ti aspetta una lunga giornata, continuai a ripetermi per farmi coraggio.

Ma non volevo.

Preferivo poltrire sotto le coperte per il resto dei miei giorni!

Era sicuramente una proposta di gran lunga più allettante rispetto a tutto quello che avrei dovuto affrontare quella stessa mattina.

Dopo una buona mezz'ora, potevo ritenermi presentabile per recarmi in mensa e mettere qualcosa sotto i denti.

Prima di uscire, avvisai Mads: -Mads, vado di sotto a fare colazione. Ci vediamo dopo, ok?- le domandai, bussando leggermente alla porta del bagno per farmi sentire.

-Va benee!- la risposta squillante della mia amica non si fece attendere, così mi fiondai giù per le scale.

Appenai arrivai, notai subito Charles che si stava sbracciando dall'altra parte della stanza per catturare la mia attenzione. Mi diressi al suo tavolo.

Salutai tutti i presenti (amici di Charles) e mi misi a sedere.

-Allora, come sta il tuo mal di testa?-

Il mio mal di testa?

-Il mio mal di testa?-

Avevo avuto un mal di testa, per caso?

"Ma certo stupida idiota! Per evitare di andare al compleanno di Charles, ieri sera!"

-Ma sì... Ieri sera non sei venuta, perché ti sentivi poco bene. O sbaglio?- chiese con aria indagatrice.

-Oh, sì. Certo, certo. Adesso sto molto meglio, grazie per essertene ricordato-

Mi ci mancavi solo tu, pensai. Sorrisi.

-Ehi Cole, vieni- Charles cercò di attirare l'attenzione dell'amico, che era appena entrato in mensa.

Jeans, anfibi neri, maglietta nera che metteva in risalto il fantastico fisico che si ritrovava e camicia rossa a scacchi.

Eh sì... era proprio un dio.

Di prima mattina così?

Che pensieri stupidi, Lili.

-No, ho da fare- Cole si congedò con un saluto e se ne andò, mentre stava addentando una mela.

Bene, meglio così.

Almeno a colazione sarei rimasta tranquilla e non mi sarei dovuta preoccupare della sua presenza.

Forse un po' mi dispiaceva...

-Stamattina è più nervoso del solito- Charles si era avvicinato a me e mi stava sussurrando all'orecchio.

-E perché?- la mia curiosità mi tradiva sempre.

-Oggi pomeriggio iniziano le tue lezioni con Hart. Te ne eri dimenticata?-

Completamente, pensai.

-Ah- fu tutto quello che riuscii a dire.

-E lui non potrà passare tutto il pomeriggio con te. Sembra che la cosa lo infastidisca molto...- ammise Charles.

-Forse è così per qualcos'altro, che ne sai- la buttai lì.

-O forse è divorato dalla gelosia- affermò Charles, alzandosi dalla sedia e salutandomi con la mano.

Sembrava così sicuro di quello che diceva. Forse questa volta dovevo ammettere che aveva ragione... Tornai in camera, recuperai il mio zaino e mi diressi a grandi passi nell'aula di matematica.

Fortunatamente per me, Matematica era una materia che non mi dava molti problemi anzi, mi riusciva piuttosto bene e di questo ne ero fiera. Presi posto al mio solito banco e qualche minuto più tardi, iniziò la lezione. La mattinata si rivelò abbastanza piacevole, ma adesso, mi aspettava l'ultima ora: Letteratura... insieme a Cole.

Ok, Lili.

Ce la puoi fare, ce la puoi fare.

Niente panico.

Appena entrai, vidi Cole seduto al suo solito posto. Le mie guance divennero subito calde e scoppiettanti.

Sembrava avessi un simpatico fuocherello al posto della faccia!

Ma, nonostante questo, riuscii a raggiungere il mio posto, esattamente davanti al suo.

Che seccatura!

Non dissi niente, non lo guardai nemmeno.

Ero troppo imbarazzata per quello che era successo poche ore prima.

Mi aveva visto con solo il mio reggiseno addosso, maledizione!

Non ero riuscita a fermarlo e avevo commesso un grave errore.

Adesso, guardarlo negli occhi, si sarebbe rivelato ancora più difficile del previsto.

Con mia grande sorpresa, Cole non alzò nemmeno lo sguardo quando mi sedetti davanti a lui.

Continuò a scarabocchiare sul banco, senza prestarmi la minima attenzione.

D'accordo, aveva ragione Charles.

Era parecchio nervoso e taciturno stamattina.

Colpa di Hart? Ma certo che sì!

Decisi che era meglio evitarlo.

Se lui non aveva niente da dire, anch'io ne facevo volentieri a meno dopo tutto quello che era successo.

Il mio pensiero costante- Lili e ColeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora