11.

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Quando arrivò il momento di vestirsi, Mads mi costrinse a indossare dei leggings neri di pelle con un motivo tribale che percorreva tutto il lato di entrambe le gambe; mettevano in risalto le curve. Sopra di essi, indossavo un maglioncino di lana stretto stretto grigio e non molto lungo.

Accidenti! Mi sentivo un po' in imbarazzo nell'indossare tutti quei vestiti così stretti e aderenti, ma purtroppo Mads non sentiva storie: il suo scopo era che tutti mi guardassero. Era curiosa quale sarebbe stata la reazione di Cole. Così, ai piedi mi fece indossare dei magnifici tacchi a spillo, ricoperti di strass argentati, in tinta con il maglioncino grigio. Alle labbra invece, applicò nuovamente il rossetto rosso fuoco: continuava a dire che mi stava da dio, perché avevo le labbra carnose e decisi di ascoltare il suo consiglio. Lei indossava un bellissimo vestito rosso. Era bionda e le stava benissimo. Dopo esserci date un'ultima sistemata e guardato tremila volte allo specchio, scendemmo di sotto.

Proprio come immaginava Mads, si girarono tutti a guardarci.

Lei si sentiva a proprio agio. Evidentemente aveva già ricevuto queste tipo di attenzioni, io no. La cosa mi imbarazzava enormemente e volevo solo sprofondare. Entrate nella grande sala dove avremmo cenato, Charles ci venne subito incontro e iniziò a fare un sacco di complimenti a Mads, senza degnarmi di uno sguardo. Meglio così: ero contenta per la mia amica e mi smaterializzai all'istante, per cercare un posto a sedere e rimanere inchiodata alla sedia per tutta la durata della cena.

Stavo per mettermi a sedere in un piccolo tavolo, quando venni presa per un braccio.

Ancora lui.

-No, tu vieni a sederti con me, Charles, Mads e tutta la compagnia. Non vorrai mica fare l'asociale, vero?- mi sussurrò all'orecchio, mentre avevamo gli occhi di tutti puntati addosso. O forse era meglio dire tutte. Ognuna delle ragazze presenti nella sala, mi stava fulminando con lo sguardo.

Ecco, iniziavamo bene.

Mi costrinse a sedermi proprio davanti a lui, con Mads alla mia sinistra.

Davanti a me si prospettava una lunga serata...

-Allora, come è andata la vostra prima lezione di sci?- chiese Charles, mettendosi a sedere davanti a Mads, mentre Cole abbassò lo sguardo immediatamente. Sapevo che rideva e per questo non si voleva far vedere dagli altri. Gliel'avrei fatta pagare, in un modo o nell'altro.

Mads raccontò a tutti la propria esperienza e fece dei commenti positivi sul proprio insegnante. Io preferii non parlarne, ma Walter non demordeva.

-E tu Lili? Come ti è andata? Ho saputo che Cole è il tuo insegnante. Come ti trovi?-

Oh santo cielo.

Avrei voluto dire tutta la verità, cioè che lui era arrogante, presuntuoso, testardo, ottuso, odioso, troppo sicuro di sè, insopportabile, irritabile e molto altro, ma mi venne impedito, perché il bastardo parlò prima di me.

-Si trova bene con me. Come tutti del resto... vero Lili?- disse Cole prontamente, rivolgendosi a me e parlandomi solo con lo sguardo.

Se avessi affermato l'incontrario, sarei morta.

-Oh... sì... certo. Cole è un bravo... insegnante- conclusi a fatica e con le parole che mi morivano in gola.

Mi vergognavo di me stessa nell'avergli fatto i complimenti, ma dovevo.

-Bene, mi fa piacere- disse Charles, sorridendomi.

Sì certo, fa piacere anche a me... non sai quanto, pensai disperata.

La cena passò tranquillamente, anche se Madsnon smetteva di ridere nemmeno un secondo alle stupide battute di Cole. Tutto ciò mi irritava, ma cercai di non darlo a vedere. Feci la conoscenza di alcuni amici di Cole e Charles, che si dimostrarono subito molto simpatici. Chiacchierai piacevolmente con ognuno di loro, raccontando anche le mie vecchie esperienze e facendomi ogni tanto quattro risate. Cercavo in tutti i modi possibili di evitare Cole, ma ogni volta che parlavo con qualcuno che non era lui, si metteva subito in mezzo. Patetico.

-Ragazzi, sono le nove e mezzo. Tra poco inizierà il film... Che ne dite, andiamo?- propose Charles.

-Sì, certo- rispose Mads con il sorriso sulle labbra. Si vedeva che le piaceva Charles. Sperai con tutto il cuore che le cose tra di loro sarebbero funzionate.

Scendemmo di sotto, nel seminterrato, che per l'occasione era pieno di divanetti e poltrone, dove gli studenti potevano accomodarsi per guardare il film. Avremmo guardato "Profondo Rosso", uno dei film horror più famosi di tutti i tempi. Io sudavo freddo: non avevo mai visto un film horror in vita mia e non sapevo quale sarebbe stata la mia reazione. Charles e Mads si misero comodi su un gran divano color bordeaux che, a guardarlo, sembrava morbido e accogliente. Stavo per mettermi accanto alla mia amica, quando Cole mi rubò il posto.

Che guastafeste!

Restai per un secondo in piedi, a guardarlo con aria imbronciata, quando mi prese per il braccio e mi fece sedere proprio vicino a lui. Forse troppo, vicino.

Subito dopo le luci si spensero all'improvviso e tutti lanciarono un gridolino.

Che cosa stupida.

Non vedevo l'ora di andarmene, sarei scappata all'istante, ma qualcuno accanto a me me lo impediva alla grande! -Avevo detto di vestirti bene, non di attirare l'attenzione di tutto il college su di te- disse Cole improvvisamente, avvicinandosi al mio orecchio.

-Io mi vesto come mi pare e piace- risposi girandomi e guardandolo dritto negli occhi, accigliata.

-E' vero, ma non mi va che tutti ti puntino gli occhi addosso- ripetè, piuttosto infastidito.

Era geloso, per caso?

-Sei patetico-

-E tu sei bellissima quando ti incazzi-

Stavo morendo di paura, non riuscivo a togliermi dalla testa quell'affresco raccapricciante... e il bambino con il coltello in mano.

Non riuscii a chiudere occhio tutta la notte per colpa di Cole e adesso sapevo per certo che non avrei più dormito sonni tranquilli.

Promemoria: spaccargli la faccia appena lo avrei visto. Se lo meritava, era solo un emerito coglione!

Il mio pensiero costante- Lili e ColeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora